365 giorni: come sono state girate le (realistiche) scene di sesso?

Autore: Alessandro Zoppo ,

Michele Morrone (ovvero il boss della mafia Massimo) e Anna Maria Sieklucka (nei pochi panni dell'oggetto del desiderio Laura), sono la coppia al centro dello "scandaloso" porno soft 365 giorni, basato sul romanzo della scrittrice Blanka Lipińska e presentato come un viaggio senza limiti nel mondo del BDSM.

Da quando è sbarcato su Netflix negli Stati Uniti, il thriller erotico di Barbara Białowąs e Tomasz Mandes (che sarà disponibile per gli utenti italiani dal 14 giugno 2020) è in cima ai contenuti più visti dagli abbonati. Non sono mancate le polemiche sui social media: il film è considerato da più parti misogino e sessista perché legittima con la sua storia (un criminale che rapisce e imprigiona una manager dandole un anno di tempo per innamorarsi di lui a colpi di sesso sadomaso) il femminicidio e la violenza sulle donne.

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Il Cinquanta sfumature polacco contiene numerose scene esplicite a base di amplessi selvaggi, dominazione e sottomissione. Ma come sono state girate? Il direttore della fotografia Bartek Cierlica lo rivela in un'intervista concessa a Variety.

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Cierlica definisce #365 giorni una versione di La bella e la bestia "aggiornata ai nostri giorni" e racconta che "ogni scena di sesso in questo film è diversa" perché "la relazione tra Massimo e Laura evolve" nel corso della storia.

Comincia con la paura dell'ignoto e la tentazione. Diventa puro sesso BDSM e si conclude trasformandosi in amore. L'idea principale era quella di creare la tensione crescente tra i due protagonisti a partire dal loro primo incontro. Volevamo che lo spettatore partecipasse al gioco che Laura prova a giocare con Massimo e scoprisse la sua sessualità e sensualità con lei.

La strategia di Cierlica, Białowąs e Mandes è stata quella di tenere la macchina da presa "il più invisibile possibile", in modo da concedere agli attori tutto il tempo e la tranquillità necessari. 

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Le riprese hanno richiesto molto, molto tempo. Abbiamo creato l'atmosfera più intima possibile per loro. La troupe era ridotta al minimo. Con la camera a mano seguivo l'azione, cercando di mostrare la loro passione in maniera naturale ma suggestiva. Volevamo che questo sesso fosse decisamente realistico, che il pubblico sentisse i loro sussurri, i sospiri, il sudore, la passione. Essere naturali, autentici, ma senza oltrepassare il limite della pornografia.

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Il direttore della fotografia aggiunge che l'intesa con i due registi è stata immediata.

Volevamo rendere giustizia al libro che è pieno di descrizioni molto intime e appassionate. Sapevo benissimo che questo lavoro avrebbe significato camminare sul ghiaccio sottile. È sempre una grande sfida quando si deve dare vita ad una storia che la gente conosce e di cui ha un'idea precisa. In questo caso la sfida è stata doppia: rendere il materiale seducente ed erotico entro i confini del buon gusto e della mia estetica.

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Sulle critiche e le stroncature ricevute dal film, Cierlica non sa se sentirsi più offeso o lusingato da chi bolla 365 giorni come un "rich porn".

È una fiaba per donne adulte, in qualche modo vicina a #Cinquanta sfumature di grigio. Entrambe le storie sono basate sullo stesso soggetto: un uomo ricco e affascinante che apre le porte di una nuova vita e delle esperienze sensuali all'eroina femminile. Ma in 365 giorni, la protagonista è molto più forte ed emancipata delle ragazze delle vecchie favole.

365 giorni 365 giorni Un'energica manager bloccata in una relazione in crisi è rapita da un potente boss mafioso che la imprigiona dandole un anno di tempo per innamorarsi di lui. Apri scheda

Le polemiche, ovviamente, non finiscono qui: in Polonia è scoppiato uno scandalo in seguito ad una discussa intervista del settimanale Viva ad Anna Maria Sieklucka, nel corso della quale l'attrice si è ritrovata a dover rispondere alle domande intime e provocatorie fatte dal giornalista Roman Praszyński.

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"Ti piace il sesso?", "Hai esperienze sadomaso?", "Frequenti spiagge per nudisti?", "Hai indossato biancheria intima di pizzo per il casting?", "Hai bevuto la sera per dimenticare?": queste alcune delle domande che sono costate il posto a Praszyński. E la rivista, a furia di ricevere proteste da parte di lettori e spettatori, ha dovuto rimuovere l'articolo dal suo sito ufficiale.

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