I 42 film di fantascienza da vedere una volta nella vita

Autore: Maico Morellini ,

42, secondo Douglas Adams e la sua Guida Galattica per Autostoppisti, è LA risposta. La risposta a tutti i quesiti filosofici ed esistenziali, la risposta al senso della vita, la risposta definitiva a tutto ciò che si può o si vuole sapere. Perciò quarantadue diventano i film che compongono la mia personalissima lista di pellicole fantascientifiche (in rigoroso ordine cronologico, data di uscita italiana) che devono essere viste almeno una volta nella vita. Quindi allacciate le cinture, munitevi di asciugamano, e partite per questo viaggio nel tempo e nello spazio!

Metropolis di Fritza Lang (1928)

Un futuro distopico, una metropoli controllata da una ricca casta dirigente che dall'alto dei grattacieli della grande città domina la classe proletaria relegandola nel sottosuolo. Uno scienziato pazzo, un robot, i semi di una rivolta. Metropolis è un film simbolo, un modello di riferimento per tutta la fantascienza moderna, uno dei primi tasselli fondanti il DNA della narrativa fantastica cinematografica. 

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UFA
Una scena del film Metropolis

Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951)

Klaatu, Barada, Nikto. Una frase oscura che ha risuonato attraverso i decenni contaminando film, serie tv, videogiochi, fumetti. Una frase aliena che nasce proprio nel film di Robert Wise (nel 2008, verrà realizzato un remake con Keanu Reeves). L'alieno umanoide Klaatu (Michael Rennie) arriva sulla Terra portando un messaggio di distruzione: Ultimatum alla Terra è un perfetto esempio di fantascienza anni '50.

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Julian Blaustein, 20th Century Fox
L'alieno Klaatu e il robot Gort di Ultimatum alla Terra

Il Pianeta Proibito di Fred M. Wilcox (1956)

Dalle visite extraterresti di Ultimatum alla Terra ai viaggi nello spazio siderale: Il Pianeta Proibito racconta dell'incrociatore spaziale C-57-D e del suo viaggio verso Altair IV alla ricerca di alcuni sopravvissuti della missione Bellerofonte. Qui un giovanissimo Leslie Nielsen (con i capelli neri!) incontrerà il professor Morbius (Walter Pidgeon), isolato insieme al robot Robby e alla figlia Alta (Anne Francis) su Altair. Una normale missione di recupero? Piuttosto uno scontro spietato con gli incubi tecnologici di Morbius e dell'estinta razza dei Krell.

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Nicholas Nayfack
Robby è il robot de Il Pianeta Proibito

Il Pianeta delle Scimmie di Franklin J. Schaffner (1968)

Tratto dall'omonimo romanzo di Pierre Boulle, Il Pianeta delle Scimmie è il primo capitolo di un fortunato franchise che si spingerà fino al 2017 con The War - Il Pianeta delle Scimmie. George Taylor (Charlton Heston) e il suo equipaggio partono dalla terra a bordo dell'astronave Icarus alla ricerca di un nuovo mondo da abitare. Durante l'ibernazione l'astronave precipita su un pianeta desolato e Taylor scopre di essere capitato in un mondo dove le scimmie sono la razza dominante mentre gli essere umani relegati a poco più che schiavi. Celebre una delle battute finali:"Voi, Uomini... l'avete distrutta! Maledetti, maledetti per l'eternità! Tutti!".

2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick (1968) 

2001: Odissea nello Spazio non ha bisogno di presentazioni. Film culto per gli amanti di fantascienza e non solo, è un vero e proprio manifesto di come il cinema possa spingersi a raccontare qualunque cosa. L'intelligenza artificiale di HAL 9000, le note di Strauss che danno voce allo spazio, l'evoluzione, la tecnologia, l'uomo: Kubrick riesce a conciliare tutte queste cose fondendole in un vero e proprio testamento culturale e cinematografico. Intenso, complesso, evocativo: non poteva assolutamente mancare in questa lista.

