I migliori film classici di Natale

Autore: Silvia Artana ,

Il periodo natalizio è intriso di tradizioni, e tra queste, i film classici di Natale occupano un posto di rilievo. Questi capolavori cinematografici hanno resistito alla prova del passare degli anni, incantando generazioni con storie senza tempo e personaggi indimenticabili.

Nell'articolo che segue, ci immergeremo nel mondo magico dei migliori film classici di Natale. Dai racconti nostalgici alle commedie intramontabili, esploreremo come queste pellicole siano diventate un elemento imprescindibile delle celebrazioni natalizie, portando gioia e calore in ogni casa che le accoglie. Preparatevi a rivivere la magia del Natale attraverso gli occhi di quei film che, nonostante gli anni, continuano a incantare e a far battere il cuore con il vero spirito delle festività.

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Piccole Donne (1949)

La storia delle sorelle March di Louisa May Alcott è una classico senza tempo della letteratura dell'infanzia ed è stata portata sul grande schermo diverse volte. Una delle versioni più intense ed emozionanti è quella diretta nel 1949 dal regista Mervyn Leroy e interpretata da un cast "stellare". Elizabeth Taylor dà il volto alla vanitosa Amy, mentre Janet Leigh (la celebre protagonista della scena della doccia di Psycho, nonché mamma di Jamie Lee Curtis) è la posata Meg.

La vita è meravigliosa (1946)

La Vita È Meravigliosa è il film di Natale per antonomasia, ma la storia del buon George Bailey e dell'angelo di seconda classe Clarence è diventata un cult in modo rocambolesco e... illegale. A causa di un errore nella procedura di rinnovo del copyright, nel 1974 la pellicola è stata classificata "di dominio pubblico" ed è stata trasmessa a ripetizione dalla varie emittenti televisive. Il "bug" è stato risolto nel 1993, ma nel mentre il film si è trasformato in un immancabile appuntamento delle feste.

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Miracolo nella 34ª Strada (1947)

Babbo Natale esiste o è solo un'abile trovata pubblicitaria? Il film girato nel 1947 da George Seton (in bianco e nero nella versione originale e "colorato" successivamente) affronta la questione agli albori del consumismo e offre una risposta che dà da pensare: se l'amabile vecchietto fosse reale, finirebbe stritolato dai meccanismi del business. Naturalmente, la storia è condotta con piglio garbato e ha un lieto fine, ma ciò non toglie che lasci una punta di inquietudine negli spettatori (adulti).

La Spada nella Roccia (1963)

La storia di Re Artù diventa uno scanzonato racconto pieno di magia, umorismo e buoni sentimenti nel film animato prodotto nel 1963 da Walt Disney Productions. La pellicola è l'ultima supervisionata interamente da Walt Disney e, nel suo libro The Best of Disney, Neil Sinyard sostiene che sia il più "filosofico" tra quelli del grande cineasta e imprenditore. Secondo lo scrittore, il film avrebbe più chiavi di lettura: Merlino sarebbe l'alter ego di Disney e la cattiva (e poco brillante) Maga Magò la critica avversa...

La Più Bella Storia di Dickens (1970)

Tra i tanti adattamenti cinematografici del Canto di Natale di Charles Dickens, quello realizzato nel 1970 da Ronald Neame con Albert Finney nei panni dell'avido e arido Ebenezer Scrooge e Alec Guinness in quelli del fantasma del suo socio, Jacob Marley, è uno dei meno noti, ma che vale la pena (ri)scoprire. Le differenze con il romanzo sono poche e - nonostante i limiti tecnici e qualche canzone di troppo - la pellicola restituisce il mix di cinismo, "horror", buoni sentimenti e humour che caratterizza la storia originale.

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Santa Clause (1994)

Nella commedia targata Disney del 1994, la domanda non è "Babbo Natale esiste?", ma "Che cosa succederebbe se Babbo Natale morisse?". La risposta la scopre a sue spese un padre divorziato: il simpatico vecchietto ha una sorta di "clausola" sulla vita (che spiega la grafia di "Clause" nel titolo), che obbliga chi ha causato la sua dipartita a indossare il vestito rosso e a prenderne il posto. Ma attenzione: non si tratta di un rimpiazzo temporaneo, bensì permanente, con tanto di crescita di barba e pancia...

Edward Mani di Forbice (1990)

Un po' Frankenstein, un po' La Bella e la Bestia, un po' Gobbo di Notre Dame, Edward Mani di Forbice è uno dei capolavori di Tim Burton e tra storia, ambientazione e atmosfere può essere considerato a tutti gli effetti uno dei "nuovi classici" del Natale. A contribuire al successo della pellicola è stato anche il giovanissimo Johnny Depp, qui alle prese con la prima delle sorprendenti trasformazioni che lo hanno reso uno degli attori più famosi e apprezzati dell'epoca contemporanea.

Mamma, ho perso l'aereo (1990)

Mamma, Ho Perso l'Aereo è il film che ha lanciato la (breve) carriera di Macaulay Culkin e non manca quasi mai nel palinsesto televisivo delle feste. La storia del piccolo Kevin, dimenticato a casa dalla famiglia partita per le vacanze di Natale in Francia, è una girandola di gag che continuano a far ridere anche dopo anni e molteplici visioni, grazie al bravissimo piccolo protagonista e ai suoi due comprimari d'eccezione: Joe Pesci (che ha avuto la parte per il rifiuto di Robert De Niro) e Daniel Stern.

Nightmare Before Christmas (1993)

Uscito nel 1993, Nightmare Before Christmas è rapidamente diventato un classico delle feste. Ma per portare sugli schermi la storia di Jack Skeletron, Tim Burton ha dovuto combattere a lungo. Disney aveva bocciato l'idea originale del regista di realizzare una poesia illustrata, giudicandola troppo dark, e solo il grande successo ottenuto dal talentuoso cineasta con Edward Mani di Forbice e Batman - Il Ritorno ha convinto la casa di produzione di Topolino a dargli un'occasione e a girare un film d'animazione.

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Il Grinch

Basato sull'omonimo racconto pubblicato nel 1957 da Theodor Seuss Geisel, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Dr. Seuss, Il Grinch è una critica della commercializzazione del Natale, ma ironicamente è il film natalizio con il maggior incasso di sempre: 345 milioni di dollari a fronte di un budget di 135. Buona parte del merito va senza dubbio a Jim Carrey, che per impersonare il verde, scorbutico e peloso protagonista si è sottoposto a sedute di trucco estenuanti e ha trasformato il suo personaggio in un cult.

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