L'uomo dei sogni: il significato del film e le domande senza risposta

Autore: Silvia Artana ,

"Se lo costruisci, lui tornerà". La battuta chiave de #L'uomo dei sogni è probabilmente una delle più citate di sempre. Del resto, il film basato sul romanzo Shoeless Joe di W. P. Kinsella ha emozionato generazioni di spettatori e si è ritagliato un posto nella storia del cinema.

La pellicola diretta da Phil Alden Robinson e interpretata da Kevin Costner è un racconto pieno di poesia e magia su un uomo, Ray Kinsella, che decide di costruire un campo da baseball nel bel bel mezzo della sua fattoria. A dirgli di farlo è una misteriosa voce e il protagonista obbedisce anche se non capisce bene perché.

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La decisione lo porta a incontrare il "fantasma" di "Shoeless" Joe Jackson, un grande campione del passato, che è stato radiato insieme a sette compagni di squadra per avere truccato le finali del campionato. L'uomo compare una sera sul campo di Ray e poco alla volta porta con sé altre "anime".

La voce continua a parlare al protagonista e conduce l'uomo a incontrare uno scrittore che ha scelto l'esilio, Terence Mann, e un dottore che sognava di giocare in Major League, Archibald "Moonlight" Graham. In un modo o nell'altro, tutti sono collegati dal filo rosso del baseball e a al padre di Ray, John Kinsella. E l'uomo capisce che la sua "missione" è molto più grande di quello che pensava.

Naturalmente, l'impresa non è facile. Per costruire il campo, Ray finisce in bancarotta. Inoltre, i "fantasmi" che lo popolano sono visibili solo a lui, alla moglie Annie e alla figlia Karin. Cosa che fa credere a tutti che i tre siano pazzi. Ma alla fine, ogni personaggio trova il suo posto. E il campo da baseball riunisce Ray al padre, morto senza che i due facessero pace dopo una lite che li aveva allontanati per sempre.

L'uomo dei sogni è una storia dalle molteplici letture e lascia che ciascuno trovi nelle vicende dei suoi personaggi ciò di cui ha bisogno. Per questa ragione, continua a coinvolgere e a commuovere e... a fare parlare di quello che rappresenta. 

Se volete saperne di più, qui trovate alcune riflessioni sul significato del film e le domande che lascia senza risposta.

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L'uomo dei sogni L'uomo dei sogni Ray Kinsella, un agricoltore da poco trasferitosi in campagna con la moglie e la figlia piccola, una sera, mentre cammina tra le alte piante del suo campo di granoturco, sente ... Apri scheda

I sogni e la capacità di sognare

Il titolo originale del film è Field of Dreams, il "campo dei sogni". Ma una cosa è certa: i sogni ci sono sempre. E non potrebbe essere diversamente. La pellicola basata sul romanzo Shoeless Joe di W. P Kinsella è un racconto pieno di poesia e speranza sui sogni e la capacità di sognare. 

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Il "sogno" di Ray di costruire il campo da baseball è una forza generatrice e salvifica che porta pace, speranza e felicità a tutte le anime (terrene e ultraterrene) che vengono coinvolte nel progetto dell'uomo. Ray per primo. Al protagonista viene data la (impensabile) occasione di rivedere il padre e di giocare a baseball con lui. E la lunga fila di auto che arriva alla fine del film annuncia un futuro di serenità per la famiglia Kinsella dopo le tante peripezie vissute. Anche il gretto Mark rimane "folgorato" quando (finalmente) partecipa al sogno di Ray.

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L'uomo dei sogni: Ray Kinsella
Mentre è nel suo campo di grano, Ray sente una misteriosa voce

I sogni rappresentano pure la capacità di guardare oltre l'orizzonte immediato della realtà. Nessuno riesce a vedere "Shoeless" Joe Jackson e gli altri perché tutti si fermano al fatto che Ray ha compromesso il raccolto per costruire un campo da baseball e perderà migliaia di dollari. Il rischio che prende l'uomo è poetico, ma non è diverso da quello di quanti mettono in gioco tutto per realizzare un progetto in cui credono loro e pochi altri (se non nessuno).

