Come finisce Alice in Borderland 2? Spiegazione del finale

Autore: Chiara Missori ,

La serie TV Alice in Borderland (titolo originale Imawa no kuni no Arisu, 今際の国のアリス), survival di produzione giapponese firmato Netflix, conferma la sua genialità nella seconda stagione con un sorprendente finale che si presta a vari livelli d'interpretazione.

La spiazzante ultima puntata di Alice in Borderland 2 infatti lascia delle domande fondamentali senza alcuna risposta, suscitando speranze per una terza stagione.

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Chiaramente è importante considerare che la continuazione di ogni serie dipende dall'accoglienza del pubblico. La prima stagione di Alice in Borderland ha riscosso un buon successo sin dal suo lancio nel 2020, tanto che due settimane dopo l'uscita era già stata rinnovata per una seconda stagione.

Inoltre, Alice in Borderland ha beneficiato di un'ulteriore popolarità con l'uscita di Squid Game nel 2021, un altro noto titolo con tematiche simili presente sempre su Netflix. Anche noi, infatti, avevamo consigliato 5 film e serie TV da vedere su Netflix se vi è piaciuta Squid Game e tra queste c'era proprio Alice in Borderland.

Tuttavia, nonostante le similitudini e le differenze tra Squid Game e Alice in Borderland, quest'ultima dimostra una maggiore complessità in termini di modalità, regole dei giochi e dei personaggi inseriti in una trama estremamente ampia.

Alice in Borderland 2, con i suoi giochi ancora più spietati, la costante lotta per la sopravvivenza e il mistero dietro chi organizza e gestisce i game, ha raggiunto l'apice della tensione con il suo perfido finale.

Cosa succede alla fine di Alice in Borderland 2

La serie TV Alice in Borderland è un adattamento live action del manga omonimo di Haro Aso. Manga che, in diciotto volumi pubblicati tra il 2011 e il 2016, porta a conclusione tutta la trama che abbiamo iniziato a conoscere su Netflix. Perché sì, a giudicare dal finale della seconda stagione, è impossibile pensare che Alice in Borderland finisca così.

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Parliamo dunque del finale della seconda stagione di Alice in Bordeland. Nella prima stagione, Arisu capisce che per sopravvivere deve partecipare a delle prove mortali. Così anche noi spettatori apprendiamo che i giochi di Alice in Borderland sono strutturati in base ai quattro semi delle carte (cuori, quadri, fiori, picche) e che non tutti i game sono uguali, ma che anzi hanno una difficoltà crescente in base al numero della carta in questione.

La seconda stagione è piena di figure quali Fanti, Donne e Re in qualità di Game Master, ovvero gli ideatori degli altri game rappresentati con i numeri delle carte da gioco.

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Inoltre, le sfide contro i Game Master sono i giochi con livello più alto di difficoltà e violenza, il che li rende, di fatto, molto simili a "boss" intermedi e finali. La loro arena è annunciata in modo del tutto plateale da una gigantografia della loro carta fatta sventolare in cielo da un dirigibile.

È una modalità analoga ai livelli di un videogioco, ma d'altronde la serie non ha mai nascosto di seguire apertamente le stesse dinamiche.

Infine, assodato che i personaggi di Alice in Borderland corrispondono a quelli di Alice nel Paese delle Meraviglie, l'ultimo boss in assoluto non sarà stato dunque una sorpresa per chiunque conosca il classico di Lewis Carroll del 1865. Nel celebre romanzo, infatti, l'intero Regno delle Meraviglie è governato dalla bellicosa e spietata Regina di Cuori. E così anche nel finale di Alice in Borderland 2 dove Arisu (Alice), accompagnato dalla compagna di gioco Usagi (il Bianconiglio) deve sfidare la Regina di Cuori.

ATTENZIONE: SPOILER. Vi invitiamo a proseguire con la lettura soltanto se avete completato la visione della stagione 2 di Alice in Borderland (o se proprio non resistete alla tentazione di succose anticipazioni!).

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L’ultima puntata della seconda stagione rappresenta anche l’ultimo gioco che i protagonisti devono affrontare per poter tornare nel mondo reale e alle loro vite. Tuttavia, è strabiliante il modo in cui la serie TV ha gestito il crescendo ed è qui che si ha il primo colpo di scena: la Regina di Cuori è Kano Mira.

Ma andiamo per punti e, in base agli eventi dell'ultima puntata di Alice in Borderland 2, valutiamo quali domande restano ancora aperte (e qualche apparente buco di trama) per sperare in una terza stagione.

Chi è la Regina di Cuori nel finale di Alice in Bordeland 2?

