His House: la spiegazione del film Netflix e del suo finale

Autore: Simona Vitale ,

Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival il 27 gennaio 2020, His House è un film thriller-horror scritto e diretto da Remi Weekes da una storia di Felicity Evans e Toby Venables. È interpretato da Wunmi Mosaku, Sope Dirisu e Matt Smith, per quanto riguarda i ruoli principali.

La pellicola, che ha esaltato sia i critici cinematografici che il pubblico, racconta la storia di una coppia di rifugiati del Sud Sudan che lotta non poco per adattarsi ad una nuova vita in una città inglese che nasconde qualcosa di molto maligno sotto la sua superficie.

His House: la trama

La storia ci fa conoscere Bol (Sope Dirisu) e Rial (Wunmi Mosaku), due giovani emigrati dal Sud Sudan devastato dalla guerra e in fuga con la figlia Nyagak. Per attraversare il Mediterraneo e raggiungere la salvezza, affrontano acque tempestose su un motoscafo sovraffollato, insieme ad altri africani che attraversano il pericoloso mare aperto in cerca di una vita migliore in Europa.

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Riescono fortunatamente a sopravvivere all'insidiosa traversata al contrario, purtroppo, di quanto avviene per Nyagak e di tanti altri emigrati. Quando finalmente ottengono asilo in Gran Bretagna tre mesi dopo, il governo assegna ai due una squallida casa in una zona periferica di Londra. Vengono accolti dal loro assistente sociale Mark (Matt Smith), che dice loro di comportarsi nel migliore dei modi possibili, altrimenti saranno espulsi dal Paese.

Bol cerca sin da subito di uniformarsi al modo di vivere britannico: canta canzoni sul calcio, chiede a Rial di usare le posate piuttosto che le mani quando mangiano e cambia persino il modo in cui si veste. Il giovane vuole dimostrare al governo che lui e Rial appartengono al Regno Unito. Rial, tuttavia, si tiene fermamente ancorata ala loro cultura. Conserva la collana della figlia, si veste con abiti colorati e, invece di usare un tavolo, si siede per terra a mangiare. Questa situazione di stasi apparente è però destinata a mutare ben presto.

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Sia Bol che Rial cominciano a sperimentare strani e inquietanti fenomeni nella loro nuova casa, avendo delle visioni di Nyagak e di un uomo misterioso, che scappano entrambi tra le mura domestiche.

Rial non ci mette molto a capire quale sia il male nella loro abitazione: una scimmia o "strega notturna".

Racconta a Bol la storia di un povero del suo villaggio che desiderava così tanto una casa tutta sua che iniziò a rubare agli altri e ad un vecchio che viveva vicino al fiume. L'uomo, si rivelò essere uno "scimmione". Quando il ladro riuscì a costruire la sua casa, i muri cominciarono a sussurrare gli incantesimi delle scimmie e gli spettri tormentarono l'uomo, finché non riuscirono a consumarlo del tutto. Rial crede così che una scimmia li abbia seguiti e che, se ripagheranno il loro debito, riporteranno Nyagak a "casa". Tuttavia non è immediatamente chiaro quale sia il "debito" da dover estinguere. In ogni caso Bol non crede a sua moglie e pensa semplicemente che la casa sia maledetta.

L'uomo brucia tutto quello che hanno portato con sé, ma le scimmie continuano a tormentarlo e le cose con Rial cominciano a peggiorare. Bol si reca dunque da Mark per chiedere un nuovo alloggio, invano. Bol fa a pezzi la casa alla ricerca delle scimmie, cosa che minaccia le possibilità della coppia di rimanere nel Regno Unito quando Mark scopre il danno. Tuttavia, i due si trovano finalmente concordi sul fatto che è ora di andarsene. Bol chiude a chiave Rial in casa prima di affrontare la Bestia, che lo definisce un ladro e afferma che l'uomo ha rubato una vita che non era sua. La grossa scimmia offre a Bol un accordo: la sua vita per Nyagak. L'uomo rifiuta apertamente questa offerta, facendolo arrabbiare abbastanza da costringerlo a uno stato di catatonia momentanea.