Solaris di Andrei Tarkovsky (1974)

Film russo di fantascienza tratto dall'omonimo romanzo dell'autore polacco Stanisław Lem, venne presentato come la risposta dell'Unione Sovietica al capolavoro di Kubrick 2001:Odissea nello Spazio. La pellicola racconta di Solaris, un pianeta misterioso intorno al quale si concentrano studi e ricerche e dello psicologo Kris Kelvin (Donatas Banionis) incaricato di raggiungere la missione scientifica che stanzia intorno al pianeta. Filosofico, introspettivo, capace di mettere in dubbio la percezione di sé e della propria identità, Solaris è un affresco complesso e affascinante capace di parlare anche del presente che lo ha visto nascere.

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Viacheslav Tarasov
Il dottor Kris Kelvin è interpretato da Donatas Banionis

Guerre Stellari di George Lucas (1977)

Primo capitolo (presentato come Episodio IV) della saga delle saghe, film che ha cambiato la storia del cinema ridefinendo gli equilibri tra pop e mito. Lucas crea uno straordinario caleidoscopio attingendo a piene mani dal mito, dall'epica più classica e trasformando tutto in un pop spaziale fatto di cavalieri neri, di principesse in pericolo, di contrabbandieri e di nobili maghi, i Jedi, puri difensori della Galassia. La saga non finirà mai, sta continuando anche ai giorni nostri, perciò è doveroso vedere questo Guerre Stellari.

Gary Kurtz, Walt Disney Studios, Lucasfilm
Darth Vader è l'antagonista di Guerre Stellari

Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo di Steven Spielberg (1978)

Steven Spielberg non sceglie di frequentare la 'galassia lontana lontana' di George Lucas, ma ipotizza il primo contatto tra la razza umana e una amichevole (e musicale) razza extraterrestre. Roy Neary (Richard Dreyfuss) è un addetto al controllo delle linee elettriche che viene coinvolto in un inseguimento di alcuni UFO da parte della autorità: dopo questo episodio Roy svilupperà un'ossessione per una montagna a forma di cono che cercherà di riprodurre in tutti i modi. Che cosa rappresenta quel monte? Niente altro se non il luogo in cui avverrà l'incontro che dà il titolo alla pellicola. Positivo, a tratti angosciante ma alla base molto, molto romantico. Celebre la sequenza di musica e luci con cui scienziati e alieni comunicano.

Julia Phillips, Michael Phillips
L'incontro tra gli esseri umani e l'astronave aliena

Terrore dallo Spazio Profondo di Philip Kaufman (1979)

Remake del film L'invasione degli Ultracorpi (1956), Terrore dallo Spazio Profondo mette lo spettatore a confronto con uno dei temi più classici nella narrativa fantastica: quello del doppio. Qui i doppi hanno l'aspetto di enormi baccelli che, con il giusto tempo a disposizione, sono in grado di creare repliche degli esseri umano dando il via a quella che di fatto diventa una vera e proprio sostituzione della razza umana con quella aliena. Nel cast, Leonard Nimoy e uno strepitoso Donald Shuterland: entrato nella storia del cinema il suo terribile grido finale. 

Robert H. Solo
Donald Shuterland interpreta Matthew Bennell

Superman di Richard Donner (1979)

Il compianto Christopher Reeves veste i panni del primo supereroe nella storia dei fumetti e lo fa nei migliore dei modi rendendo, di fatto, il lavoro di tutti i suoi successori a dir poco complicato. Primo capitolo di un franchise che non si esaurirà mai, il film vede il figlio di Krypton alle prese con il suo arcinemico di sempre: Lex Luthor, qui interpretato magistralmente da Gene Hackman. Tra gli interpreti anche Marlon Brando nel ruolo di Jor-El, padre di Superman e Margot Kidder nella parte di Lois Lane. 