La forza di restare fedeli a sé stessi e ai propri valori nonostante le avversità è un altro significato dei sogni nel film. Ray incontra scetticismo, scherno, disprezzo. Viene creduto pazzo e rischia di perdere tutto. Il dubbio lo fa vacillare, ma tiene duro e alla fine realizza sé stesso.

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Ovviamente non è facile. E non sempre è possibile. Ma ci sono luoghi dove la realtà cede il passo ai sogni. Luoghi "magici" che permettono di dimenticare per un po' la fatica e il dolore e tornare spensierati come bambini. Luoghi come il campo di Ray. Ed è questa la ragione della lunga fila di auto in arrivo alla fine del film.

I rimpianti del passato

Una delle tante interpretazioni de L'Uomo dei sogni sostiene che Ray venga "scelto" per aiutare le anime bloccate nel limbo a liberarsi dei rimpianti che impediscono loro di andare avanti (in "paradiso"). A conferma del fatto che "Shoeless" Joe Jackson e i suoi compagni sono in qualche luogo fermo nel tempo e nello spazio c'è la domanda che l'ex campione fa a Ray la prima volta che si incontrano: "Questo è il paradiso?". Ma ciò che conta davvero è che tutti quelli che hanno a che fare con il campo hanno delle questioni in sospeso.

Shoeless e gli altri White Socks sono consumati dal desiderio di tornare a giocare dopo essere stati radiati. Il giovane Archibald "Moonlight" Graham sogna di colpire almeno una palla in Major League. Terence Mann non riesce a trovare una ragione per vivere in un mondo che non capisce e non accetta. E poi c'è Ray. "L'uomo dei sogni" ha un rimpianto enorme: il padre. Ray se n'è andato di casa a 17 anni dopo avere litigato malamente con il genitore e l'ha ritrovato al funerale.

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L'uomo dei sogni:

Nel finale del film, il giovane Archibald fa quello che ha sempre sognato e Terence Mann (ri)scopre il senso della vita e sé stesso. E a quel punto, Ray ritrova il padre. Secondo la lettura che paragona il protagonista a un benevolo Caronte, l'incontro con il genitore è la ricompensa per avere aiutato Shoeless (che ha potuto tornare a giocare) e gli altri a sanare i loro rimpianti. Di certo, l'interpretazione ha senso. Ma finisce con il ridurre Ray a una sorta di marionetta.

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Le azioni dell'uomo sono innescate e guidate dalla "voce", è vero. Ma quello tra il campo e Ray non è un semplice "dare e avere". Il protagonista, Shoeless, Moonlight e Terence Mann sono legati da un "filo rosso" che è il baseball. Il nastro si divide, si srotola e si riarrotola, ma parte e conduce (d)al padre di Ray.

E allora, nell'equazione del rimpianto entra in gioco la variabile dell'effetto farfalla. Tutto doveva andare così, in quel tempo e in quel modo, perché ogni anima potesse finalmente trovare pace e andare avanti.

Lo scontro generazionale

L'uomo dei sogni è un racconto di speranza, ma è attraversato da una intensa nota malinconica. All'inizio del film, Ray confessa ad Annie che ha paura di diventare come il padre, che ha rinunciato ai suoi sogni ed è diventato vecchio prima di esserlo davvero. Il protagonista ricorda il genitore come un uomo senza interessi, se non una passione per il baseball sconfinante nell'ossessione. E proprio il baseball è all'origine del litigio che porta i due ad allontanarsi per sempre.

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L'uomo dei sogni: John Kinsella
Ray vede finalmente suo padre per chi è davvero nel campo di baseball

Ma dopo avere conosciuto "Shoeless" Joe Jackson, Archibald "Moonlight" Graham e Terence Mann e avere arrotolato il lungo filo che li lega, Ray si rende conto che non aveva capito. Quando si trova davanti il padre con la divisa da baseball, il figlio lo vede davvero per la prima volta. John Kinsella è un giovane appassionato e pieno di speranza, che gioca nelle leghe minori inseguendo quello che (probabilmente) è il suo sogno. Di fronte a quell'uomo così diverso, il risentimento e la rabbia di Ray svaniscono. John Kinsella ha lottato ed è rimasto segnato dalle prove dell'esistenza.

