Come finisce The End? L'inferno fuori? L'epilogo del film post-apocalittico

Autore: Simona Vitale ,

Diretto da Daniele Misischia e prodotto dai Manetti Bros., The end? L'inferno fuori è un film horror italiano del 2018 che vede come interprete principale Alessandro Roja (il Dandy dell'apprezzatissima serie TV Romanzo Criminale, per intenderci).

Ad onor del vero questa pellicola potrebbe essere definita uno zombie-movie, sottogenere horror che non ha molti precedenti nel nostro Paese.

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Accolto in maniera abbastanza positiva da pubblico e critica (con quest'ultima che, per lo più, ha elogiato la tensione crescente della prima parte a discapito della ripetitività delle azioni che hanno condotto al finale), The End? L'inferno fuori aveva come titolo originale In un giorno la fine. Ad ogni modo, sia il primo titolo scelto che quello definitivo ci lasciano intravedere la prospettiva della situazione: un caos a dir poco infernale che si scatena "fuori", nelle strade di una città (Roma), mentre il protagonista è intrappolato "dentro" (in un ascensore), chiamato ad assistere ad una sorta di fine del mondo senza (apparentemente) possibilità di agire.

The End? L'inferno fuori The End? L'inferno fuori Claudio, un importante uomo d'affari, cinico e narcisista, una mattina, andando in ufficio per concludere un importante lavoro per la sua azienda, rimane bloccato in ascensore a causa di un ... Apri scheda

Ma procediamo con ordine.

La trama del film

Il protagonista della pellicola è Claudio Verona (Alessandro Roja), un giovane e arrogante uomo d'affari, dispotico e spocchioso, disposto a tutto pur di non arrestare la sua ascesa verso i piani alti. La giornata che l'attende non si presenta già all'inizio come una delle migliori: è in ritardo ad un'importante riunione di lavoro, il suo autista è stato sostituito da un ragazzo molto più giovane che gli chiede consigli per mettere a frutto la sua laurea in economia e, nell'ascensore che dovrebbe portarlo alla riunione, incontra una sua collega con cui ha avuto in passato una relazione extra-coniugale (Euridice Axen).

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Mentre Verona mostra un rinnovato interesse nei confronti della donna, quest'ultima lo colpisce là dove non batte il sole per tutta risposta, salvo lasciare solo in ascensore il nostro protagonista poco dopo.

Improvvisamente, l'ascensore si blocca e non sembra destinato a ripartire a breve. Furioso per il ritardo all'appuntamento di lavoro che rischia di saltare, Claudio comunica al telefono con gli operai che cercano di tirarlo fuori di lì intuendo però che sta succedendo all'esterno qualcosa di strano. Apprendendo a poco a poco notizie sia dai social media che al cellulare, Claudio inizia a capire che nelle strade di Roma si sta diffondendo il panico.

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Quello che inizialmente sembrava un attacco terroristico, infatti, si rivela essere una possibile epidemia provocata da un virus capace di trasformare le persone in delle specie di "zombie" che attaccano tutti gli altri intorno. Non passa molto tempo e anche i colleghi di Claudio cominciano a morire uno dopo l'altro, dopo aver tentato di attaccarlo a più riprese ma non riuscendo ad entrare in quello spiraglio di ascensore aperto che, da un lato, potrebbe quindi rappresentare la sua salvezza ma, dall'altro, potrebbe anche diventare la sua tomba.  

Il finale del film

In aiuto di Claudio Verona, che progressivamente assume connotati più "dolci" e "umani" di contro al resto dell'umanità che progressivamente si sta dissolvendo, interviene un poliziotto, Marcello, (Claudio Camilli), che lascia al nostro protagonista una ricetrasmittente e una pistola per difendersi dai "mostri" che tenteranno di assalirlo. Prima di andare, in cerca di aiuto, Marcello ricorda al nostro protagonista che lì dentro è al sicuro: perché se lui non può uscire per via delle porte bloccate, al tempo stesso nessuno può entrare.

In un momentaneo impeto di disperazione, Claudio pensa di suicidarsi con la pistola lasciatagli da Marcello che, però, sopraggiunge in tempo nell'ascensore scendendo da una botola posta sul tetto della stessa e cominciando a sparare all'impazzata agli assalitori che vorrebbero farli fuori. Il nostro protagonista apprende, però, che Marcello è stato morso da uno degli "infetti" e che quindi potrebbe diventare come loro. Il poliziotto, allora, conscio del fatto che sta man mano cambiando, chiede a Claudio di ucciderlo con la pistola una volta che si sarà addormentato, in modo tale da morire da "umano" salvandogli la vita in quanto non potrà aggredirlo.

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Pur tra mille difficoltà emotive, Claudio in qualche modo adempie al suo compito e infine riesce ad aprire l'ascensore nel quale era rimasto intrappolato, facendo leva sull'ingranaggio difettoso. Armato con la pistola di Marcello, il protagonista si fa strada nel corridoio disseminato di corpi ed esce dall'edificio incontro alla sua nuova vita in una Roma oramai cambiata per sempre. Viene salvato dai militari (che sono riusciti a salvare anche sua moglie, come appreso in una delle ultime conversazioni telefoniche prima che la batteria dello smartphone si scaricasse), che riescono a sparare ad uno "zombie" sopravvissuto per le strade della Capitale prima che questi riuscisse ad aggredirlo.

Che dire? Alla progressiva redenzione interiore di Claudio corrisponde un progressivo declino dell'umanità, devastata dagli effetti a dir poco terribili di questo misterioso virus capace di rendere le persone degli esseri crudeli e famelici. Il tutto in una città come Roma che, sul finale, potrebbe essere paragonata a quella mutilata Londra che gli appassionati del grande cinema horror avranno sicuramente modo di ricordare in 28 giorni dopo di Danny Boyle.

FONTE: 01 Distribution

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