Framing Britney Spears: il documentario che rinvigorisce il movimento #FreeBritney

Autore: Simone Rausi ,

Realizzato dal New York Times e andato in onda su Hulu, Framing Britney Spears è l’ennesimo documentario sulla popstar che poco o nulla aggiunge ai già visti For The Records e I’m Femme Fatale. Immagini violentissime di una Britney letteralmente distrutta dai media, con una narrazione, sempre la stessa, che ripercorre l’ascesa ma, soprattutto, la caduta di Britney. Stavolta, però, al centro della vicenda c’è la conservatorship a cui la cantante è sottoposta ormai da anni. Una procedura ritenuta ingiusta da fan e colleghi e che è culminata nel movimento #FreeBritney, rinvigorito dal buzz social generato da Framing Britney Spears.

Il movimento #FreeBritney e la conservatorship

Britney Spears non è libera. Potremmo sintetizzare così tutto ciò che riguarda gli aspetti della conservatorship. Suo padre Jamie è il tutore che ne amministra il patrimonio e ne influenza le scelte. Per quanto non siano mai stati resi noti ufficialmente i contorni di questa procedura, testimoni e documenti pubblicati online mostrano una Britney impossibilitata a guidare, fare una passeggiata autonomamente, usare i social senza controllo.

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Una procedura riservata a soggetti non autosufficienti, incapaci di intendere e di volere e che non sembra fare il paio con un’artista che, solo negli ultimi anni, ha fatto un tour mondiale, è stata la protagonista di una delle residency più redditizie nella storia di Las Vegas, è stata giudice a X Factor USA. Quello che si chiedono i fan e i colleghi è “Perché Britney può fare tutto questo, contribuendo a far salire i guadagni di chi la sfrutta, ma non può vivere la sua vita?”.

Il movimento #FreeBritney chiede che la cantante venga liberata da chi la considera solo una macchina da soldi ma, soprattutto, chiede verità. L’entourage della cantante rassicura tutti, il padre parla di azioni doverose per il suo bene, ma sono troppi gli aspetti nebulosi della vicenda. A questo si aggiunge un po’ di complottismo in salsa social: c’è chi crede che Britney mandi messaggi in codice su Instagram chiedendo aiuto attraverso la pubblicazione di emoticon a forma di rosa o utilizzando la parola “yellow”. Di certo Britney, che ha deciso di abbandonare (forse temporaneamente o forse no) la sua carriera per vivere una vita normale, non appare troppo lucida nei contenuti pubblicati. E la preoccupazione sale, insieme al numero di attivisti del #FreeBritney

La figura del padre e le nuove accuse del fidanzato

Ne esce a pezzi Jamie Spears, dipinto ormai come un orco dai fan della cantante. Uno dei figli di Britney, sui social, si era già scagliato contro nonno Jamie, ma ora è Sam Asghari, fidanzato di Britney da 4 anni, a definire il suocero “un cogli*ne”, buttando così benzina sul fuoco delle proteste dei fan. Intanto gli avvocati della Spears, nel corso di alcuni processi che si stanno tenendo a Los Angeles, stanno provando a far passare l’amministrazione della vita e della fortuna di Britney dal padre della cantante a una società specializzata.

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Sui social ne parlano tutti

Framing Britney Spears è un pugno nello stomaco. È un’autopsia sulla vita e sulla carriera di Britney: dalle domande fatte a una minorenne (oggi impensabili) sulla sua verginità, alle accuse di essere una cattiva madre e poi ancora i paparazzi violenti, le imboscate sotto casa, le corse in auto, i giudizi dei media, gli sketch sulla sua salute mentale, il dramma della sua vita privata diventato uno show.

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Tutto è documentato, tutto gira intorno a una Britney che piange, distrutta. Sui social è diventato virale l’hashtag #WeAreSorryBritney in cui fan, ma anche parecchie celebrità, chiedono scusa alla Spears. A sposare la sua causa e a prendere posizione sono state, tra gli altri, anche Miley Cyrus, Sarah Jessica Parker, Sam Smith, Vanessa Carlton, Khloe Kardashian e molti altri.

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Dove vedere Framing Britney in Italia

Nelle ore successive al rilascio di domenica scorsa, Framing Britney Spears è stato caricato su Youtube da parecchi utenti. I video oggi non sono più disponibili e sui social è caccia al link. Alcuni gruppi di fan hanno scritto ad Amazon chiedendo se nei piani ci fosse l’inserimento di Framing Britney Spears su Prime Video ma dal colosso hanno risposto picche.

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Sentiti anche quelli di Disney+ vista la presenza di alcuni contenuti Hulu nel catalogo, ma non si hanno ancora risposte.

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