Freaks Out avrà un sequel? Secondo il regista Gabriele Mainetti è poco probabile

Autore: Elisa Giudici ,

Entusiasti di Freaks Out, lo spettacolare blockbuster diretto da Gabriele Mainetti ambientato nella Roma città aperta assediata dai nazisti? Probabilmente avrete pensato che un sequel sia cosa quasi certa: merito del finale aperto della pellicola, che lascia ben sperare il pubblico rispetto a un ritorno dei protagonisti Cencio, Fulvio, Matilde e Mario su grande schermo, con nuove avventure. 

Purtroppo le cose non stanno proprio così, come ha spiegato il regista Gabriele Mainetti durante la presentazione del film alla Mostra d'arte cinematografica di Venezia, dove Freaks Out è stato ammesso al concorso ufficiale. Se la porta non è del tutto chiusa a un possibile secondo capitolo, la risposta del botteghino dovrà essere più che entusiasta per convincere i produttori Andrea Occhipinti e Paolo Del Brocco a finanziare una nuova pellicola. Il denaro è sicuramente una componente importante, ma non l'unica che gioca a sfavore di un secondo Freaks Out. 

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Ecco quali sono i principali motivi che rendono difficile immaginare la creazione di un franchise dedicato:

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I costi di produzione 

Come già accennato nella recensione dedicata al film, Freaks Out è il più grande blockbuster italiano degli ultimi anni, per ambizione, magnitudo e costi. Il film è costato circa 14 milioni di euro: sembra un'inerzia rispetto ai 200 milioni di dollari di produzioni statunitensi come Dune, ma è uno sforzo produttivo enorme per il cinema italiano. Mainetti stesso ha raccontato che tra le sfide più complesse del film c'è stata quella di rientrare nell'ottica del blockbuster: 

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Per anni in Italia non si sono fatti film di queste dimensioni e come tutte le abilità, se non esercitate, anche quella di fare blockbuster si arrugginisce. Le competenze nelle maestranze c'erano già tutte, ma c'è voluto un po' per riabituarsi a muoversi su questa scala, su set tanto grandi, per scene tanto complesse. 

A incidere in maniera non trascurabile è il costo di post-produzione, ovvero la realizzazione degli effetti speciali. Freaks Out è un film che richiede un costante lavorio di "ritocco" scena per scena, soprattutto quando i personaggi usano i loro poteri, ma non solo. L'ambientazione storica richiede qualche "aggiustatina" anche ai fondali del film, per mascherare le tracce della Roma moderna. 

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I quattro protagonisti di Freaks Out
Freaks Out è un film davvero costoso da produrre

Gli effetti speciali non solo gravano sul costo del film, ma ne rallentano la lavorazione: Mainetti ha spiegato che dal montaggio finale sono stati tagliati ben 25 minuti di girato. Non è certo che vedremo queste scene extra nell'edizione Home Video del film perché per sistemare la post-produzione di queste scene sarebbe necessario sborsare un altro milione di euro. 

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Una curiosità: gli effetti speciali del film sono tutti Made in Italy.

Le tempistiche 

Oltre ai costi di produzione, a gravare sulla realizzazione di un possibile sequel sono i tempi necessari a produrre una pellicola come questa. Per la sua lavorazione infinita Freaks Out infatti è diventato quasi una leggenda, molto prima di arrivare in sala. Per un certo periodo è persino sembrato che il film non avrebbe mai visto la luce, tanto è stata complessa la sua realizzazione. Per quasi un quinquennio si sono alternate notizie dal set e dichiarazioni di Mainetti sulla lavorazione lenta ma costante della pellicola, che poi è stata rimandata più volte anche a causa della pandemia. 

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Non solo: Freaks Out è anche un progetto molto complesso da organizzare, con le sue riprese spesso in esterni, che impiegano un numero non indifferente di comparse, in una città trafficata e vivace come Roma. Per il primo film la troupe ha girato molte scene ai Fori imperiali di Roma, dovendo lavorare dalle 2 alle 6 del mattino per potersi muovere liberamente: la troupe l'ha descritto come un autentico inferno, perché la città è sempre gremita di persone, anche all'alba. A differenza di Abel Ferrara - che ha girato a Roma durante il lockdown approfittando della città deserta - la troupe di Freaks Out ha dovuto faticare parecchio in questo senso. 

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Matilde si slancia tra le sbarre
Aurora Giovinazzo aveva solo 15 anni quando è stata scelta per il ruolo di Matilde: ora è una giovane donna

Nelle tempistiche rientra anche la questione relativa all'agenda degli interpreti principali: Claudio Santamaria e Pietro Castellitto sono attori affermati che girano parecchi progetti ogni anno. Liberare l'agenda per le settimane necessarie a girare un Freaks Out 2 potrebbe non essere semplice. Aurora Giovinazzo, che durante le riprese del primo film era una ragazzina di appena 15 anni, ora è una giovane adulta: un eventuale sequel dovrà spiegare anche la sua crescita. 

La trama 

Se non proprio un impedimento, l'ambientazione del primo Freaks Out pone delle domande in merito a un secondo capitolo: sarà ambientato immediatamente dopo la fine della Seconda guerra mondiale o ci sarà un salto temporale (magari anche importante)? Dato che Aurora Giovinazzo è molto cresciuta, il film potrebbe pensare a un salto temporale, passando agli anni '50 o '60.

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Sempre che poi non si voglia rinnovare il cast, trovando un altro gruppo di freaks da raccontare: il co-sceneggiatore e storico collaboratore di Mainetti Nicola Guaglianone sogna da anni di girare un film ambientato negli anni '70. Staremo a vedere.

Ci sarà un sequel di Freaks Out?

Secondo il regista Gabriele Mainetti, è improbabile, a meno di un successo davvero travolgente al botteghino.

Freaks Out infatti è un progetto molto costoso e complesso e non è facile immaginare di replicarlo per un secondo capitolo. Per sapere tutti i dettagli e le dichiarazioni di Mainetti in merito, puoi leggere l'approfodimento dedicato.

Quanto è costato Freaks Out?

Freaks Out è costato più di 14 milioni di euro.

Dove sono stati realizzati gli effetti speciali di Freaks Out?

Gli effetti speciali di Freaks Out sono stati interamente realizzati in Italia.

Ci sono stati tagli in Freaks Out?

Sì: il montaggio originale durava ben 25 minuti in più. Molte scene sono state tagliate per snellire il minutaggio e per evitare di affrontare ulteriori costi di postproduzione, per gli effetti speciali.

 
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