L'episodio 5 di Loki riscrive il finale del confronto tra Thanos e il dio dell'inganno

Autore: Giulia Greco ,

Il quinto episodio di Loki è ambientato nel Vuoto, uno spazio alla fine del tempo in cui vengono scaraventati varianti e intere linee temporali quando falciate dalla TVA.

Il nostro Loki, interpretato da un sempre convincente Tom Hiddleston, ha fatto la conoscenza di innumerevoli versioni di sé. Così, insieme a lui, abbiamo avuto modo di incontrare il Classic Loki (quello che omaggia il costume del personaggio dei fumetti, col suo appariscente costume giallo e verde), Boastful Loki (degno di impugnare Mjolnir), Kid Loki, Croki (il Loki versione alligatore) e President Loki, insieme al suo vasto esercito di varianti.

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Ciò salta all'occhio, però, non è tanto la presenza di infinite varianti, ognuna diversa dall'altra, ma la storia che Classic Loki ha confidato al protagonista in uno dei pochi momenti di calma dell'episodio.

La tragica storia di Classic Loki

Cos'è successo a Classic Loki? Perché è stato spedito nel Vuoto alla fine del tempo? Il personaggio interpretato da Richard E. Grant spiega che la sua intera esistenza, fino all'incontro con Thanos avvenuto dopo gli eventi di Ragnarok, è stata molto simile a quella del Loki che abbiamo visto morire per mano del titano in Avengers: Infinity War.

Quando Classic Loki si è scontrato con Thanos, non è andato incontro alla morte, ma lo ha confuso e raggirato con un semplice trucco, un'illusione. In fondo, “cos'è una lama in confronto al potere di un Loki?”, domanda retorico, quando spiega come ha fatto a salvarsi dall'ira del villain più potente visto (per il momento) nel MCU.

Classic Loki non ha mai affrontato Thanos con coraggio: ha usato il suo potere per camuffarsi, assumendo la forma di un mucchio di detriti. È fuggito e da allora ha condotto una vita solitaria per molti, molti anni finché, un giorno, la solitudine è diventata insostenibile e ha tentato di ritrovare il fratello. È stato allora che è stato fermato dalla Time Variance Authority.

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La vita di Classic Loki è stata triste e amara, un'esistenza che lo sceneggiatore Michael Waldron definisce addirittura “tragica”.

Loki comprende di essere destinato a vivere in solitudine. È molto triste. E in quelle parole c'è una lezione importante che il nostro Loki apprende: non vuole restare solo. Desidera fare la cosa giusta, scoprire se riuscirà a trovare qualcuno che gli resti accanto in questa vita.

Un universo narrativo alternativo

Com'è nata la storia di Classic Loki? Waldron ha spiegato a Marvel.com che la decisione è stata la conseguenza di una semplice domanda: cosa sarebbe successo se Loki fosse sopravvissuto agli eventi di Infinity War?

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Ho pensato: 'Beh, e se ce l'avesse fatta? Avrebbe avuto la possibilità di invecchiare? Come sarebbe riuscito a sopravvivere senza che la TVA lo rintracciasse?

Affinché risultasse credibile, la storia del Loki interpretato da Grant doveva essere ben strutturata, non poteva dare adito a critiche. È per questa ragione che lo sceneggiatore ha dovuto prestare attenzione a ogni dettaglio nella costruzione del personaggio e del suo personale viaggio.

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Quello di Micheal Waldron è stato un vero e proprio esperimento narrativo, che tuttavia non è nuovo in casa Marvel.

In occasione delle riprese di Avengers: Infinity War e del suo sequel, Endgame, i Marvel Studios avevano già accennato a delle storie “What if?”. Si trattava di piccole variazioni ai copioni originali, di scene alternative che sono state raccolte in una featurette presente nell'edizione Blu-Ray di Avengers: Endgame.

Uno dei protagonisti di queste brevissime realtà alternative è proprio Loki, che riesce a fuggire a Thanos grazie a un'illusione, lasciando il povero Thor in balia del titano!

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