Abbiamo incontrato Kano Mira (interpretata da Riisa Naka) durante la prima stagione. Inizialmente, Mira è presentata come un membro di alto livello del territorio del Cappellaio, noto come "La Spiaggia".

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Pur dimostrandosi insensibile e priva di empatia sin dall'inizio, in seguito si rivela anche estremamente sadica. Le piace ascoltare le cose terribili che i giocatori sono stati costretti a sopportare e appare eccitata da questo. Mira fa domande e ne parla con una gioia innocente, sorridendo di fronte a chi ha sofferto.

Trovandola nell'ultimo game nei panni della Regina di Cuori, abbiamo dunque la conferma che alla Spiaggia Mira era un'infiltrata tra i giocatori sotto mentite spoglie.

Il suo gioco è all'apparenza molto semplice: una partita di croquet in tre turni contro la Regina di Cuori, chiara citazione del romanzo di Lewis Carroll e del celebre film Disney. Il game viene vinto dal giocatore semplicemente concludendo i tre turni senza ritirarsi. La trappola della Regina sta nel fatto che, tra un turno e l'altro, lei offrirà del tè ai giocatori. Durante questa pausa instillerà in loro la tentazione di ritirarsi.

In modo sleale, ovviamente. Mira è una bugiarda molto abile e manipola Arisu sfruttando il suo desiderio di scoprire chi ci sia dietro ai game. Inoltre, da alcuni dettagli, si scopre che lei è anche la creatrice del game "Seven of Hearts" della prima stagione, progettato proprio per giocare con le vite di Arisu, Chota e Karube.

Così, durante la pausa per il tè, la Regina di Cuori inizia a raccontare magistralmente una serie di bugie su quale sia la natura del Borderland. Gli racconta di un futuro lontano, di un'apocalisse aliena, di una complessa realtà virtuale in cui sono tutti rinchiusi.

Infine, arrivare a macchinare un perfido gioco psicologico in cui convince Arisu, facendo leva sui sensi di colpa per la morte di Chota e Karube, di essere ricoverato in un istituto psichiatrico e tutto ciò che ha vissuto è frutto della sua mente.

La Regina di Cuori è davvero senza cuore?

Nonostante tutto, alla fine, Mira si dimostra onesta. Quando Usagi si taglia un polso per dimostrare ad Arisu che non è in un ospedale psichiatrico e che entrambi esistono davvero, la Regina di Cuori non può far altro che ammirare la forza dei loro sentimenti. Si commuove in modo sincero e il perenne ghigno indecifrabile sul suo volto lascia spazio a qualche lacrima.

Arisu rompe la bolla dell'illusione, riprende conoscenza e la Regina accetta la sconfitta, nonostante sappia che, lasciandogli vincere il gioco "Queen of Hearts", sarà lei stessa a morire. Il fatto che la Regina di Cuori sia felice di giocare a cuor leggero l'ultimo turno di croquet contro Arisu, dimostra che anche lei si è liberata dalla maschera di menzogne.

Curiosità: la Regina di Cuori non è l'unica figura a fare questa scelta di condannarsi a morte per lasciar vincere un giocatore. Anche il Re di Quadri Keiichi Kuzuryu (interpretato da Tsuyoshi Abe), sceglie volontariamente di perdere contro Chishiya Shuntaro, il nostro Gatto del Cheshire o Stregatto. Mira e Keiichi avevano trascorso insieme il periodo in cui si erano infiltrati tra i giocatori sulla Spiaggia per osservarli da vicino.

Inoltre, questo aspetto permette di scoprire l'umanità dietro delle apparenti figure di leader, che in realtà sono essi stessi ex giocatori intrappolati in un gioco che hanno creato e a cui sono costretti a partecipare per sempre. Ciò porta alla definizione di una rete di personaggi ancora più intricata e complessa rispetto alla precedente stagione, con flashback che mostrano piccoli dettagli sulla vita passata dei Game Master.

Anche i Fanti, i Re e le Regine che hanno perso senza sacrificarsi apertamente, come ad esempio il Re di Fiori Ginji Kyuma, hanno avuto tuttavia un ruolo come mentori. Loro, infatti, instillano dubbi nei protagonisti e li invitano, prima di morire, a riflettere sulla libertà e sulla decisione di rimanere nel Borderland invece di tornare a casa, se esiste ancora.

Grazie al confronto con i Game Master, i giochi non sono più soltanto sfide da superare per rimanere in vita, ma il mezzo per svelare una verità superiore.

Prendere la Cittadinanza di Borderland o tornare nel proprio mondo?

