The Crown, il finale (amaro) della quarta stagione

Autore: Cristina Migliaccio ,

C'era tantissima attesa pe questa quarta stagione di The Crown, non soltanto perché sarà l'ultima in cui vedremo Olivia Colman nelle vesti della Regina Elisabetta II (dalla quinta stagione al suo posto subentrerà Imelda Staunton), ma perché la storia ha fatto posto a due grandi donne le quali, con grande carisma e stoffa da vendere, hanno inevitabilmente segnato la storia del Regno Unito (e anche del resto del mondo). Una stagione intensa, con particolari che colpiscono come un pugno nello stomaco in determinate circostanze e che hanno messo in luce aspetti della vita di corte sempre più struggenti e complicati. 

In questa stagione largo spazio a Margaret Thatcher, un nome che ha segnato un record importante al mondo perché è stata la primissima donna a diventare primo ministro in un'epoca in cui la figura femminile era ancora succube dell'uomo. Il carisma e la determinazione della Thatcher hanno però trovato spesso un muro di diffidenza da parte della Regina: tra le due infatti non c'è mai stata una reale intesa, se non nei momenti di maggiore fragilità umana (quando, ad esempio, il figlio della Thacther è risultato disperso nel deserto). Ma, oltre alla Thatcher, interpretata da una magistrale Gillian Anderson, con la quarta stagione di #The Crown è arrivata anche Diana Spencer, Lady D, la promessa sposa del Principe del Galles. Diana, un'anima sbarazzina, dalle gote rosse e lo sguardo a calamita, è stata una donna molto amata dagli inglesi e non solo, forse perché - come ribadiscono spesso anche nella serie - ha incarnato quella che in genere si definisce "una favola dal vissero per sempre felici e contenti". Ma Diana non è mai stata felice e contenta, e sin dall'inizio, poiché consapevole che il cuore di suo marito, Carlo, fosse già pieno per un'altra donna. 

Ed è da questi presupposti che possiamo passare a spiegare cos'è successo nel finale della quarta stagione.

Margareth Thatcher, la Lady di Ferro si spezza

Dopo undici anni al potere, per Margaret Thatcher è arrivato il momento di farsi da parte. Dopo l'accusa da parte del suo vice primo ministro Geoffrey Howe (il quale ha accusato la Thatcher di aver compromesso il futuro dell'intera nazione) e le sue conseguenti dimissioni, il primo ministro ha dovuto valutare bene il da farsi e, come ultima risorsa, ha deciso di fare quello che non avrebbe mai creduto di dover fare: chiedere aiuto alla regina, il suo ultimo asso nella manica. Ma la cara Elisabetta non si smentisce mai e, seppur abbia vacillato in precedenza prendendo una vera e propria posizione politica, questa volta ha preferito chiamarsi fuori da qualsiasi decisione del governo.

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Margaret Thatcher in blu
Margaret Thatcher

Tutti remano contro la Lady di Ferro e, messa alle strette, la Thatcher è costretta a deporre le armi. Il suo dominio politico finisce qui, la Lady di ferro infine si spezza, con tanto di lacrime agli occhi mentre dice addio a Downing Street. Ma, mentre il potere le scivola via dalle mani, per la prima (o forse è meglio dire seconda) volta la regina le mostra un briciolo di empatia e, chiamandola a palazzo, le spiega che, oltre alle tantissime differenze che loro stesse (e gli altri) hanno sempre sottolineato tra loro, nessuno invece ha mai pensato di accomunarle per il loro senso del dovere, per la loro etica del lavoro e - tralasciando l'età - la devozione verso la propria nazione. La regina consolida questi 11 anni di lavoro consegnando alla Thatcher l'Ordine al Merito, un riconoscimento per un servizio degno di merito.

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Possono riceverlo soltanto 24 persone, indipendentemente dalle loro origini, che sia la figlia di un duca o la figlia di un droghiere. Ciò che conta sono i traguardi personali e nessuno può negare che questo sia un Paese molto diverso da quello ereditato dalla prima donna primo ministro.