Pierre Spengler
Superman è interpretato da Christopher Reeve

Alien di Ridley Scott (1979)

Tra l'horror e la fantascienza, tra il gothico e il thriller, Alien è uno di quei film difficili da costringere all'interno di un solo genere. Ma parlando di alieni, di esplorazioni spaziali e di astronavi, trova tranquillamente un posto d'onore all'interno di questa lista. L'astronave Nostromo interrompe il suo viaggio per rispondere a uno strano segnale di soccorso ed è in quel momento che viene segnato il destino dell'intero equipaggio. Claustrofobico, visionario, con una protagonista femminile eccezionale (Sigourney Weaver), Alien ha risvegliato il pubblico dall'onirico innamoramento degli alieni buoni e musicali di Spielberg. Da vedere a tutti i costi.

Star Trek di Robert Wise (1980)

Undici anni dopo la conclusione della serie classica di Star Trek, Kirk (William Shatner), Spock (Leonard Nimoy) e compagni approdano al cinema guidati dalla mano del veterano fantascientista Robert Wise. Idealmente Star Trek Il Film è seguito diretto della serie tv e nel film l'equipaggio dell'Enterprise affronta una minaccia che mette in pericolo l'interno pianeta Terra. Primo film della sterminata serie di pellicole successive, ha anche avuto il merito di rilanciare il franchise anche in televisione.

Gene Roddenberry, Paramount Pictures
Il poster di Star Trek

La Cosa di John Carpenter (1982)

Prendete un manipolo di scienziati rinchiusi in una base tra i ghiacci, inserite all'interno del gruppo un micidiale alieno capace di cambiare forma e di sostituirsi a ciascuno di loro e immaginate che tutto questo sia diretto da quel mostro sacro di John Carpenter: il risultato è una pellicola horror-fantascientifica assolutamente imperdibile. Liberamente tratto dal racconto La cosa da un altro mondo (1938) di John W. Cambpell, il film di Carpenter inchioda lo spettatore trascinandolo fino allo straordinario finale. Menzione d'onore per un grandioso Kurt Russell. Tra le altre cose, più di qualche strizzata d'occhio a Le Montagne della Follia, romanzo breve di Howard Philips Lovecraft

David Foster, Lawrence Turman
R.J. MacReady è interpretato da Kurt Russell

Blade Runner di Ridley Scott (1982)

Ritroviamo Ridley Scott con il suo secondo film di fantascienza per il quale il regista prende ispirazione dal romanzo Ma gli Androidi Sognano Pecore Elettriche? di Philp K. Dick. Visivamente straordinario, capace di ispirare intere legioni di autori di fantascienza nei decenni a venire e avvolto da una malinconica e decadente poesia, Blade Runner viene pienamente accolto e compreso qualche anno dopo la sua uscita. Straordinarie le interpretazioni di Harrison Ford (nei panni del cacciatore di taglie Rick Deckard) e di Rutger Hauer (nel ruolo del replicante Roy Batty). Passato alla storia il monologo finale di Hauer/Batty.

Michael Deeley
Rick Deckard e la macchina per il test di Voight-Kampff

E.T. L'Extraterrestre di Steven Spielberg (1982)

Dopo Alien, dopo La Cosa, dopo i baccelli di Kaufman, Spielberg ci fa conoscere un altro tipo di extraterrestre decisamente meno spaventoso. E.T. è semplicemente un capolavoro: romantico, divertente, commovente e capace di emozionare ancora anche a decenni di distanza. Accompagnato dalla fenomenale colonna sonora del solito John Williams, E.T. è anche uno squisito percorso di formazione e riflesso di un'amicizia che non sa e non vuole arrendersi. Nemmeno davanti a un'intera galassia da attraversare.

