Episodio 2.3: Notte di tempesta

Autore: Redazione NoSpoiler ,


Terza puntata: l’apertura è sempre quella delle disavventure della giovane coppia che ha varcato la soglia di Brarcliff ai giorni nostri. Ma i mostri mascherati sono tanti, non uno solo, e sono armati di pistole oltre che di coltello. Allora, ci chiediamo, una volta morti gli sposini chi aprirà i prossimi episodi nel presente? Facile: i due nuovi assassini che non sono affatto al sicuro, mentre il mostro di Briarcliff BloodyFace dà loro la caccia. American Horror Story anche in questa stagione è come un gioco di scatole cinesi a base di morte, sesso, colpa, espiazione, dolore. 


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Il tutto condito da una base di sottile lavorio psicologico sui personaggi; a cominciare da Suor Jude, sulla quale il diavolo nascosto nel corpo di Mary Eunice inizia ad esercitare la sua influenza (e ad uccidere: la sua prima vittima è la paziente aveva visto il diavolo negli occhi della suora). La paranoia, grazie anche alle paure del dottor Arden sul congegno alieno estratto dal collo di Kit, è il tema principale di questo terzo episodio. 


Così, mentre Mary Eunice si aggira per Briarcliff provocando a destra e a manca, Lana si rivolge al dottor Thredson per far avere un messaggio a Wendy. Ovviamente lei non sa che è morta. Non ancora, almeno. 


Ma al momento non importa: la paranoia, come dicevamo, regna sovrana e orchestra lo scontro fra Suor Jude e il dottor Arden. 

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Sospetto, paura, segreti, bugie: a Briarcliff c’è tutto quello che serve per far davvero impazzire la gente. Diaboliche telefonate dall’aldilà con conseguenti sbornie incluse. 


E mentre, sconvolti, fatichiamo a distinguere realtà e fantasia (principalmente perché speriamo che ciò che i personaggi subiscono sia un’illusione), una sola cosa è certa: Jessica Lange sta superando se stessa anche quest’anno e rischia di arrivare a regalarci la sua migliore interpretazione di sempre. 

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Non facciamo in tempo a riflettere sulla questione, naturalmente, che accade l’incredibile: alieni, zombie, amputazioni, evasi che ci ripensano perché - per quanto sia atroce il posto in cui sono rinchiusi - quanto c’è fuori sembra essere addirittura più spaventoso


No, questa stagione di American Horror Story non conosce limiti. Davvero. E il terrore che si insinua in ogni inquadratura lascia il segno, soprattutto a una certa ora: incubi assicurati. Per tutti. 

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