Dopo La Casa di Carta, Netflix presenta 7 nuove serie spagnole: ecco quali sono

Autore: Chiara Poli ,

Il successo de La casa di carta ha fatto fare jackpot alla Spagna: Netflix ha infatti ordinato ben 7 nuove serie spagnole, visto il grande interesse del pubblico di tutto il mondo per le avventure di Tokyo (Úrsula Corberó), il Professore (Álvaro Morte) e tutti gli altri membri della banda.

La notizia è arrivata da Variety: Netflix produrrà nuovi Netflix originals riservati ai progetti spagnoli. Il vice presidente dei contenuti originali per Netflix Spagna, Diego Avalos, ha dichiarato:

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La nostra vocazione è continuare ad emozionare il mondo con il carisma, la diversità e la creatività delle storie realizzate in Spagna e contribuire a mantenere la narrativa spagnola come un punto di riferimento internazionale.

Scopriamo insieme le serie, il film e le miniserie che vedremo nel 2021 sulla piattaforma streaming.

Feria

Da Carlos Montero, già creatore di Elite - altro titolo spagnolo di successo - in collaborazione con Agustín Martínez (Una vita, La caccia - Monteperdido), arriverà questa nuova serie in 8 episodi della durata di un'ora circa definita come un thriller fantasy.

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Ambientata in un villaggio dell'Andalusia negli anni '90 vede protagoniste due sorelle adolescenti che, con orrore, scoprono che i loro genitori sono dei mostri. Letteralmente parlando.

La regia degli episodi è stata affidata a Jorge Dorado (già firma de Il molo rosso, Anna e Teresa D'Avila - Il castello interiore) e a Carles Torrens (che nel genere ha già avuto diverse esperienze con la regia di Pet, Emergo e Sequence).

800 Metros

Una miniserie in tre parti scritta e diretta da nomi celebri in Spagna per il genere true crime: la ricostruzione di crimini realmente avvenuti. E stavolta la sfida sarà molto delicata, perché 800 Metros è incentrato sulle ragioni che hanno spinto tre ragazzi del nord della Spagna a compiere gli attentati jihadisti terroristici a Barcelona e Cambrils nel 2017.

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Perfettamente integrati nella società spagnola, i tre giovani di origini straniere hanno portato alla morte di 17 persone.

Il 17 agosto del 2017, con un furgone che invade l'affollatissima Rambla, a Barcellona muoiono 13 persone e i terroristi in fuga, due catturati e uno sfuggito alla cattura in un primo momento. Poche ore dopo, altri attentatori nella città di Cambrils, a circa due ore da Barcellona, sono pronti a lanciarsi sulla folla sul lungomare, ma vengono bloccati dalla polizia. Quattro finiscono uccisi in un conflitto a fuoco dalle forze dell'ordine, e uno viene solamente ferito. 

Gli attentati, rivendicati dall'Isis, hanno sconvolto il Paese. Elías Léon, già regista dei true crime El Caso Asunta e The Alcàsser Murders, insieme al fratello sceneggiatore Campos, cercherà di ricostruire tutte le ragioni che hanno trasformato dei semplici ragazzi in soldati dell'Isis.

The Wanninkhof Case

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Rocio Wanninkhof
Rocio Wanninkhof, la ragazzina spagnola assassinata nel 1999

Nel 1999 l'adolescente Rocio Wanninkhof venne uccisa nella sua città, Mijas. Il caso della morte della ragazza, di origini spagnole e olandesi, fece molto scalpore. Nel 2001, nonostante l'assenza di prove concrete, venne condannata per l'omicidio María Dolores Vázquez, conosciuta come Loli, l'amante della madre di Rocio.

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Il processo farsa fece scatenare l'opinione pubblica, indignata per il pregiudizio contro la donna, omosessuale, e per il movente infondato: secondo la corte, Loli uccise Rocio perché era stata la causa della fine della sua storia d'amore con la madre, Alicia Hornos.