Ghostbusters - Acchiappafantasmi di Ivan Reitman (1985)

"Colleziono spore, muffe e funghi". Solo una delle battute (affidata al grande e compianto Harold Ramis) che hanno reso Ghostbusters una delle più grandi commedie fantascientifiche mai realizzate. Nato dalla mente vulcanica degli stessi interpreti - Dan Aykroyd e Harold Ramis-  Ghostbusters - Acchiappafantasmi racconta di un gruppo di improbabili e geniali scienziati che decidono di fare della caccia ai fantasmi un business. Con un Bill Murray in splendida forma, questo film è da imparare a memoria.

Ivan Reitman
Bill Murray, Harold Ramis e Dan Aykroyd interpretano Peter Venkman, Egon Spengler e Ray Stantz

Terminator di James Cameron (1985)

Decennio fortunato per la fantascienza quello degli anni '80, tanto dall'aver dato i natali a un altro franchise a tutt'oggi vivo e vegeto: quello di Terminator. James Cameron, introducendo la sua pellicola con l'oscura profezia "Le macchine emersero dalle ceneri dell'incendio nucleare", immagina un futuro devastato dalla guerra tra macchine e uomini e un presente minacciato da frammenti di quella stessa guerra. Il nemico numero uno? Una terribile macchina di morte robotica con le fattezze del colossale Arnold Schwarzenegger determinato a spazzare via Sarah Connor (Linda Hamilton) e il futuro dell'intera razza umana.

Gale Anne Hurd
Il Terminator è interpretato da Arnold Schwarzenegger

Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis (1985)

Il 1985 è stato l'anno dei viaggi nel tempo. Prima Terminator e poi, con toni decisamente meno cupi, una delle pellicole che ha dettagliato con semplicità, efficacia e con una coerenza incredibile il viaggio nel tempo. Michael J. Fox interpreta Marty McFly che, per merito (o colpa) di Doc Brown (Christopher Lloyd) e del suo flusso canalizzatore, cavalca le onde del tempo a bordo di una DeLorean. Brillante, divertente, scritto e organizzato come un prezioso meccanismo a orologeria, Ritorno al Futuro è a suo modo un manifesto degli anni '80.

Aliens - Scontro Finale di James Cameron (1986)

Unico sequel diretto della lista, vede il temporaneo passaggio di testimone nella gestione del franchise dalle mani di Ridley Scott a quelle di un James Cameron reduce dal successo di Terminator. Ritorna il letale xenomorfo ma questa volta incrocerà i guantoni con gli Space Marines accompagnati, nella loro missione sull'LV-426, dalla superstite della Nostromo Ellen Ripley (Sigourney Weaver). Adrenalinico e claustrofobico, è uno dei pochi sequel all'altezza del capitolo precedente. 

Gale Anne Hurd
Ellen Ripley è interpretata da Sigourney Weaver

Videodrome di David Cronenberg (1986)

Tra l'horror e la fantascienza, tra la sanità mentale e la follia, tra la carne e il metallo. David Cronenberg riversa in questa pellicola tutti gli incubi di un periodo storico tanto brillante quanto inquieto. Max Renn (James Woods) è il proprietario di una TV via cavo e incappa, quasi per caso, in un segnale video pirata che trasmette di continuo scene di violenza. Seguendo le tracce di questa emissione Renn entrerà nella dimensione di incubi pseudo-religiosi della Chiesa Catodica fino a scoprire che carne, metallo, televisione e spirito possono, orribilmente, diventare una cosa sola.  

Claude Héroux, Pierre David, Victor Solnicki
La trasformazione del televisore di Videodrome

Robocop di Paul Verhoeven (1987)

E se in un futuro prossimo la criminalità dovesse prendere il sopravvento arrivando a soverchiare, per ferocia, numero e armamenti le sempre più inermi forze dell'ordine? E se una multinazionale che fa della robotica il suo primo investimento dovesse decidere di aiutare la polizia cittadina con un invincibile poliziotto metà uomo e metà macchina? A metà tra il cyberpunk e il wester urbano, Robocop unisce la sferzante critica sociale di Paul Verhoeven a una storia di sopravvivenza, amore, giustizia. "Vivo o morto, tu verrai con me".

