Città invisibile: 10 cose da sapere sulla serie fantasy Netflix

Autore: Alessandro Zoppo ,

Streghe oscure, creature magiche e spiriti dei boschi esistono davvero? La risposta è nella serie Città invisibile, lanciata in tutto il mondo venerdì 5 febbraio all'interno del catalogo dei contenuti in streaming di Netflix.

L'interesse per questo prodotto a metà strada tra thriller e fantasy risiede soprattutto nell'alta qualità della produzione brasiliana e nell'approccio singolare alla materia: il mondo sotterraneo e parallelo che si nasconde ai nostri occhi.

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La trama di #Città invisibile ha per protagonista Eric (Marco Pigossi), un poliziotto del reparto crimini ambientali che è appena rientrato in servizio dopo un tremendo lutto: sua moglie, l'antropologa Gabriela (Julia Konrad), è morta misteriosamente nella foresta dei cedri di Vila Toré.

La donna stava proteggendo quel luogo sacro da una selvaggia speculazione edilizia. Chi si nasconde dietro la sua scomparsa? E perché la piccola Luna (Manuela Dieguez), la figlia di Eric e Gabriela, è così traumatizzata da ciò che è accaduto alla mamma? Cos'ha visto davvero?

L'indagine di Eric si incrocia con la presenza di antiche leggende del folklore del Rio delle Amazzoni che mescolano elementi della cultura indigena, africana ed europea, come quella del delfino rosa e del Curupira. Se queste suggestioni vi stanno affascinando, ecco 10 cose da sapere prima di mettersi alla visione di Città invisibile.

È una curiosa ibridazione di generi

Città invisibile è un mystery in piena regola con una detection poliziesca che procede di episodio in episodio (7 complessivi), ma è anche una serie fantastica che modernizza il folklore brasiliano e un dramma familiare che coinvolge una padre e una figlia.

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L'ispirazione arriva dalla serie di libri Sítio do Picapau Amarelo di Monteiro Lobato, scrittore paulista popolarissimo per i suoi racconti fantastici per l'infanzia.

Le storie di Monteiro Lobato ritraggono il mondo magico di personaggi come o Saci, il rinoceronte parlante Quindim e gli abitanti del Reino das Águas Claras, dove accadono avventure che esplorano la fantasia e la scoperta perché, come diceva lo scrittore, "l'immaginazione serve come guida all'apprendimento".

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L'approccio della serie è inedito e contemporaneo perché le creature del folklore sono inserite in un contesto urbano e sono spesso outsider che vivono ai margini delle grandi città. Ormai si mescolano agli umani, nascondendo i loro poteri e le loro vere identità.

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È la prima serie di Carlos Saldanha

Dietro Città invisibile c'è il regista brasiliano, classe 1965, famoso per animazioni come #L'era glaciale, #Robots, Rio e #Ferdinand.

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Saldanha vive da tempo negli Stati Uniti ma coltiva l'idea di Cidade invisível dal 2014, quando ha diretto l'episodio Pas de Deux, interpretato da Rodrigo Santoro e Bruna Linzmeyer, per il film collettivo Rio, eu te amo, terza parte del progetto Cities of Love.

Quando gli si è presentata l'occasione di realizzare da showrunner per Netflix una serie sui miti del folklore "che sono tra noi, ma non sappiamo chi siano", il regista l'ha colta al volo e, come ha spiegato a O tempo, l'ha difesa "con le unghie e con i denti, perché è un'occasione unica".

Se smetti di raccontarle, queste storie muoiono, si perdono. È necessario riaccendere quella fiamma. Consumiamo così tanto che arriva dall'estero e che non ha niente a che fare con noi. Perché non sfruttare al massimo quello che abbiamo qui in Brasile? Il nostro folklore è multiculturale, ricco e interessante. È un universo incredibile. Ci sono più di 300 storie e diverse interpretazioni.

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Arriva dai creatori de Il prescelto

Città invisibile è un Original brasiliano Netflix che Saldanha e la piattaforma hanno affidato a Carolina Munhóz e Raphael Draccon (all'anagrafe Rafael Albuquerque Pereira), la coppia di sceneggiatori e produttori del thriller #Il prescelto.

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Munhóz e Draccon sono gli autori di best seller fantasy come A Fada e la saga di Dragões de Éter. I due hanno seguito la produzione dagli inizi con la sceneggiatrice Mirna Nogueira fino alla fase delle riprese, che hanno avuto come set Ubatuba, São Paulo e Rio de Janeiro.

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C'è Curupira

Curupira è una figura mitologica centrale nel folklore brasiliano. Il suo nome deriva dal kuru'pir in lingua Tupi , che significa "coperto di vesciche". Curupira è infatti uno spirito della foresta e signore degli animali, che fa da guardiano contro tutti coloro che cercano di distruggere il bosco.

La sua caratteristica tipica sono i piedi girati all'indietro, che lasciano impronte che conducono al suo punto di partenza per confondere bracconieri e cacciatori.

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Nella serie Curupira ha ormai abbandonato la foresta e si "nasconde" in città su una sedia a rotelle con il nome di Iberê. Ad interpretarlo è Fábio Lago, attore già visto in #Tropa de Elite di José Padilha.

Netflix
Un primo piano di Fábio Lago in una scena della serie Città invisibile
Fábio Lago è Iberê, ovvero Curupira

La "cattiva" è la Cuca

Nelle leggende brasiliane, la Cuca è una "bruxa", una strega vecchia e rugosa, un fantasma notturno che può assumere molte forme per turbare il sonno dei bambini irrequieti o disobbedienti.