I figli immaginano i genitori in un certo modo. Vogliono che siano come li desiderano e non possono accettare la loro natura fragile e fallibile. L'uomo dei sogni mostra (anche) la dolorosa realtà della vita che va avanti e non sempre nella direzione che si vuole. Ray smette di rimpiangere il padre che voleva e accetta il padre che ha. Accoglie le sue scelte, riconosce il suo dolore e fnalmente gioca a baseball con lui. 

La sorte di Terence Mann

Cosa accade a Terence Mann quando accetta l'invito di "Shoeless" Joe Jackson e segue lui e gli altri nel campo di mais? L'ipotesi più gettonata è che la scena sia un'allegoria della morte dello scrittore. Ma la questione è apertissima. 

Il fatto che Mann dica a Ray: "Io sono solo, tu hai famiglia", sembra confermare che il luogo che c'è oltre il "diamante" di gioco, tra le piante di granturco, sia qualcosa di definitivo. D'altra parte, lo scrittore parla come se potesse tornare: "C'è qualcosa, laggiù. E se avrò il coraggio di arrivare fino in fondo, che storia verrà fuori". Le due cose sembrano in contraddizione. Ma come sono tornati Shoeless e gli altri, perché non potrebbe farlo Mann? In questo, probabilmente, anche per lui il "limite" sarebbe rappresentato dai confini del campo di gioco. Però lo scrittore potrebbe lavorare al suo romanzo, magari proprio quel "Shoeless Joe Jackson torna nell'Iowa" di cui parla a Ray prima di andarsene.

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L'uomo dei sogni: Ray e Terence Mann
Terence Mann risolve le sue questioni in sospeso ed entra nel campo di mais

Di sicuro, la decisione di Terence Mann rappresenta l'accettazione di sé e del mondo. Dopo avere scelto l'esilio, lo scrittore torna a vivere. E vivere significa morire. In altre parole, Mann (finalmente) abbraccia il suo destino e tutto quello che comporta. Questa teoria assume un particolare significato alla luce del fatto che nel libro di W. P. Kinsella non c'è il personaggio (fittizio) di Thomas Mann. Nel romanzo, il ruolo è affidato al reale e celebre scrittore J. D. Salinger, autore de Il giovane Holden.

Proprio come la sua controparte nel film, Salinger si era ritirato dalla vita pubblica e aveva scelto uno strenuo esilio. E quando ha scoperto di essere un protagonista del libro di Kinsella, non l'ha presa bene. Per questa ragione, per evitare problemi, nella trasposizione sul grande schermo è stato sostituito da Terence Mann. Ma ciò non toglie che il personaggio sia stato modellato su quello di Salinger, al quale Kinsella ha voluto dare una "seconda possibilità" (almeno, così pare).

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L'uomo dei sogni: i protagonisti
Alla fine de L'uomo dei sogni, tutti i protagonisti trovano il loro posto nel mondo

Per contro, alcuni credono che Terence Mann sia morto per tutto il tempo. In realtà, la teoria ha più di una falla. La "scomparsa" dello scrittore finisce sui giornali e l'uomo interagisce con diverse persone durante il viaggio verso lo Iowa. Quindi, almeno fino a quando arriva al campo è vivo. E lo è ancora quando nella proprietà di Ray piomba Mark, che per certo non vede le anime, ma parla e stringe la mano a Mann. La sua morte potrebbe avvenire nella manciata di scene successive ed essere "trasfigurata" dall'ingresso nel campo. Ma avrebbe senso? Così, lo scrittore non può fare altro che accettare l'inevitabile. Invece, decidendo da vivo di entrare nel campo, l'uomo porta a termine il proprio viaggio di "redenzione".

Un'ulteriore ipotesi (molto simile) suggerisce che Terence Mann sappia che sta per morire e, riconciliato con la vita e con sé stesso, "anticipa i tempi" e decide di accettare l'invito di "Shoeless" Joe Jackson.

Fonti: ScreenRant, Reddit (L'uomo dei sogni), KFAN, Reddit (Terence Mann), Movies & TV

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