Harry Potter e il prigioniero di Azkaban: chi evoca il Patronus e salva Harry?

Autore: Manuela Greco ,

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, terzo capitolo della saga dedicata al maghetto più famoso del mondo, è una delle avventure più amate dai fan della saga, non solo per l'introduzione del personaggio di Sirius Black, il padrino del protagonista, e per la comparsa dei Dissennatori, le figure più raccapriccianti dell'intera opera, ma anche per la trama particolarmente movimentata che caratterizza il romanzo e la sua trasposizione cinematografica.

Nel suo terzo anno a Hogwarts, Harry scopre infatti nuovi dettagli sulla morte dei propri genitori, uccisi da Voldemort la notte in cui il potente mago oscuro gli ha inferto la cicatrice a forma di saetta che l'ha reso famoso: nonostante, inizialmente, al protagonista venga rivelato che a consegnare Lily e James a Colui-che-non-deve-essere-nominato sia stato proprio Sirius Black, sul finire del film Harry scopre la verità: rimasto rinchiuso per dodici anni ad Azkaban, Sirius ha pagato per un crimine che non ha mai commesso.

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Colpevole di aver divulgato le informazioni sulla posizione dei coniugi Potter a Voldemort in persona non era stato altro che Peter Minus, amico di James, Sirius e Remus ai tempi della scuola, e passato al lato oscuro in età adulta.

Dopo essersi tagliato un dito, aver finto la propria morte per mano di Black e aver assunto le sembianze del topo Crosta, rifugiandosi per dodici anni alla Tana coi Weasley, Minus viene finalmente beccato da Sirius, Remus, Harry, Ron e Hermione, ma riesce a fuggire quando, allo spuntare della luna piena, la trasformazione di Lupin in lupo mannaro genera il caos sufficiente a permettergli di farla franca ancora una volta.

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Harry Potter e il prigioniero di Azkaban: chi lancia l'Incanto Patronus?

La situazione precipita quando sopraggiungono sul campo di battaglia i Dissennatori, pronti a dare a Sirius il bacio che gli avrebbe strappato via l'anima.

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Harry e il suo padrino lottano per rimanere in vita, ma le terribili creature sembrano avere il sopravvento fino a quando, da lontano, una figura misteriosa non invoca l'Incanto Patronus, l'unico incantesimo in grado di sconfiggere i Dissennatori, appreso da Harry durante le lezioni speciali col professore di Difesa contro le arti oscure. 

Nonostante Harry si convinca inizialmente che a lanciare il Patronus a forma di cervo sia stato suo padre James (definito, nel romanzo, come una figura stranamente familiare), il viaggio nel tempo che lui e Hermione compiono per salvare la vita di Sirius e liberarlo dalla prigionia lo smentisce in maniera inequivocabile.

Tornato al momento dell'arrivo dei Dissennatori, Harry si rende conto di dover essere lui a intervenire, a invocare il Patronus per salvare Sirius e se stesso, ma comprende anche un'altra cosa: in un loop temporale, è sempre stato lui, anche in passato, a lanciare il potentissimo incantesimo.

In Harry Potter, infatti, il viaggio nel tempo è regolato dalla teoria della linea temporale fissa: tornando indietro nel tempo, Harry e Hermione non hanno mai cambiato gli eventi, ma hanno ripetuto esattamente le stesse azioni già compiute dalle loro versioni passate in un circolo senza fine.

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Chi evoca il Patrono in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban?

Harry Potter stesso evoca il Patrono che salva la propria vita e quella del padrino Sirius Black.

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