Finora abbiamo sempre assistito al passaggio del testimone da primo ministro a primo ministro, ma questo momento dedicato alla Thatcher ha messo in mostra tutto ciò che di rivoluzionario è arrivato con questa donna: esatto, donna, prima ancora di essere primo ministro, una persona caparbia che ha saputo tener testa non soltanto ad un governo di uomini ma anche alla regina, trovando il coraggio di remarle contro quando non sposava le sue idee. La chiusura di questa parentesi, a mio dire, è stata la più nobile (escludendo ovviamente quella di Churchill) e la più umana dimostrazione di rispetto, da donna a donna. 

Diana, vittima della sua stessa favola

Passiamo invece ad una nota dolente. Diana Spencer è stata introdotta come una ventata d'aria fresca, la promessa sposa del Principe Carlo, infatuata del sapore di una favola destinata però a non avere un lieto fine. Diana, sin dal primo momento, si è illusa di poter vivere una vita perfetta, che l'amore sarebbe arrivato con il tempo (come un po' hanno cercato di farle capire tutti i reali), ma come potrebbe mai l'amore arrivare se l'altra metà della coppia non è intenzionato a farle spazio nel proprio cuore? Il problema di base è che, mentre Diana nel pieno della sua gioventù era pronta ad affacciarsi per la prima volta all'amore, Carlo era già perdutamente innamorato di un'altra donna che, per gioco del destino, non avrebbe mai potuto avere. Un gioco crudele andato avanti per anni e che ha piegato l'animo di Diana, l'ha spinta a farsi del male fisico (soffriva di bulimia) e l'ha poi spinta a trovare conforto tra le braccia di altri uomini, questo soltanto perché è stato suo marito il primo a rifiutarla. 

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Diana indossa abito rosso
Diana Spencer

E, mentre il resto del mondo la venerava come l'incarnazione della perfetta principessa, nel privato Diana ha sempre saputo che un giorno quel matrimonio sarebbe finito. La famiglia reale, del resto, non è mai stata di grande aiuto: ognuno è dell'idea che i panni sporchi vanno lavati in casa propria e che il matrimonio a corte è davvero per sempre, anche quando non funziona. Ne sono un esempio anche la regina Elisabetta e Filippo: ricordate quando nella prima stagione tra loro ci fu una grande rottura? Ciò nonostante, i due hanno lavorato sulle crepe e hanno cercato di mettere delle pezze. Ma questo non funziona con tutti e quello che è successo a Diana - e anche a Carlo - è lo stesso errore andato avanti da secoli e che abbiamo visto proprio nella prima stagione su Margot, quando le è stato imposto di non sposare l'uomo che amava. Un sistema arcaico e difettoso che, per amore della corona, continua ad andare avanti, anche a costo di rompere l'animo di chi ne è succube.

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Diana e Carlo in primo piano
Diana e Carl

Nell'ultima puntata della quarta stagione di The Crown, Diana è arrivata al limite della sopportazione. Non tollera più i falsi sorrisi, le circostanze da mandar giù né tantomeno suo marito, che l'aspetta al varco, aggrappandosi ad ogni granello di polvere pur di ferirla e allontanarla. Nella scena finale, quando Diana spiega a Filippo di volere il divorzio, si comprende esattamente il dolore di questi personaggi che ruotano attorno alla corona, schiavi di un sistema che non potranno mai rompere e che hanno accettato di servire dal primo "sì" pronunciato, inconsapevoli del prezzo da pagare.

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La famiglia reale al completo a Natale
La famiglia reale

Nessuno, oltre alla regina (anche se, a dirla tutta, non credo che abbia chissà poi quanta libertà), ha il diritto di possedere la propria vita ed è questo che Filippo cerca di far capire a Diana. Ognuno di loro, in ogni cosa che dice e che fa, rappresenta la corona e quindi la regina, di conseguenza nessuno può scappare da quella che è diventata una trappola. Ed è così che si sente Diana, posando per la foto di Natale con tutta la famiglia, con lo sguardo vacuo e un dolore indescrivibile sul volto: il suo matrimonio con la famiglia reale è una trappola e non c'è via d'uscita. 

Avete visto la quarta stagione di The Crown? Cosa ne pensate dell'evoluzione dei personaggi? 

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