Mia Martini - Fammi sentire bella, 5 cose da sapere sul docufilm

Autore: Silvia Artana ,

Era il 12 maggio 1995 quando Mia Martini se n'è andata (troppo presto). Da allora sono passati 25 anni, ma il suo ricordo è una presenza tangibile. La timbrica, la profondità interpretativa e l'eleganza della cantante di Bagnara Calabra hanno lasciato un segno indelebile nel mondo della musica italiana (e non solo) e la sua eredità riverbera nella produzione contemporanea. Eppure, "Mimì" non ha avuto tutto il successo e i riconoscimenti che meritava.

L'infamia di "portare male" ha marchiato la sua vita e ha condizionato profondamente il suo privato e la carriera professionale. Ma non l'ha sconfitta (a tale proposito, l'ipotesi del suicidio è stata più volte smentita dalle sorelle). Ed è proprio questo ritratto di una donna allo stesso tempo fragile e forte, che sapeva sorridere e ridere "anche quando era ferita a morte", che emerge dal docufilm Mia Martini - Fammi sentire bella.

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Un ritratto originale raccontato da Sonia Bergamasco

Come riporta il comunicato stampa diffuso da Rai in occasione della (prima) messa in onda a febbraio 2020, Mia Martini - Fammi sentire bella è un "racconto a più voci" (tra cui quella della stessa cantante) e a tenere il filo della narrazione è Sonia Bergamasco.

In una intervista a IO Donna, l'attrice (familiare al pubblico TV per il ruolo di Livia ne Il commissario Montalbano a partire dalla stagione 10) ha rivelato di essere rimasta conquistata dal docufilm, che restituisce l'immagine "di un'artista e di una donna dalla fortissima energia vitale e dalla grande forza interiore":

Colpisce il suo grande sorriso, il coraggio e quella forma di resistenza gioiosa, anche di fronte ai drammi della vita. 

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Sonia Bergamasco ha parlato anche delle vergognose maldicenze che hanno perseguitato Mia Martini per gran parte della sua esistenza, di come la cantante ha vissuto con coraggio e senza vergogna una vicenda "insostenibile, ridicola e grottesca" e della sua scelta di affrontarla "come vittima sicuramente, ma senza accettare quel ruolo". 

Mia Martini - Fammi sentire bella è una "fotografia dello spirito libero" della cantante ed è il frutto del grande, intenso ed accurato lavoro di ricerca svolto dagli autori, Giorgio Verdelli e Michaela Berlini. Giorgio Verdelli è anche il regista del docufilm di Indigo Stories prodotto da Alessandro Lostia ed è la penna dietro il grande successo di Pino Daniele - Il tempo resterà (premiato con il Nastro d'Argento nel 2018). 

La testimonianza della famiglia, degli amici e dei colleghi

Nel documentario Mia Martini - Fammi sentire bella sono riunite per la prima volta le tre sorelle di Mimì, Loredana, Leda e Olivia, e i nipoti, Luca e Manuela, che offrono un ritratto intimo e segreto della cantante e regalano a lei e ai suoi tanti fan una nuova dimensione.

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Insieme a loro, a parlare dell'artista ci sono gli amici più cari e i colleghi che l'hanno amata, le sono stati vicini nei momenti più bui e hanno scritto per lei canzoni che sono diventate classici senza tempo. Da Dori Ghezzi a Caterina Caselli, da Franco Califano a Bruno Lauzi, da Renzo Arbore a Vincenzo Mollica, il docufilm racconta la storia dell'artista attraverso una collezione di ricordi e di preziose immagini di repertorio che rivelano molti aneddoti sconosciuti, ma soprattutto vanno oltre l'immagine costruita dai media e dai rumor e restituiscono la vera Mia Martini

Indigo Stories/Rai
Mia Martini - Fammi sentire bella: Fabrizio De André
Mia Martini si esibisce in Taxi giallo (Big Yellow Taxi) con Fabrizio De André corista d'eccezione

L'assenza di Renato Zero 

Mia Martini - Fammi sentire bella arriva a due anni di distanza dal film #Io sono Mia. Le due opere raccontano la cantante e la sua vita, ma sono molto diverse. Tuttavia, ad accomunarle c'è una ingombrante... assenza. Renato Zero, legato a Mimì da una grande amicizia, non compare in nessuna delle due. O per meglio dire, è presente sotto mentite spoglie.