Arne Schmidt
Robocop armato della sua mitica pistola

Essi Vivono di John Carpenter (1989)

Ancora John Carpenter, ancora il tema del doppio che compare in questa lista. Ma non sarà un alieno seppellito tra i ghiacci a minacciare la razza umana, questa volta la colonizzazione aliena è già avvenuta in modo tanto silenzioso quanto pervasivo. Lo scopriranno John Nada (interpretato dal wrestler Roddy Piper) e Frank Armitage (Keith David): attraverso un paio di occhiali da sole, in qualche modo simbolo degli anni '80, vedranno la realtà di ciò che li circonda. Alieni, messaggi subliminali, una società controllata e controllante. Carpenter mette in scena un feroce critica sociale indicando, senza tante ambiguità, l'orrore di un conformismo irreversibile. Non è un caso che gli alieni, visti attraverso gli occhiali da sole, assomiglino a zombie. 

Larry Franco
I messaggi subliminali di Essi Vivono

Akira di Katsuhiro Ôtomo (1992)

Primo film di animazione di questo elenco, Akira è a suo modo una pellicola a dir poco rivoluzionaria. Ispirato all'omonimo manga Akira è un film complesso e coraggioso, manifesto della cultura orientale, unisce il cyperpunk a concetti più mistici. Nella Neo Tokyo post apocalisse nucleare il biker Testuo inizia la ricerca di Akira, viaggio che lo porterà oltre ogni confine filosofico, mistico e naturale. Akira fu una vera e propria rivoluzione e segnò l'inizio di una nuova era nella realizzazione di lungometraggi animati. 

Ryōhei Suzuki, Shunzō Katō
Tetsuo, il protagonista di Akira

Jurassic Park di Steven Spielberg (1993)

Trasposizione cinematografica del capolavoro letterario di Michael Crichton, il film diretto da Steven Spielberg non è di certo all'altezza del suo omonimo su cellulosa ma si è guadagnato con merito un posto in questa lista. Perché? Perché dopo Jurassic Park cambia tutto. Prima c'era un limite a quello che si poteva mostrare al cinema, un limite alla computer grafica e alla sua 'intrusione' nei film. Jurassic Park spazza via questi limiti. Lo stupore di Ian Malcom (Jeff Goldblum), Alan Grant (Sam Neil) ed Ellie Sattler (Laura Dern) nell'osservare i dinosauri clonati di John Hammond (Richard Attenborough) è lo stesso degli spettatori seduti in sala che, forse senza saperlo, stavano assistendo a qualcosa che avrebbe cambiato per sempre il cinema

Primo Contatto di Jonathan Frakes (1997)

Prendete Star Trek, unitelo ad Aliens - Scontro Finale e spruzzate il tutto con le macchine senzienti più letali che abbiate mai incontrato dopo Terminator: questo è lo spirito di Primo Contatto. La nuova ma collaudata Enterprise capitanata da Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) si scontra con il nemico più micidiale della Flotta Stellare: i Borg, che con un piano diabolico intendono impedire la nascita della Federazione. Forse non una regia impeccabile (dietro la macchina da presa Jonathan Frakes , il Numero Uno di Picard), ma un brillante esempio di contaminazione cinematografica.  

Rick Berman, Marty Hornstein, Peter Lauritson
Alice Krige e Brent Spiner interpretano la Regina Borg e l'androide Data

Nirvana di Gabriele Salvatores (1997)

Un film italiano di fantascienza? Nelle 42 pellicole da non perdere? Sì, assolutamente sì! Perché? Perché un anno prima del bel Dark City di Alex Proyas, e due anni prima di Matrix, Gabriele Salvatore anticipa i tempi e ci parla di Solo (Diego Abatantuono), personaggio di un videogioco che per colpa di un virus prende coscienza di sé, del fatto di essere all'interno di un videogame. Quindi qualcuno che vive in una simulazione creata al computer e che a un certo punto capisce cosa gli sta accadendo. Vi ricorda qualcosa? Salvatores era arrivato per primo.