Per tutti coloro che sono sopravvissuti ai game, una volta morta la Regina di Cuori, la partita è finita. In teoria, poiché è qui che si innesca il secondo colpo di scena del finale di Alice in Borderland 2.

Tutti Game Master sono stati sconfitti e, tra i fuochi d'artificio che esplodono nel cielo di una Tokyo post apocalittica ormai divorata dalla vegetazione, l’ultima decisione che i giocatori sopravvissuti devono prendere è se accettare o rifiutare la Cittadinanza di Borderland.

Agli spettatori più accorti, infatti, non sarà sfuggito il fatto che durante tutti gli episodi i giocatori sono costretti a partecipare a quelle sfide chiamate "giochi" per estendere la durata dei loro visti. Come un turista in visita in un paese straniero. Inoltre, è probabile che quel mondo abbia bisogno ciclicamente di nuovi Game Master dal momento che i giochi sono sfide mortali anche per loro.

Ognuno di loro è libero di valutare la propria esistenza fino a quel momento e decidere se abbia senso lottare per riaverla indietro o se si voglia ricominciare da zero. Tutti i personaggi rimasti in vita, tranne due, rifiutano la cittadinanza.

Ed è a questo punto che l'enigmatico Borderland assume di nuovo delle straordinarie similitudini con il Paese Delle Meraviglie di Carrol: Arisu e gli altri si risvegliano in ospedale senza ricordarsi l'uno dell'altro. Gli ultimi minuti dell'episodio mostrano cos’è realmente successo quando un meteorite ha colpito il moderno quartiere di Shibuya. 

La realtà è dunque reale?

Tutti i personaggi di Alice in Borderland, tranne i Game Master, erano a Shibuya nel momento di una catastrofica caduta di un meteorite sul quartiere di Tokyo. Quelli che sembravano fuochi d’artificio esplosi in pieno giorno nel primo episodio della serie, altro non erano che le scie dei frammenti entrati nell'atmosfera terrestre. Nel manga originale a cui si ispira Alice in Borderland, viene rivelato che la catastrofe ha coinvolto 25 mila persone e ne ha uccise 2 mila.

Arisu, Usagi e gli altri, gravemente feriti, hanno tutti subito un arresto cardiaco. Un minuto di morte cardiaca improvvisa ha rappresentato un limbo mentale (condiviso?) nel quale ognuno di loro ha lottato per sopravvivere nel Borderland. Infatti, soltanto chi non è morto durante i game, si è risvegliato in ospedale ancora vivo. Chi invece non ha superato i giochi del mondo di passaggio, in realtà è stata una vittima del meteorite nel mondo reale.

Così come il classico della letteratura racconta di abissi dove accade tutto e il contrario di tutto e dell'evocativa consapevolezza nel mondo dei sogni, i protagonisti di Alice in Bordeland hanno affrontato i loro demoni interiori senza giudizi morali o convenzioni sociali e ne sono usciti vittoriosi al risveglio.

Coloro che sono sopravvissuti non ricordano il Borderland, tuttavia in qualche modo riescono a riconoscersi l'un l'altro. Anche Arisu e Usagi, di fronte a un distributore di snack, iniziano a parlare malgrado i loro caratteri altrimenti introversi e decidono di fare una passeggiata insieme.

I giochi sono finiti? Ci sarà Alice in Borderland 3?

Il finale della seconda stagione potrebbe tranquillamente essere un finale della serie: i protagonisti sono tornati nel mondo reale, non si conoscono ma sembrano ricercarsi l'un l'altro in modo istintivo e, sicuramente, hanno imparato una lezione sulla necessità di vivere a pieno ciò che abbiamo e lottare per esso. Anche il Borderland non è più un mistero, era soltanto un limbo di stasi tra la vita e la morte.

Se non fosse per una manciata di secondi proprio nell'ultima subdola scena finale:

Nel giardino dell'ospedale dove sono ricoverati i personaggi sopravvissuti, c'è un tavolino con delle carte da gioco, un chiaro riferimento ai giochi affrontati nel corso delle due stagioni. Il vento le spazza via tutte, rivelando una carta mai vista prima nella serie: il Jolly. 

Anche la Tokyo post-meteorite è frutto dell'ennesimo game? Il Jolly, o Joker, è un Game Master? Un cliffhanger più che perfetto per una serie che, a quanto pare, non ha ancora finito di raccontare i suoi misteri.

La seconda stagione di Alice in Borderland è disponibile su Netflix dal 22 dicembre 2022.

L’immagine di copertina di questo articolo è tratta dalla serie TV Alice in Borderland di Robot Communications Inc.

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