Spider-Man: No Way Home, le inconsistenze e i buchi di trama

Autore: Giulia Greco ,

Spider-Man: No Way Home è un successo mondiale. Non ci aspettavamo nulla di diverso da uno dei prodotti più attesi del Marvel Cinematic Universe. Critica e pubblico hanno amato il film, non solo perché rappresenta il passaggio di Peter dall'adolescenza all'età adulta, non solo perché conferisce al protagonista interpretato da Tom Holland una complessità emotiva e psicologica che prima mancava, ma anche (e soprattutto) per l'operazione nostalgica messa in atto.

Se però la presenza nel film di alleati e nemici storici di Spider-Man funziona sul piano emozionale, ciò non vuol dire che Spider-Man: No Way Home sia privo di difetti.

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Ai più attenti non saranno sfuggite alcune inconsistenze logiche presenti nella pellicola di Jon Watts.

Il destino dei villain e la riscrittura del canone?

Tutta la trama di Spider-Man: No Way Home ruota attorno all'incantesimo andato storto che Stephen Strange lancia per aiutare un Peter Parker in difficoltà.

Presto il giovane Peter si rende conto che l'incantesimo ha attirato nemici di Spider-Man provenienti da diversi universi paralleli. Scopriamo insieme al protagonista che i nemici in questione – Green Goblin, Doc Ock, Sandman, Lizard ed Electro – sono stati catapultati su Terra-199999 all'improvviso, alcuni nel momento precedente alla morte. Per rimettere le cose a posto, spiega Strange, è necessario che ciascuno di loro venga rispedito nel proprio universo di provenienza. Tuttavia, Peter sceglie invece di dar loro una seconda chance in modo da evitare che vadano incontro a un tragico destino. Opponendosi fermamente a Strange, Peter prende in mano le redini della situazione e cerca attivamente delle soluzioni che salvino Norman Osborn e soci.

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L'impresa, apparentemente impossibile, riesce alla grande quando gli Spider-Man di Tobey Maguire e Andrew Garfield entrano in azione per dare una mano al Parker di Tom Holland. Così, grazie ai miracoli dell'avanzata tecnologia Stark, Doc Ock, Green Goblin, Electro, Sandman e Lizard dicono addio al loro lato oscuro prima di tornare nei rispettivi universi. Ma quella che ottengono è davvero una seconda occasione? E ora che sono stati curati quale sarà il loro destino? Andranno comunque incontro alla morte oppure saranno risparmiati e in tal caso riscriveranno la propria storia? La cura darà vita a una diramazione temporale di cui dovrà occuparsi la Time Variance Authority già vista in #Loki?

In Avengers: Endgame, Hulk visita il Sanctum Sanctorum per persuadere l'Antico a prestargli solo momentaneamente la Pietra del Tempo. Il personaggio di Tilda Swinton spiega che il piano presenta dei difetti, non solo perché crea una biforcazione del flusso temporale, ma anche perché “questo potrebbe giovare alla tua realtà, ma alla mia, non così tanto”.

Da ciò che ci viene detto in No Way Home, non abbiamo certezze di ciò che accadrà nel futuro dei villain curati dai tre Peter Parker né sappiamo se la cura abbia creato effettivamente delle nuove diramazioni temporali. Parker non sembra curarsene e pare vivamente convinto che i nemici di Spider-Man torneranno semplicemente nella loro realtà.

Se fosse questo il caso, il canone degli universi di Raimi e The Amazing Spider-Man verrebbe completamente riscritto. Se Doc Ock, Green Goblin, Electro, Sandman e Lizard facessero ritorno esattamente nel momento e nell'universo da cui sono improvvisamente spariti, tutta la loro storia cambierebbe.

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Per esempio, la mente di Norman Osborn sarebbe libera dall'influenza di Green Goblin, il che significa che non cercherebbe di uccidere Peter né di fare del male a Mary Jane. Non andrebbe incontro alla morte e la storia verrebbe totalmente riscritta. Otto Octavius dovrebbe tornare all'istante che precede la propria morte. Probabilmente la sua storia non cambierebbe, perché in Spider-Man 2 lo scienziato riacquista il controllo dell'esoscheletro e sacrifica sé stesso per salvare il mondo. Tuttavia, tornare nel proprio universo già “curato”, guarito dal Peter di Tom Holland, vanificherebbe quel sacrificio, che non sarebbe più mosso dal desiderio di Octavius di non essere ricordato come un mostro, ma frutto di un marchingegno tecnologico. In questo caso, la morte del personaggio non avrebbe lo stesso peso emotivo che ha in Spider-Man 2.

Lo stesso discorso vale per Lizard ed Electro. Il loro ritorno al proprio universo, alla linea temporale originale, modificherebbe il corso degli eventi, magari permettendo a Gwen Stacy di sopravvivere.