Vittorio Cecchi Gori, Maurizio Totti
Solo è interpretato da Diego Abatantuono

Matrix dei Fratelli Wachowski (1999)

Fine millennio: pillola rosso o pillola blu?  Thomas A. Anderson (Keanu Reeves) conduce una vita del tutto insoddisfacente nella costante ricerca di qualcosa che pensa di conoscere ma che non riesce ad afferrare. Quel qualcosa si chiama Matrix e una volta scoperto di cosa si tratta per il signor Anderson, e anche per tutti gli appassionati di cinema, niente sarà più lo stesso. Guerra tra uomini e macchine, simulazioni tanto reali da sembrare vere, intelligenze artificiali, arti marziali e chi più ne ha più ne metta: una giostra colorata, stupenda e imperdibile

Pitch Black di David Twohy (2000)

Perché i soliti eroi? Perché i soliti protagonisti positivi impegnati a combattere contro il malvagio di turno? Pitch Black, pellicola all'epoca uscita in sordina e con davvero poca promozione, ha ribaltato tutti questi stereotipi. Richard B. Riddick (Vin Diesel) è un Hannibal Lecter del futuro, uno psicopatico assassino che si è fatto sostituire gli occhi per poter vedere al buio. Qualche capovolgimento di fronte, un'atmosfera horror di maniera e una fotografia volutamente aliena: pochi buoni ingredienti possono bastare.

Wall•E di Andrew Stanton (2008)

Secondo (e ultimo) cortometraggio della lista, capolavoro targato Pixar Animation Studios. La Terra è ridotta a una fatiscente discarica, la razza umana esule a bordo di enormi astronavi e unico custode dell'ex pianeta azzurro è WALL•E (Waste Allocation Load Lifter Earth-Class), un piccolo robot incaricato di ripulire il pianeta. Solo, impegnato nella sua attività secolare, per WALL•E tutto cambia quando sulla Terra arriva EVE (Extraterrestrial Vegetation Evaluator), un robot come lui. Da qui inizia una favola romantica, una battaglia per la salvezza della Terra e per il recupero della razza umana. 

Jim Morris
WALL•E in cima a una montagna di rifiuti

Moon di Duncan Jones (2009)

Opera d'esordio di Duncan Jones (figlio di David Bowie), Moon è un film di una semplicità e di un cinismo disarmante. Sam Bell (Sam Rockwell) sovrintende il funzionamento della base mineraria lunare Sarang, lontano dalla famiglia che sente sporadicamente quando il dissestato sistema di comunicazione lo permette. Allo scadere del suo incarico, Sam inizia a soffrire di allucinazioni. Poco alla volta scoprirà di non essere solo sulla base e che il suo incarico nasconde un segreto terrificate. Un'idea di base geniale, basso budget e Sam Rockwell: ecco gli ingredienti di questo piccolo gioiello.

District 9 di Neill Blomkamp (2009)

La fantascienza può essere un affilato bisturi con il quale dissezionare il presente ed è questo il caso di District 9, pellicola prodotta da Peter Jackson. Blomkamp racconta l'arrivo di un'astronave su Johannesburg e immagina che trent'anni dopo la razza aliena artropode sia stata rinchiusa in una sorta di ghetto a stretto contatto con la malavita umana. Per il Sud Africa, per la terra tormentata che ha dato i natali al regista, il tema della segregazione non è da affrontare a cuor leggero: Blomkamp riesce a raccontarlo, e riesce a farlo bene. 

