È Questione di Merito: Silvia Brena VS Le donne non accettano il fallimento

Autore: Redazione NoSpoiler ,

La maggior parte di noi ha un’ansia da prestazione molto alta, veniamo educate a fare le brave bambine fin da quando siamo piccole. Quest’ansia porta ad accettare molto male il fallimento.

Inizia così l’intervista con Silvia Brena per È Questione Di Merito,  il progetto di Fox Life e The Circle Italia Onlus, dedicato alle donne e al merito, che parte dalla necessità di smitizzare alcuni luoghi comuni sulle donne e sulle loro capacità personali e professionali.

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Con Silvia abbiamo affrontato il tema secondo cui le donne non accetterebbero il fallimento.

La sua risposta sembrerebbe quasi confermare questo luogo comune, ma la sua, come tutte le grandi storie, ha un colpo di scena che ne ribalta il significato.

Partiamo dall’inizio. Silvia è giornalista e lavora per diverse testate, con incarichi di responsabilità importanti. Poi, il passaggio alla direzione. L’offerta arriva dalla Mondadori, il mensile è Cosmopolitan.

Due anni di direzione molto faticosi per via dei contrasti con l’editore americano, Hearst, partner di Mondadori. I dissidi diventano insanabili. Silvia viene licenziata.

Ci ho messo tempo a dire a me stessa, “mi hanno licenziata”. Quando ci sono riuscita, ho iniziato a guardare in faccia gli errori che avevo commesso.

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Un pugno nello stomaco. E una “macchia” sul curriculum, che si trasforma nell’impossibilità di restare in quel mondo.

Ma c’è un ma. E il colpo di scena di cui vi abbiamo parlato.

Si chiama resilienza. È la capacità, molto spesso femminile, di resistere agli urti e di reinventarsi. Io l’ho fatto.

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Capitalizzare dai propri errori, sconfiggere le paure e vedere i problemi nella loro complessità, connettendo tutti gli elementi per trovare le soluzioni.

Era il 2003. Ho iniziato a pensare che la rivoluzione digitale avrebbe aperto le porte a un bisogno di contenuti enorme. Così, insieme alla mia socia, ho aperto una società che crea piattaforme di contenuti.

Accettare i propri errori e ripartire. Con uno sguardo laterale e creativo, caratteristico dell’agire femminile: Silvia si è rimessa in gioco come imprenditrice, dimostrando capacità e intuito.

Per lei il lavoro è “una magnifica occasione per trovare una voce nel mondo” ed è per questo motivo che investe la sua energia per supportare le troppe donne escluse dal mondo del lavoro, con il progetto WorkHer: una grande comunità virtuale al femminile “per far sì che il lavoro per le donne sia una scelta, prima che un obbligo. E un diritto, prima che una fonte di frustrazione".

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Chi sa gestire il successo sa gestire anche il fallimento. Nella vita è #QuestioneDiMerito.

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