Festival di Cannes in bilico: gli ultimi annunci e le tre ipotesi che rimangono sul tavolo per l'edizione 2020

Autore: Elisa Giudici ,

Cannes sì, Cannes no, Cannes forse? L'edizione 2020 della celebre kermesse cinematografica francese rimane in bilico. È passato il giorno promesso delle risposte, ma il Festival - tra comunicati e dichiarazioni vaghe - non ha ancora saputo dare la risposta più importante agli addetti ai lavori e all'industria cinematografica: l'edizione 2020 si terrà o l'appuntamento salta al 2021? L'epidemia di Covid-19 continua ad imperversare in Francia con un numero altissimo di contagi, tanto da rendere necessario per gli organizzatori scartare l'ipotesi di giugno. 

La finestra quindi si restringe e di molto. Tra fine agosto e inizio settembre si dovrebbe infatti svolgere la Mostra d'arte cinematografica di Venezia, storica kermesse "rivale" di Cannes, annunciata nel 2020 per il il periodo dal 2 al 12 settembre. Quest'edizione più tardiva del solito potrebbe fare gioco ai colleghi francesi, che si ritrovano inaspettatamente l'intero mese di agosto "libero" per poter organizzare un'edizione estiva del festival primaverile per eccellenza. Ad agosto non mancano i festival cinematografici europei di rilievo, tra cui quello di Locarno, ma un gigante come Cannes può permettersi sovrapposizioni senza temere la concorrenza. 

Universal / Warner Bros / Pathé
Alcune locandine dei film che dovremmo vedere a Cannes
Sono parecchi i film importanti che gli addetti ai lavori si aspettano di vedere a Cannes

Pur essendo senza un programma ufficiale, esiste già una lista di film le cui sorti sembrano cucite a doppio filo a quelle della kermesse: da Tenet di Christopher Nolan a Benedetta di Paul Verhoeven, potete scoprire quali sono in questo approfondimento dedicato

Festival di Cannes 2020: perché l'appuntamento francese è cruciale per il cinema

Perché è tanto importante tenere il Festival di Cannes? La questione è complessa è va ben oltre la semplice assegnazione della Palma d'oro, uno dei primi più importanti della cinematografia mondiale (l'anno scorso per esempio lanciò la corsa all'Oscar di Parasite). Innanzitutto il festival francese è il più grande appuntamento primaverile per la cinematografia autoriale e non solo. Per evitare l'affollamento della stagione autunnale e invernale (dove si accalcano tutti i film natalizi e chi spera nella corsa all'Oscar) tanti film scelgono il festival francese e poi optano per un'uscita primaverile/estiva, contribuendo a decongestionare le uscite di fine anno. 

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Tanti autori poi sono particolarmente legati a Cannes, perché ne ha lanciato le carriere o perché ha garantito loro in passato una copertura mediatica eccellente, anche con film piccoli e difficili. In passato alcuni grandi cineasti, come Terrence Malick, non hanno esitato a tenere in stallo un proprio film per più di 12 mesi per poterlo presentare in concorso l'anno successivo. Con le sale di mezza Europa e mezzo mondo chiuse, non è difficile supporre che anche qualche distributore opti per tenere "ferme" le sue pellicole, nel caso Cannes salti.

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Senza Cannes anche il cinema dei prossimi anni potrebbe ricevere un colpo da cui sarebbe difficile riprendersi. Non solo perché il Festival è da sempre un grande vivaio di talenti nelle sue sezioni collaterali, dove sono nati e cresciuti grandissimi registi di oggi. La competizione è solo la parte più visibile di un festival che in realtà è un'enorme vetrina per l'industria cinematografica, la vendita e l'acquisizione di diritti (settore in cui Venezia è ben più debole). È a Cannes che si decide quali film finanziare, quali pitch e presentazioni diventeranno pellicole, ma soprattutto chi distribuirà cosa in quale paese. Qui si tengono anticipate e screening di film ancora in corso di ripresa, che arriveranno nei cinema uno o due anni più tardi. Cannes è essenziale come luogo di ritrovo in cui chi produce, finanzia e distribuisce i film si ritrova per pianificare il futuro del cinema.