Inception di Christopher Nolan (2010)

Cosa succederebbe se qualcuno fosse capace di entrare nei nostri sogni (non parliamo di Freddy Krueger) e da lì carpire i segreti che custodiamo ben seppelliti nelle profondità nella nostra mente? Christopher Nolan parte da qui per costruire il complesso mosaico di Inception con Dominic Cobb (Leonardo Di Caprio) è il suo gruppo di ladri della mente come protagonisti. Inception è un perfetto meccanismo di scatole cinesi assemblato in maniera impeccabile e con un finale di cui, anche a dieci anni di distanza, si parla ancora. Da vedere più di una volta per stupirsi di come sia possibile raccontare una storia così complessa senza commettere nessun errore. 

Avatar di James Cameron (2010)

Se da un lato la storia alla base di Avatar non è delle più originali (strizza più di un'occhio a Pocahontas), dall'altro resta un film unico per la fortissima volontà del regista di portare all'estremo la tecnologia del 3D. Cameron lavoro tantissimo sul satellite Pandora, sulla sua ecologia, sulle creature che lo abitano, sulla cultura dei Na'vi (la specie autoctona di Pandora) e dedica la stessa attenzione a tutto il comparto tecnico necessario per portare lo spettatore in una nuova e unica esperienza tridimensionale. Centra l'obiettivo.

Prometheus di Ridley Scott (2012)

Film che ha fatto discutere soprattutto per aver disatteso le aspettative che i fan di Ridley Scott e di Alien avevano nei suoi confronti. Eppure si tratta di una pellicola dalla rara potenza visiva e dall'ancora più rara ambizione. Scott alza l'asticella cercando di raccontare l'origine della vita e di come lo svelare questo mistero possa influenza il rapporto tra l'uomo e la sua intera esistenza. Purtroppo la scrittura non è all'altezza delle ambizioni del regista ma le energie messe in capo da Scott sono così portentose da non poter lasciare indifferenti.

Her di Spike Jonze (2014)

Il premio Oscar Joaquin Phoenix interpreta Theodore Twombly, un uomo tremendamente solo che scrive lettere d'amore per professione e che sviluppa una vera e propria relazione sentimentale con OS 1, un sistema operativo all'avanguardia. Il futuro immaginato da Jonze è caratterizzato da una grande solitudine e la purezza del sentimento tra Twombly e OS 1 brilla, letteralmente, come una pietra preziosa. Crescita, capacità di affrontare i propri sentimenti, romanticismo e nostalgia: caratteristiche che poco sembrerebbero conciliarsi con la fantascienza ma che Jonze riesce a coniugare in maniera deliziosa

Interstellar di Christopher Nolan (2014)

Vera e propria dichiarazione d'amore di Christopher Nolan per lo spazio e per la fantascienza stellare che tanto ha contribuito a renderlo il regista che è. La Terra è in punto di morte e l'unica speranza rimasta per garantire la sopravvivenza della razza umana è volgere lo sguardo verso le stelle. Joseph Cooper (Matthew McConaughey) è un ex pilota della NASA a cui viene affidato il fondamentale compito di trovare una nuova casa per la razza umana. Basato sulle teorie scientifiche del fisico teorico Kip Thorne, Interstellar coniuga amore, scienza e fantascienza.

Predestination dei Fratelli Spierig (2014)

"Io sono mio nonno" cantava Ray Stevens nel 1987 ed è questo paradosso alla base dello psichedelico film dei fratelli Spierig. Tratto dal racconto Tutti Voi Zombie di Robert A. Heinlein, Predestination si avvita intorno a una serie di paradossi temporali capaci di irretire tanto lo spettatore quanto Ethan Hawke e Sarah Snook, protagonisti della pellicola. Hawke interpreta un agente temporale incaricato di dare la caccia al Fizzle Bomber, un pericoloso terrorista del passato ed è proprio da qui che inizia la complicata trama di Predestination. Dire di più sarebbe un peccato mortale: questo film va visto e basta. 