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L'artista ha ottenuto di non essere citato nella pellicola con Serena Rossi ed è stato sostituito da un personaggio di fantasia, Anthony, che tuttavia lo ricorda molto da vicino. Invece, nel docufilm di Giorgio Verdelli appare in alcune immagini di repertorio.

L'ultimo live

Il docufilm di Indigo Stories contiene diversi aneddoti, interviste e filmati esclusivi e mai pubblicati che sono delle vere e proprie gemme rare per i fan di Mia Martini.

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Una è il live inedito del concerto a Portofino del settembre 1994, l'ultima performance della cantante registrata in video. In quell'occasione, Mimì si è esibita non solo nelle sue canzoni più amate, ma ha anche eseguito Emozioni di Lucio Battisti, La vie en rose di Edith Piaf e Ne me quitte pas di Jacques Brel.

Indigo Stories/Rai
Mia Martini - Fammi sentire bella: Charles Aznavour e Mia Martini
Charles Aznavour e Mia Martini in una foto di repertorio nel docufilm Mia Martini - Fammi sentire bella

Ma per l'appunto, il concerto a Portofino non è che una delle tante, preziose testimonianze contenute in Mia Martini - Fammi sentire bella. Nel docufilm, la cantante regala anche un'interpretazione da brividi de La donna cannone di Francesco De Gregori, preceduta da una riflessione di Vincenzo Mollica che racchiude in maniera perfetta l'essenza della cantante:

Un'artista come Mimì ha dentro di sé qualcosa di straordinario. Quando canta, ti lascia sempre un'emozione. Non canta mai una canzone senza lasciare dentro una traccia di sé e per questo quella canzone arriva direttamente al cuore.

E poi ci sono i filmati con Charles Aznavour, le esibizioni con Francesco De André, il figlio Cristiano, Ivano Fossati e la sorella Loredana, la partecipazione al Stratos Festival del 1990 con una personalissima cover di Imagine di John Lennon e altre immagini intime e familiari.

L'inedito Fammi sentire bella

Il documentario di Giorgio Verdelli prende il titolo da un brano inedito di Mia Martini, Fammi sentire bella, scritto da Giancarlo Bigazzi, Angelo Valsiglio e Beppe Dati. Il regista ha raccontato come è nato il progetto sulle pagine di TV Sorrisi & Canzoni:

Conoscevo piuttosto bene Mia e sono venuto a sapere che esisteva un suo singolo inedito, Fammi sentire bella. Da lì è nata l'idea di renderle questo omaggio.

In una intervista a RTL 102.5, Caterina Caselli ha dichiarato che l'incontro con Giorgio Verdelli, "una persona sensibile, che ama molto la musica", è stato ciò che ha fatto accadere "la magia". La cantante e produttrice discografica ha rivelato di avere acquisito il master di Fammi sentire bella nel 2005 e ha avuto diverse proposte e occasioni per pubblicarlo, ma nessuna le è mai sembrata quella giusta. Fino a che è venuta a conoscenza del progetto di Giorgio Verdelli. Il documentario del regista era quello che aveva sempre aspettato.

La canzone (di cui trovate il video qui sopra) è stata inclusa in Mia Martini - Fammi sentire bella ed è stata presentata in anteprima il 27 febbraio 2020. L'inedito è stato accolto con grande emozione ed entusiasmo, a ulteriore prova, se ancora ce ne fosse bisogno, dell'incredibile talento di Mia Martini e della sua capacità di parlare al cuore delle persone. Perché vera e senza filtri.

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