The Visit non è una storia vera, ma la trama horror ha origini interessanti

Autore: Simona Vitale ,

Sebbene non sia considerato il più grande capolavoro cinematografico di M. Night Shyamalan, The Visit (2015) è di certo un film che si è imposto all'attenzione del pubblico. Uno dei suoi più grandi meriti è stato quello di coniugare sapientemente il genere thriller-horror con quello della commedia. Anche se mai vorremmo trovarci nei panni dei giovani protagonisti. Ma procediamo con ordine.

La pellicola è stata scritta e diretta da M. Night Shyamalan e vanta nel cast Kathryn Hahn, Ed Oxenbould, Erica Lynne Marszalek, Peter McRobbie, Olivia DeJonge, Deanna Dunagan, Benjamin Kanes per quanto riguarda i ruoli principali.

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The Visit, che ha incassato la ragguardevole cifra di oltre 95 milioni di dollari al box office mondiale con un budget di soli 5 milioni (peraltro anticipati dallo stesso Shyamalan), rappresenta un ritorno alle origini per il regista. Shyalaman, infatti, dopo il successo di quelli che sono diventati veri e propri cult come Il sesto senso e Unbreakable – Il predestinato, ha voluto realizzare un piccolo film indipendente, capace però di generare un progressivo senso di inquietudine, disagio e paura nello spettatore.

Occorre precisare che The Visit non è tratto da una storia vera, ma tocca emozioni e tematiche in grado di offrire notevoli spunti di riflessione.

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La pellicola vede come co-protagonisti due giovani fratelli: Becca (15 anni) e Tyler (13 anni), che vivono insieme alla loro madre Loretta. La donna ha lasciato la casa dei suoi genitori 15 anni prima, senza mai farvi più ritorno. I genitori di Loretta non avevano approvato il fidanzamento della figlia con un insegnante della sua scuola superiore, che sarebbe poi diventato il padre dei suoi figli. In seguito, i due hanno divorziato. Passano diversi anni e i due nonni Claire (Deanna Dunagan) e Mitchell (Peter McRobbie), sono riusciti a rintracciare online i propri nipoti, proponendo loro di incontrarli per conoscersi.

The Visit comincia proprio con Becca e Tyler che si preparano a far visita a quei nonni che prima di allora non avevano mai conosciuto, mentre Loretta partirà per una breve vacanza con il suo nuovo fidanzato. Becca, giovane regista dilettante, ha intenzione di realizzare una sorta di documentario su questo incontro, cercando al tempo stesso di recuperare quell'affetto dei nonni che a lei e suo fratello è sempre mancato. Quello che però Becca e Tyler troveranno sarà uno scenario ben diverso da quell'idillio familiare che avevano sperato. I due fratelli sprofonderanno in quello che assomiglierà sempre più ad un incubo, con i due nonni che mostreranno progressivamente comportamenti sempre più inquietanti e pericolosi. Già dalla prima notte in quella casa lontana dal centro abitato, infatti, le cose cominciano a prendere una svolta minacciosa quando il nonno annuncia le regole da seguire: andare a letto entro le 21:30, tenere la porta chiusa e non avventurarsi mai nel seminterrato.

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È chiaro, però, come sia solo una questione di tempo prima che le regole vengano infrante...

Gli argomenti del film affrontati dal regista

Universal Pictures
The Visit scena
Una scena del film The Visit

Per sua stessa ammissione, M. Night Shyamalan (supportato dalla importante cooperazione di un altro mostro sacro del cinema come Jason Blum d Blumhouse Productions) ha concepito un film diverso da quelli precedenti a cui ha lavorato.

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Libero dal peso di un ingente budget di produzione, Shyalman ha realizzato un film che gli consentisse di sganciarsi dagli schemi e di creare un prodotto che si sottraesse all'obbligo del ritorno economico voluto dalle grandi compagnie di distribuzione che avrebbero potuto lanciare il film nei cinema.

Per quanto riguarda gli argomenti affrontati in The Visit, il regista ha candidamente ammesso che il fil rouge della pellicola altro non è che la nostra paura primordiale di invecchiare e che in alcuni casi può portare a fare qualcosa di orribile. Nel corso di un'intervista concessa a Bloody Disgusting nel 2015 Shyamalan ha dichiarato in merito:

Quando le persone iniziano a comportarsi in modo strano, le cose possono diventare spaventose in fretta. È interessante notare come si possa provare paura quando una persona anziana fa qualcosa di follemente strano. La situazione può essere sia divertente che spaventosa. Stai vivendo due emozioni che ribollono dentro di te allo stesso tempo. Questo è quello che The Visit vuole offrire al pubblico. La sfida del film è stata quella di centrare quel perfetto equilibrio tra umorismo e horror. 

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Il terrore è reale quando riguarda le cose che davvero potrebbero accadere. Nel film, Becca infrange la regola di non uscire dalla sua stanza dopo le 21.30 e osserva dei comportamenti piuttosto bizzarri e inquietanti di sua nonna. Nonno Mitchell le spiega che la donna soffre della cosiddetta sindrome del tramonto, una patologia che fa compiere gesti strani agli anziani una volta tramontato il sole, dunque di notte, e che colpisce soggetti già affetti da demenza o ritardo cognitivo.

Questa sindrome è reale e quindi di certo The Visit ha il merito anche di porre alla nostra attenzione un tema medico delicato, quello dei sintomi che possono caratterizzare alcune delle malattie che più colpiscono le persone anziane (come l'Alzheimer o la Demenza senile).

Un tema presente nel film, però, è anche quello dell'amore. Ebbene sì. Facilmente è possibile osservare come Mitchell sia molto devoto a sua moglie Claire, prendendosi sempre cura di lei e cercando di renderla felice. Un uomo complicato che ama una donna complicata alla quale, però, vorrebbe offrire la possibilità di far vivere una delle settimane più belle della sua vita. Chi ha visto The Visit sa bene come le cose non andranno proprio in questo modo.

M. Night Shyamalan, ad ogni modo, è riuscito nel suo intento di catturare i sentimenti primordiali dello spettatore, offrendogli stupore e meraviglia, oltre al citato terrore (strappando anche qualche risata):

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Amo i film dell'orrore. Non ho mai veramente considerato i miei film precedenti così spaventosi… ma The Visit? Sì! Questo, sì. L'intenzione del film è emozionare e spaventare. Voglio dire, certo, in film come Il sesto senso e Signs c'erano elementi spaventosi, ma li considererei più thriller che film horror. Girare The Visit è stato molto divertente e questo si intuisce sullo schermo quando guardi il film. La stranezza di The Visit in realtà è la mia parte preferita. È malizioso. Il film è pieno di stranezze alla David Lynch. E questo mi piace.

Non vi resta che riguardare (o vedere per la prima volta) questa pellicola che, nel bene e nel male, pur non essendo uno dei più grandi capolavori del cinema è sicuramente degna di essere apprezzata per i temi affrontati e la coniugazione magistrale di più generi cinematografici. 

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