Snowpiercer di Bong Joon-Ho (2014)

Il mondo si è appena sorpreso per il meritatissimo poker di Oscar vinto da Bong Joon-Ho con il suo Parasite, ma il regista sudcoreano non è un turista del cinema, anzi. Suo è Snowpiercer, film di fantascienza tratto dal fumetto Le Transperceneige, dove in un mondo completamente ghiacciato si muove lo Snowpiercer, un lunghissimo treno animato da un motore inesauribile. Prendete Il Condominio di Ballard dove in un grande palazzo si creavano caste sociali partendo dai bistrattati primi piani ai nobili ultimi livelli e coricatelo: Snowpiercer è questo. Uno svilupparsi lungo il treno di ingiustizie sociali, povertà, ricchezze. Questo fino a quando Curtis (un bravo Chris Evans evaso dalla divisa di Captain America) non darà iniziò a una rivolta destinata a cambiare tutto. Anche ciò che Curtis pensa della sua intera vita. 

Mad Max: Fury Road di George Miller (2015)

Se George Miller non fosse stato capace di ricreare quasi quarant'anni dopo le stesse atmosfere del suo Interceptor (1979), troveremmo quel film in questa lista. Ma Miller ha dimostrato che una via pura è possibile, che la magia degli anni '80, per un certo tipo di cinema, non si è esaurita. Mad Max: Fury Road è esattamente questo. Magia, caos, purezza. A interpretare Max Rockatansky troviamo Tom Hardy al posto di Mel Gibson ma le dinamiche sono le stesse. Un road movie selvaggio fatto di inseguimenti, esplosioni, adrenalina e pura pazzia. A completare la trinità di Miller, Hugh Keays-Byrne nel ruolo di Immortan Joe e una splendida Charlize Theron nel ruolo di Imperatrice Furiosa.

Ex Machina di Alex Garland (2015)

Sofisticata e a tratti onirica visione dell'intelligenza artificiale firmata da Alex Garland, penna letteraria poi prestata al cinema (sue le sceneggiature, tra le altre, di 28 Giorni Dopo e Sunshine). Caleb Smith (Domhnall Gleeson) è un giovane programmatore che ha la rara fortuna di passare un po' di tempo nella casa-laboratorio del geniale Nathan Bateman (un ambiguo Oscar Isaac), amministratore delegato dell'azienda per cui lo stesso Caleb lavora. Qui conosce Ava (la bravissima Alicia Vikander, efebica donna-macchina creata da Nathan) e la sua permanenza nel laboratorio di Bateman inizia ad assumere contorni decisamente più inquietanti.

Arrival di Denis Villeneuve (2016)

Denis Villeneuve è uno dei più talentuosi registi contemporanei e forse quello, in assoluto, con la maggiore potenza visiva. In Arrival sfrutta a pieno queste sue capacità portando sul grande schermo l'adattamento del racconto Storia della tua Vita, di Ted Chiang e lo fa costruendo una raffinata storia d'amore, di possibilità, di speranza e di comprensione. Louise Banks (Amy Adams) è una studiosa esperta di lingue che viene reclutata dall'esercito americano per la gestione di un evento incredibile: l'arrivo di dodici astronavi aliene sul nostro pianeta. Perché sono qui? E come comunicare? Villeneuve intreccia la fantascienza più classica con la vita di Louise lasciando un'importante eredità: la vita di ciascuno è importante quanto il destino di un interno mondo

Avengers: Endgame di Anthony e Joe Russo (2018)

Ultimo della lista, ma solo in squisito ordine cronologico, il capitolo conclusivo di una saga che ha portato il cinema a esplorare nuovi confini. Forse non fantascienza nel senso più stretto del termine - per questo genere cinematografico è stato coniata la parola cinecomics - Avengers: Endgame non è solo un film e per questo merita di essere visto. Merita perché Avengers: Endgame è il culmine di un processo narrativo iniziato nel 2008 con il primo Iron Man, arricchito da ventuno pellicole e reso da Avengers: Infinity War un unicum assoluto. A suo modo ha cambiato il cinema e ha portato il concetto di intrattenimento a un altro livello. 

E voi, li avete visti tutti?

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