Tre mesi dopo la sentenza, che aveva condannato la donna a 52 anni di carcere, i tribunali spagnoli ordinarono un nuovo processo, che non si fece mai: grazie al DNA venne infatti incastrato il vero assassino, il trentaduenne britannico Tony Alexander King, uno stupratore con una fedina penale ricca di crimini.

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Grazie alle indagini, King venne collegato anche all'omicidio di una diciassettenne, risalente al 2003. Condannato a 55 anni per i due omicidi, King con la sua traccia genetica sulla scena del crimine permise la riabilitazione del nome di Loli, al centro di quella che fu definita una delle più grandi ingiustizie nella storia moderna spagnola.

Divenuto celebre come il caso Wanninkhof, la morte di Rocio e il successivo processo, sommario e ingiusto, saranno oggetto di un true crime che ancor prima di entrare in produzione ha già catturato l'attenzione del pubblico spagnolo.

El tiempo que te doy

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La serie segue il personaggio di Lina, una donna che - dopo la fine della sua relazione sentimentale con Nico (il celebre attore spagnoloÁlvaro Cervantes) - s'impegna per superare la delusione ma viene tormentata dal ricordo di Nico.

El tiempo que te doy, le cui riprese sono attualmente in corso fra l'Andalusia e la città di Madrid, è creata dall'attrice Nadia de Santiago (nella foto Instagram qui sopra), interprete della protagonista Lina, insieme alla regista e produttrice Inés Pintor e al regista Pablo Fernández.

La serie indaga il modo in cui l'abitudine a una persona finisce per insinuarsi nella coscienza stessa del partner per poi, in caso di rottura, continuare a tormentare il cuore e l'anima di chi non vorrebbe dover continuare la sua vita da solo.

Odio

Un uomo sopravvive al cancro per raccontarci il "dopo" della malattia, un tempo che non pensava di vivere, con ironia e un senso dell'umorismo senza filtri, e per questo molto peculiare. 

Il protagonista è interpretato da Dani Rovira.

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Rovira, popolarissimo e con oltre 2,3 milioni di follower su Instagram, è molto attivo anche in teatro, come mostra il suo ultimo spettacolo, i cui biglietti sono stati subito venduti tutti.

L'enorme seguito di Rovira garantisce a Odio un successo ancora prima di entrare in produzione.

The Beast

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Oltre alle serie TV, l'altro filone spagnolo molto prolifico e apprezzato anche a livello internazionale è il genere horror. 

The Beast ha una trama tanto semplice quanto affascinante: chiusi una casa nel bel mezzo del nulla, i membri di una famiglia spiano la presenza terrificante che, dall'orizzonte, si avvicina sempre di più a loro. Giorno dopo giorno.

Il regista David Casademunt, che su Instagram ha dato la notizia dell'arrivo de La bestia definendola una storia che metterà a dura prova i legami famigliari dei protagonisti, è noto per apprezzare molto lo stile dei film di M. Night Shyamalan e ha detto essersi ispirati ai film di Guillermo del Toro: La spina del diavolo (2001), storia di un ragazzino rimasto orfano durante la Guerra Civile e finito in un orfanotrofio infestato, e Il labirinto del fauno (2006), in cui una ragazza, figliastra di un sadico ufficiale dell'esercito, nel 1944 si rifugia in un mondo di fantasia molto inquietante.

Idolo

Chiude i nuovi sette titoli in arrivo Idolo, una miniserie il cui protagonista è un ragazzo, fan sfegatato del più grande fenomeno della musica spagnola, che si sostituisce - appunto - al suo idolo. 

La serie è firmata dalle giovani promesse del cinema e della TV spagnoli Daniel López Sánchez, Federico Maniá Sibona e Yago de Torres.

Diego Avalos, di Netflix Spagna, ha presentato così il nuovo progetto:

Sotto la pressione dell'industria musicale, Lazaro trasforma tutta la sua vita in uno spettacolo, anche rinunciando a una vita reale.

Le nuove produzioni spagnole, alcune già in fase di ripresa, altre in pre-produzione, arriveranno entro il prossimo anno.

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