Festival di Cannes 2020: quando (e se) si terrà la kermesse

Dopo l'annuncio alla nazione del presidente francese Emanuelle Macron, che ha bandito ogni tipo di Festival su territorio nazionale fino a metà luglio 2020, la direzione di Cannes ha fatto sapere che è ovviamente saltata la prima ipotesi ventilata il 19 marzo 2020, sul nascere della pandemia di Covid-19: non si potrò quindi tenere Cannes tra fine giugno e inizio luglio 2020.

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A seguito delle dichiarazioni del presidente francese del 13 aprile comunichiamo lo slittamento del 73esimo Festival di Cannes, inizialmente ipotizzato tra le fine di giugno e l'inizio di luglio, non è più un'opzione. È chiaramente difficile ipotizzare che il Festival si tenga nella sua forma originaria nel 2020.

L'ultima frase del laconico comunicato stampa suona particolarmente sibillina e misteriosa: cosa s'intende con "forma originaria"? Nei giorni scorsi il direttore del Festival Thierry Frémaux aveva fatto sapere che trasformare la kermesse in un evento virtuale (con proiezioni e conferenze stampa online) "non avrebbe funzionato". Eppure quella frase sembra suggerire qualcosa di simile. 

Andrea Occhipinti
I protagonisti di In the mood for love pranzano al ristorante
Il Festival aveva già annunciato un omaggio a In the mood for love a 20 anni dalla sua presentazione in kermesse

Il quadro generale francese però sembra suggerire che rimanga ancora una certa libertà d'azione nel programmare l'evento: il Tour de France, insieme alla Vuelta, al Giro d'Italia e ad alcune classiche del ciclismo, si sta organizzando in queste ore per definire un calendario di fine estate con le normali corse, con tanto di pubblico ai lati del tragitto, anche se opportunamente distanziato. Con simili precauzioni anche Cannes potrebbe ripartire. Il Festival però ospita delegazioni, compratori, giornalisti e ospiti dai quattro angoli del globo, quindi si deve muovere in fretta per dare tempo a tutti di riorganizzare i propri piani, vista poi la concomitanza autunnale con il Festival del cinema di Venezia. 

Festival di Cannes 2020: largo all'opzione autunnale? 

Dalle parole degli organizzatori l'indicazione sembrerebbe essere quella di un'edizione in forma ridotta, sacrificando qualcuna delle (importanti) sezioni collaterali ma salvando il mercato dei diritti cinematografici, che nel solo 2019 aveva registrato qualcosa come oltre 12mila presenze sulla Croisette. 

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Posticipare in autunno però significa pestare i piedi a festival altrettanto grandi e rinomati: dopo Venezia seguono a stretto giro Toronto e San Sebastian, che coprono tutto settembre. A Ottobre invece la concorrenza è interna: a Cannes si svolge il Mipcom dal 12 al 15 ottobre. Canne potrebbe finire nelle ultime due settimane di ottobre forse, ma il problema è organizzativo: la macchina di preparazione del Festival comincia a lavorare in città un mese prima della sua apertura.

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Cosa decideranno di fare i vertici della kermesse? La decisione è davvero difficile e avrà importanti ripercussioni sul mondo del cinema tutto, quale che sia.

Quando si terrà il Festival di Cannes 2020?

Con l'ultimo comunicato stampa del 15 aprile 2020, il Festival ha smentito l'opzione di metà giugno/inizio luglio inizialmente ventilata lo scorso 19 marzo 2020.

Negli scorsi giorni è stata smentita la possibilità di un'edizione alternativa e virtuale. Le opzioni sul tavolo rimangono dunque tre:

  • la cancellazione dell'edizione 2020
  • l'opzione agostana
  • lo slittamento in autunno, in diretta concorrenza con Venezia e Toronto

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