9-1-1: Lone Star, l'importanza di essere umani negli episodi 5 e 6

Autore: Chiara Poli ,

Una rissa in uno strip bar per donne. Sul palco, un gruppo di finti vigili del fuoco che ballano e si spogliano. Fra il pubblico, una mega-rissa fra una futura sposa e le sue amiche e una ragazza che compie gli anni.

Inizia così, fra glitter e tiare infilate nella mascella, il quinto episodio di #9-1-1: Lone Star. Il primo in cui T.K. (Ronen Rubinstein) accompagna il padre a fare la chemioterapia.

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Finalmente, il capitano Owen Strand (Rob Lowe) ha gettato la maschera e raccontato della sua malattia.

9-1-1: Lone Star 9-1-1: Lone Star Dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, Owen Strand fu l'unico rimasto in vita della sua caserma dei pompieri di Manhattan, a cui spettò l'arduo compito di rimetterla in piedi. Dopo ... Apri scheda

Essere uomini, essere umani.

Lone Star continua il suo lavoro di approfondimento psicologico sui protagonisti, raccontandoci le loro storie e le nuove avventure che li coinvolgono. Come la conquista di Paul Strickland (Brian Michael Smith) o quella di Owen, che fa avverare la triste previsione del suo compagno di terapia ospedaliera.

Paul, transessuale. Owen, esperto di cura della pelle e cosmetici ma eterosessuale. E tutti i manifestanti fuori da un rifugio per donne, incluso quello che viene accidentalmente colpito e richiede l’intervento di Michelle (Liv Tyler) e Carlos (Rafael Silva). I celibi involontari - “quelli che una volta si chiamavano sfigati” - in sostanza si battono contro i “privilegi” delle donne. Già. Secoli di lotta per una parità ancora lontana e gli uomini si lamentano. Non è un caso che il disturbo del manifestante colpisca anche Michelle, Carlos e l’autista dell’ambulanza: il trattamento d’emergenza crea una nube tossica dentro il paziente, trasformandolo in una sorta di arma chimica e uccidendolo.

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Michelle ha voltato pagina sulla scomparsa della sorella Iris, dopo anni passati a tormentare il suo ex fidanzato, ed è distratta.

9-1-1 non lancia accuse contro nessuno, ma ci ricorda una cosa tanto semplice quanto importante: i soccorritori sono esseri umani. Sono sottoposti a stress, come chiunque altro. E hanno problemi come chiunque altro.

Incluso Ryder (Jim Parrack) che, dal giorno in cui ha visto morire tutta la sua squadra, non guarda più sua moglie.

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O il capitano Billy Tyson (Billy Burke di 24, Revolution, Major Crimes).

O Mateo (Julian Works) alle prese con l’ultima chance di passare l’esame… Aiutato dal resto della sua squadra.

O la citazione estremizzata della celebre scena de Il grande Lebowsky...

Problemi. Come tutti gli esseri umani.

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9-1-1: Lone Star ci dà appuntamento a lunedì prossimo su FOX.

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