Nella saga di Picapau Amarelo, Monteiro Lobato ha scelto un alligatore per rappresentare la Cuca ed è così che tra il pubblico è nota, soprattutto come "jacaré" nei cartoni animati di Sítio do Picapau Amarelo.

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Saldanha ha preferito usare il nome Inês: nella "città invisibile" della serie, la Cuca possiede un bar, il Cafofo, ha il volto ammaliante dell'attrice Alessandra Negrini e si trasforma in farfalla, l'insetto psicopompo per eccellenza che si muove tra il mondo dei vivi e quelli dei morti e accompagna i defunti nell'aldilà.

La Cuca, ovviamente, non è una vera e propria villain: fa parte di un mondo che sta scomparendo e usa i suoi poteri per combattere il capitalismo divorante.

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La "buona" è Iara

Prima di scoprire la verità sul suo passato, Eric è aiutato nelle indagini da Camila, una bellissima e seducente sirena nera. Camila è la figura di Iara, la Madre-d'Água orgoglio delle tribù amazzoniche. Questa signora delle lagune è descritta nel folklore come una guerriera coraggiosa, forte e gentile.

Nella leggenda, Iara è stata vittima di un tentato femminicidio: quando era ancora umana, i suoi due fratelli, sopraffatti dall'invidia e dalla gelosia per l'affetto che il padre nutriva per lei, entrarono di notte nella sua tenda con l'intenzione di ammazzarla. Lei reagì finendo per uccidere i fratelli: per punizione, il suo corpo fu gettato nel punto d'incontro dei fiumi Negro e Solimões. Salvata dai pesci, Iara è da allora la "madre delle acque".

Ma sono differenti le sue incarnazioni nelle diverse zone del Brasile: nel pantheon afro-brasiliano degli Orixas la Regina del Mare è Iemanjá, la Grande Madre simbolo di amore, fertilità e protezione; nel caso delle popolazioni Yoruba, la Dea dei boschi sacri e delle acque dolci è Oshun, messaggera di Olordumare e "Vergine della carità del Cobra".

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Camila è interpreta da Jéssica Córes, attrice famosa per il ruolo della modella Lyris nella telenovela Verdades secretas, prodotta e trasmessa da Rede Globo.

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Racconta la leggenda di Saci

Se Victor Sparapane è Manaus, l'uomo distinto ed elegante che nelle notti di luna piena seduce e feconda le giovani donne e scompare nelle acque come un delfino rosa, Wesley Guimarães è Isac, un ragazzino di strada che lavora agli ordini di Inês.

Nei racconti tradizionali del folklore che sono stati tramandati di generazione in generazione, Isac è Saci Pererê, il trickster con una sola gamba che indossa un berretto rosso, fuma la pipa e ha il potere magico di scomparire e di far nascere turbini d'aria.

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Nella "città invisibile" della serie Netflix, Saci indossa una bandana invece del cappello e ha una protesi sulla gamba, un modo col quale riesce a passare inosservato agli occhi degli umani.

Il personaggio di Saci, che protegge la foresta attraverso trucchetti, giochi di prestigio e buffonate e ne tutela la biodiversità, è così importante in Brasile che c'è una giornata nazionale per festeggiarlo, il 31 ottobre di ogni anno.

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Nel cast c'è pure Jimmy dei Rats

Tutu Marambá, il "cinghiale" che nelle favole e filastrocche per bambini arriva durante il sonno come l'uomo nero, è un gigante barbuto e villoso al servizio di Inês.

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Nella serie lo interpreta Jimmy London, l'enorme attore e presentatore televisivo dai capelli rossi nonché cantante delle band punk rock'n'roll e metal Jimmy & Rats e Matanza Ritual.

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Ha una "trilha sonora nacional"

La colonna sonora di Città invisibile è di Darren Solomon – musicista di Brooklyn ed ex bassista di Ray Charles – e Chris Jordão, direttore creativo con Solomon di Quiet City Music + Sound a São Paulo.

I due hanno lavorato con i cantanti Karen Marie Richardson e Le Andrade, i percussionisti Nêgah Santos e Rogerio Boccato e il chitarrista Patrick Cannell.

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La canzone che Camila intona nel bar di Inês è invece un classico del tropicalismo psichedelico: Ave, Lúcifer degli Os Mutantes, resa leggendaria dalla voce di Rita Lee.

Il brano è contenuto nel disco A Divina Comédia ou Ando Meio Desligado del 1970, ispirato alle sonorità di Jimi Hendrix e Janis Joplin.

La cover, riarrangiata per l'occasione, è stata davvero cantata da Jéssica Córes per la serie.

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È un successo immediato

Dopo appena tre giorni dal lancio nel catalogo Netflix, Città invisibile è subito finita al primo posto nella Top 10 dei titoli più visti in Brasile.

La serie ha attirato anche l'interesse degli abbonati americani: negli Stati Uniti si è piazzata all'ottava posizione, persino prima dell'anime #Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba.

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Saldanha ha spiegato in un'intervista a R7 che è stato molto difficile sviluppare una trama con così tanti personaggi ed enigmi da risolvere in appena 7 episodi.

Questo "puzzle creativo" si conclude con lo svelamento finale, ma potrebbe proseguire con una seconda stagione (non c'è conferma in merito al momento) perché il materiale per sviluppare nuovi episodi c'è tutto, ha rivelato lo showrunner.

Insomma, se vi piacciono #American Gods e #Black Spot, #Supernatural ed #Equinox, Città invisibile è la serie che fa al caso vostro.

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