Un po' diversa è la questione di Sandman, perché sappiamo che il personaggio ha attraversato le faglie del Multiverso dopo gli eventi di Spider-Man 3. Il suo arrivo su Terra-199999 non può quindi avere alcun impatto su quanto abbiamo visto in precedenza.

L'unico modo per superare la questione senza riscrivere il canone dei film con Maguire e Garfield è ipotizzare che l'arrivo dei villain nell'universo del Peter di Holland e la loro conseguente guarigione abbiano creato delle linee temporali alternative.

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Ciò significa che gli universi originali di Raimi e Webb procederebbero ancora come abbiamo visto nei film precedenti, ma ora esisterebbero delle linee temporali parallele a cui i cattivi curati, varianti dei villain originali, fanno ritorno.

La spiegazione ben si sposa con le regole del tempo del MCU. Il problema è che in Spider-Man: No Way Home la questione non viene minimamente affrontata, portando gran parte del pubblico a domandarsi se gli eventi del film abbiano influito sul passato.

Perché non vediamo la TVA in Spider-Man: No Way Home?

Nonostante non sia ancora una certezza assoluta, possiamo dire che gli eventi di No Way Home coincidano con il finale della prima stagione di Loki.

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La serie TV con Tom Hiddleston si chiude con l'episodio “Per tutti i tempi. Sempre”, con Silvye che uccide Colui che rimane e la Sacra Linea Temporale che si sfalda, dividendosi in infinite ramificazioni. I problemi col Multiverso in No Way Home dovrebbero coincidere con gli eventi conclusivi di Loki. Ma se anche non fosse stato questo il caso, con tutti questi personaggi che spuntano fuori da miriadi di universi, è strano che la TVA non abbia fatto la sua comparsa.

Electro, Peter e quell'enorme buco di trama

Una delle inconsistenze che tutti abbiamo notato in Spider-Man: No Way Home riguarda la presenza dell'Electro di Jamie Foxx nella pellicola.

Nel cinecomic ci viene detto che l'incantesimo del Doctor Strange ha evocato avversari di Spider-Man provenienti da altre dimensioni. I cattivi in questione avrebbero qualcosa in comune: tutti conoscono il volto e il nome di chi si nasconde sotto la maschera. Ma allora perché Electro ha attraversato i confini del Multiverso?

Il cattivo di The Amazing Spider-Man 2 non ha mai visto Peter in volto. Ironicamente, il dettaglio viene sottolineato nello stesso film quando, sconfitto e curato, Max Dillon vede Peter senza maschera per la primissima volta e ammette di non avere mai immaginato che fosse bianco.

Come faceva Doc Ock a conoscere l'identità di Green Goblin?

Doc Ock, l'iconico villain di Spider-Man 2, è il primo a trovarsi faccia a faccia con Peter in Spider-Man: No Way Home. È anche il primo a essere curato e a diventare un alleato per il protagonista nella battaglia che conclude la pellicola di Jon Watts. Il percorso del personaggio di Alfred Molina all'interno del film del MCU ha perfettamente senso. A far sorgere qualche dubbio è invece la quantità di informazioni che lo scienziato ha su Norman Osborn. Come fa a sapere che è lui a nascondersi dietro la malefica maschera di Green Goblin se l'informazione non è mai stata resa nota nella trilogia con Tobey Maguire?

Come funziona l'incantesimo di Strange che chiude il film?

Spider-Man: No Way Home si chiude su una nota amara, con Peter costretto ad accettare un crudele destino: nessuno ricorderà più chi è, non Ned, non Mary Jane. Peter Parker scompare dalla memoria di chiunque lo abbia incontrato. Il mondo ricorderà l'eroe che ha combattuto a fianco degli Avengers, ma non il ragazzo dietro la maschera.

La questione ha fatto nascere una serie di dubbi: come funziona l'incantesimo? I ricordi mancanti sono stati sostituiti o al posto di Peter c'è solo una macchia sfocata e informe?

Se i ricordi di Spider-Man esistono, ma quelli di Peter Parker vengono cancellati, MJ e Ned ricordano di aver collaborato con l'Uomo Ragno pur non sapendo che si trattava del loro compagno di scuola? Come pensa di essersi ferita MJ in Spider-Man: Homecoming? Se MJ e Ned non sono mai stati amici di Peter, come spiegano l'iniziale rifiuto da parte del MIT?

Com'è possibile che gli Avengers e tutti i guerrieri che hanno lottano contro Thanos non ricordino Peter se il ragazzo non indossa la maschera nel finale di Endgame? I sopravvissuti si domanderanno come mai nessuno di loro è a conoscenza della vera identità di Spider-Man?

Nonostante il finale di Spider-Man: No Way Home abbia un certo impatto emotivo, ancora ci domandiamo quale sia la logica dell'ultimo incantesimo di Strange. Neppure gli sceneggiatori sembrano avere un'idea chiara in proposito...

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