Chi è davvero l'italiano medio di cui parla il film di Maccio Capatonda?

Autore: Simona Vitale ,

Scimmiottando il film Limitless con Robert De Niro e Bradley Cooper, Italiano medio è il primo film diretto e interpretato da Maccio Capatonda nel 2015.

Siamo a Milano. La pellicola vede come protagonista Giulio Verme, fervente ambientalista, vegano e intelligente laureato (a pieni voti) che sostiene una battaglia contro l'abbattimento del bioparco a favore della costruzione di un quartiere residenziale fortemente voluto dall'imprenditore Giancarlo Cartelloni.

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Giulio convive con la sua fidanzata Franca, molto simile a lui e anch'ella convinta animalista. Con il passare degli anni l'uomo è sempre più preoccupato per il futuro dell'ambiente e per l'indifferenza al tema di tutti coloro che lo circondano. Dopo un litigio con Franca, una sera esce di casa e si imbatte nell'associazione ambientalista "I Salmoni". Dopo aver sentito i buoni propositi di coloro che ne fanno parte, decide di lasciar perdere perché ritiene tutto inutile. Tornato a casa, scopre che Franca è partita per due settimane per fare del volontariato, ma poco dopo si presenta alla sua porta Alfonzo (Herbert Ballerina), un vecchio amico di scuola.

Alfonzo, per rincuorare Giulio, decide gli fargli provare una pillola che riduce le capacità del cervello da un normale 20% ad un modestissimo 2%. Da questo momento in poi Giulio cambia vita: si dedica esclusivamente al sesso, al divertimento, alla cura dell'aspetto fisico e a tutte quelle attività "ludiche e superficiali" che aveva sempre ignorato o tralasciato.

Dopo essersi fatto prestare un Hummer dal buttafuori di una discoteca, Giulio distrugge un albero del bioparco. Il giorno seguente, svanito l'effetto della pillola e quindi tornato in sé, Verme scopre che la questione della distruzione del bioparco ha assunto rilevanza mediatica. L'uomo si convince, pertanto, che l'unico modo che ha a disposizione per tentare di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli argomenti che gli stanno a cuore è quello di agire come se fosse un ecoterrorista.

Lungi dallo svelare il finale di questa a dir poco divertentissima pellicola (che vi invitamo a guardare o rivedere nuovamente), è lecito però porsi una domanda: chi è l'italiano medio che dà il titolo al film di Capatonda?

Chi è l'Italiano medio di Maccio Capatonda?

Considerata la trama del film, non è difficile cadere nello sbaglio comune di considerare l'Italiano medio del titolo in accezione totalmente negativa. Del resto, non potrebbe essere altrimenti, considerato che il protagonista, dopo l'assuzione della famigerata pillola, comincia a comportarsi nella maniera più assurda, superficiale e materialista possibile?

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Come svelato dallo stesso Maccio Capatonda in un'intervista del 2015, italiano medio, invece, è colui che cerca di opporsi, una persona che cerca un cambiamento ma non riesce a realizzarlo. Queste le parole del regista e interprete:

Innanzitutto tengo a precisare che col termine italiano medio non intendiamo nulla di negativo, anzi. Italiano medio non è chi prende la pillola che svilisce le sue capacità intellettive al 2%, bensì chi vorrebbe cambiare le cose ma non ci riesce e, di fatto, si ritrova amareggiato a guardare il suo piccolo orticello.

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Anche Lavinia Longhi, che nel film interpreta Valeria Solidale, la fidanzata di Giulio, ha parlato del suo essere... italiano medio!

Anche io mi sento molto Italiano Medio! Sai cosa intendo dire… quando la sera fai l’esame di coscienza ma poi al mattino ti risvegli ed è tutto come prima. Caratteristica essenziale di questo tipo d’uomo è la flessibilità, il sapersi adattare e Franca, il personaggio che interpreto nel film, è molto elastica diciamo… vive con Giulio ma prima che lui rientri in casa come tutti guarda i reality show del momento.

Del resto, come svela lo stesso Maccio Capatonda, l'obiettivo della pellicola (che rimane pur sempre una commedia) è quello di offrire degli spunti di riflessione attraverso le risate:

Il finale del nostro film è amaro, molto amaro, racconta di una persona che tra l'essere scemo e l'essere intelligente sceglie la via della furbizia. Non vuole essere una conclusione triste, vorremmo invece che lo spettatore andasse via sorridendo ma ponendosi comunque qualche interrogativo.

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E voi cosa ne pensate? Vi sentite italiani medi come Giulio Verme e il resto della sua banda?

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