Netflix prepara un nuovo documentario true crime sul serial killer Dennis Nilsen

Autore: Silvia Artana ,

Ormai gli appassionati di true crime lo sanno. Netflix è una vera e propria miniera d'oro di storie che raccontano casi di cronaca irrisolti, sconcertanti e terrificanti. Dopo che nei giorni scorsi ha mostrato il primo trailer di #Sulla scena del delitto: Il caso del Cecil Hotel, dedicato alla misteriosa vicenda di Elisa Lam e al famigerato "Hotel morte", adesso la piattaforma ha annunciato un nuovo, ambizioso progetto su Dennis Nilsen, il serial killer che ha ucciso "almeno" 12 giovani uomini a Londra tra il 1978 e il 1983.

Come riporta Deadline, la grande "N" rossa ha messo insieme una squadra di veri e propri esperti del genere per realizzare un documentario basato sull'autobiografia postuma dell'omicida, The History Of A Drowning Boy. Secondo quanto scrive il sito, a dirigere il progetto sarà Michael Harte, che ha lavorato al montaggio della serie vincitrice di un Emmy #Giù le mani dai gatti: Caccia a un killer online e a quello di Three Identical Strangers (nominata ai Bafta) ed è al debutto come regista. Al suo fianco, nel ruolo di direttore della fotografia, ci sarà Tim Cragg (Fear City: New York contro la mafia).

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Il team sarà completato dal produttore Gaby Aung, che ha tra i suoi crediti il documentario Grenfell sul tragico incendio di Londra, e dai produttori esecutivi Dimitri Doganis (Giù le mani dai gatti) e Sam Starbuck (Ted Bundy: Mind of a Monster) di Raw e Joel Wilson (Sex Education) di Eleven Films.

In base alle informazioni diffuse, la vicenda di Dennis Nilsen sarà raccontata anche attraverso l'"archivio personale" del serial killer e interviste a coloro che in vario modo sono rimasti coinvolti nei suoi crimini. Ma la decisione di utilizzare come fonte primaria l'autobiografia dell'omicida potrebbe rivelarsi problematica.

Come scrive Deadline, le famiglie delle vittime hanno accolto in maniera molto critica la pubblicazione di The History Of A Drowning Boy, nella quale il killer ha confessato altre tre aggressioni. La casa editrice ha difeso la propria scelta, affermando che il libro offre "una preziosa visione dall'interno della mente di un assassino". Ma a quanto pare, il manoscritto è stato "rimaneggiato" rispetto alla stesura originale realizzata in carcere da Nilsen, che constava di oltre 6mila pagine.

Del resto, la storia dell'omicida di origini scozzesi, portata di recente in TV nella miniserie Des con David Tennant, è una delle pagine più disturbanti della cronaca nera moderna.

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Come ha confessato lui stesso e come è stato confermato dalle indagini, Dennis Nilsen adescava giovani uomini, li convinceva a seguirli a casa sua e poi li strangolava e affogava per avere la certezza che fossero morti. Dopo, il serial killer lavava le sue vittime, le rasava, le truccava, le vestiva e le teneva in casa per diversi giorni, comportandosi con loro come se fossero vive. 

L'assassino ha rivelato di avere conservato dei corpi per molto tempo (nascondendoli sotto le assi del pavimento e tirandoli fuori quando si sentiva "solo e malinconico") e con diversi di loro ha praticato atti di necrofilia. In alcuni casi, ha bollito le teste delle sue vittime.

Dennis Nilsen ha compiuto tutti i suoi omicidi in casa, negli appartamenti in cui ha vissuto a Londra, al 195 di Melrose Avenue e al 23 di Cranley Gardens, nel distretto di Muswell Hill. Alla fine, l'uomo è stato catturato perché nella nuova abitazione non aveva un giardino e ha iniziato a disfarsi degli organi interni degli uomini che uccideva buttandoli nel gabinetto. Alla lunga, la pratica ha portato a intasare i tubi e - per ironia della sorte - è stato proprio l'assassino a chiamare un tecnico per risolvere il problema. L'impiegato dell'azienda che ha risposto all'intervento ha capito di trovarsi davanti a dei resti umani e Nilsen è stato arrestato.

Il serial killer è stato soprannominato l'"Assassino di Muswell Hill" e ha confessato i crimini commessi. Accusato di 6 omicidi e due tentati omicidi, è stato condannato all'ergastolo ed è morto in carcere il 12 maggio 2018. Non prima, però, di mettere per scritto la sua versione dei fatti, che già sta facendo discutere e di sicuro continuerà a farlo ancora a lungo.

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Photo cover credits: "Police" by Matty Ring is licensed under CC BY 2.0

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