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Rial riesce a scappare di casa ma si ritrova inspiegabilmente di nuovo in Sud Sudan, come in un sogno. La vediamo riunita con dei vecchi amici che si rivelano essere vittime di un massacro a cui Rial è riuscita a sopravvivere nascondendosi. Bol la trova e la coppia cerca di fuggire mentre la violenza invade la regione, per poi scoprire che l'autobus di cui hanno bisogno per salvarsi consente soltanto alle coppie con figli di salire. Disperato, Bol vede la giovanissima Nyagak tra la folla e la rapisce. Affermando falsamente di essere la loro figlia, la coppia sale sull'autobus e scappa, lasciando la vera madre di Nyagak a morire.

Consapevole di quello che hanno fatto, Bol decide di ripagare il debito con le bestie e lo dice a Rial. Lascia così entrare le scimmie nella sua pelle e Nyagak ritorna da Rial, che però sceglie di salvare Bol uccidendo la Bestia tagliandole la gola.

Più tardi, Mark viene a ispezionare la casa per trovarla riparata. Bol e Rial gli dicono che hanno scelto di rimanere lì e farne la loro nuova casa, decidendo di vivere con i fantasmi delle persone che hanno lasciato in Sud Sudan, compreso quello di Nyagak. Le visioni, infatti, non li hanno abbandonati completamente. Da una stanza, Nyagak e altre persone fissano Rial e Bol che, apparentemente, non hanno più paura.

His House: la spiegazione del film e del finale

Netflix
His House scena
Una scena del film His House

Cosa significa tutto questo?

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Un'interpretazione del finale, inquietante, di questa pellicola ci è offerta dallo stesso regista Remi Weekes che ha affermato come la Bestia rappresenti "la soppressione dei nostri traumi o del nostro passato che spesso può soltanto rendere il dolore più potente".

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Per il personaggio di Bol, la Bestia si nutre della sua vergogna e del suo senso di colpa per essere sopravvissuto alla traversata, arrivando  nel Regno Unito. Tenta di superarlo distruggendo qualsiasi legame con la sua vecchia vita, ma Weekes aggiunge:

Quando sopprimi il tuo passato, sopprimi anche la tua storia e le persone che sono importanti per te.

Il regista ha poi affermato che la repressione emotiva di Bol è una risposta particolarmente maschile al trauma:

Parte del motivo per cui il film si chiama His House (La sua casa) è questo modo di essere degli uomini; dobbiamo essere noi a sopportare i fardelli ma non ammettiamo mai quanto dolore possono causarci. Immagino che il suo carattere riflettesse il bisogno di sopprimere le nostre emozioni nella speranza che sopprimendole se ne andranno, quando di solito accade il contrario.

Di certo, è particolarmente significativo che sia Rial a tagliare la gola alla Bestia pronta a sopraffare Bol. La donna aveva minacciato di tornare alla vita che conoscevano in Sud Sudan; il suo senso di colpa e la vergogna per essere sopravvissuti la trascinavano all'indietro piuttosto che, come accaduto per Bol, spronarla ad andare avanti.

Il regista ha dichiarato in merito:

Era una persona che non era pronta a lasciar andare, non era pronta ad andare avanti, e il finale per lei riguardava l'accettazione della necessità di andare avanti con la sua vita e di perdonare anche se stessa. Per entrambi riguardava il perdono, ma da diverse prospettive.

Bol deve perdonare se stesso per aver usato Nyagak, accettando che la sua morte non è stata colpa sua e al tempo stesso deve cercare di conciliare il possesso della propria eredità e cultura sudanese con la costruzione di una nuova vita nel Regno Unito.

Weeks ha, infine, aggiunto:

Mi sembra che il finale riguardi soprattutto il dover accettare tutto del tuo passato e il dover imparare - immagino - a perdonarti e riconoscere quello che hai fatto, oltre ad essere pronto ad andare avanti. 

E voi cosa ne pensate? Avete apprezzato Hill House e, soprattutto, il suo finale di redenzione?

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