Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno, i segreti del finale della trilogia di Nolan

Autore: Danilo Abate ,

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012) è il capitolo conclusivo della trilogia di Christopher Nolan incentrata su Batman, supereroe creato da Bob Kane e Bill Finger. In tale ambiziosa pellicola, sceneggiata da Christopher e suo fratello Jonathan, viene messo un punto alla storia del Cavaliere Oscuro interpretato magistralmente da Christian Bale.

Per l’occasione, oltre a Bale, anche Michael Caine, Gary Oldman e Morgan Freeman tornano nel terzo e ultimo film, e vestono nuovamente il ruolo rispettivamente di Alfred Pennyworth, James Gordon e Lucius Fox. Graditissime anche due nuove aggiunte d’eccezione: Anne Hathaway nei panni della seducente Selina Kyle/Catwoman e Tom Hardy come Bane.

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Nolan per la trama del film si è ispirato al fumetto La vendetta di Bane, alla saga Knightfall del 1993, alla serie Il ritorno del Cavaliere Oscuro e a Terra di nessuno del 1999. L’abilità di tutti gli addetti ai lavori coinvolti, unita all’eccellente materiale d’ispirazione, ha fatto la fortuna del film, permettendo alla pellicola di conquistare il 19esimo posto nella classifica dei film di maggiore incasso nella storia del cinema.

Oltre all’enorme successo al botteghino, anche la critica si è espressa tutta in favore de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno, indicandolo come uno dei migliori film del 2012.

Il finale della trilogia dedicata al Cavaliere Oscuro è un finale enigmatico, com’è l’epilogo di quasi ogni pellicola girata da Nolan, lasciando dunque spazio a una serie di differenti chiavi di lettura.

Vediamo ora come il finale de Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è stato interpretato dagli addetti ai lavori del film, per poi riuscire a svelarne tutti i segreti.

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L’interpretazione del finale di Nolan

Christopher Nolan, parlando del finale dal suo punto di vista, tende a sottolineare quanto sia stato importante per lui enfatizzare il concetto di Batman come simbolo piuttosto che supereroe in carne e ossa:

Per me, Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno è l’epilogo della storia di Batman come io l’avevo immaginata e la natura aperta del finale è perfettamente in sintonia con un’idea molto importante che volevamo rendere concreta nel film, cioè che Batman in realtà è un simbolo. Tutti possono essere degli eroi, tutti possono essere Batman e questo concetto è estremamente importante.

Non tutti i fan di Batman saranno d’accordo con la mia visione del personaggio, ma per me tutto è collegato a quella scena di Batman Begins (il primo capitolo della trilogia), ambientata in un jet privato, fra Bruce Wayne e Alfred Pennyworth. In quell’occasione ho pensato che l’unico modo per rendere qualcuno Batman fosse creare un simbolo, in modo che l’uomo nei panni del Cavaliere Oscuro avrebbe dovuto pensare a se stesso come catalizzatore di un cambiamento, dunque sarebbe stato Batman per un periodo di tempo limitato, magari cinque anni.

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Quindi per il nostro Bruce Wayne Nolan ha pensato a una sorta di “contratto a termine” come supereroe, ma non è tutto e il regista conclude la spiegazione, rafforzando il concetto di Batman come un qualcosa di astratto più che un uomo che lotta contro i criminali:

Tale spazio temporale avrebbe consentito a quell’uomo coraggioso di diventare una forza simbolica a cui avrebbero potuto ispirarsi tutte le persone, in modo che tutto il buono di Gotham City avrebbe, un giorno, ripreso possesso della città. Dunque per me, per permettere che la missione di speranza di Batman avesse successo, c’era bisogno di una fine per l’attività di vigilante di Bruce Wayne. Il finale aperto serve dunque a far capire che Batman non è uomo in maschera, ma un simbolo che non può morire davvero.

Dunque, stando al regista, Bruce Wayne alla fine del film appende il mantello al chiodo, dando così spazio al suo successore Robin John Blake (Joseph Gordon-Levitt), appunto per sottolineare l’importanza di Batman in quanto simbolo di giustizia e speranza per l’umanità, non vincolato al volto di un singolo uomo.

Il finale secondo Joseph Gordon-Levitt

Robin John Blake, come vi abbiamo anticipato, si prepara alla fine del film a prendere il posto di Bruce Wayne nella lotta alla criminalità nei panni di Batman. L’attore che veste i panni di Blake, Joseph Gordon-Levitt, si è pronunciato in merito all’epilogo del film, mostrandosi totalmente d’accordo con la visione del regista:

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So bene che siamo ormai abituati ai film del Marvel Cinematic Universe, che sono una serie infinita. Sono film che non hanno veramente un inizio, un centro e una fine. Ma penso che Nolan avesse sempre pensato al terzo capitolo come la fine del suo Batman, e in tutte e tre le pellicole c’è un tema ricorrente, cioè che il Cavaliere Oscuro non è un semplice uomo in carne e ossa, è un simbolo. Dunque avere un altro uomo pronto a prendere il posto di Bruce Wayne, pronto a indossare la maschera di Batman al posto suo, credo sia il finale perfetto per la trilogia.

In definitiva, Joseph Gordon-Levitt ha voluto sottolineare anche quanto fosse inutile per lui pensare a un quarto film, anche in caso fosse stato scelto come protagonista della nuova pellicola.

Come Christian Bale ha interpretato il finale

Non poteva mancare anche l’opinione del protagonista assoluto della trilogia di Nolan, il Premio Oscar Christian Bale, che risponde a tutti coloro che si son chiesti se l’happy ending fosse reale o solo un sogno di Alfred:

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Alfred, è vero, sarebbe stato contento di vedermi vivo e ormai fuori dalla vita da vigilante nei panni di Batman, come aveva sempre voluto per me. Per molti film con un finale del genere, mi piace credere che la verità stia nella risposta data dal pubblico. Ma in questo caso penso che no, il finale in cui Bruce e Selina sono insieme felici a Firenze non è un sogno. Credo che succeda davvero e, soprattutto, che alla fine Bruce sia sollevato dall’essersi liberato dal privilegio, che per certi versi era anche un peso, di essere Bruce Wayne.

Dunque il punto di vista di Bale sul finale tende a sottolineare, oltre al fatto che non si tratta affatto di un sogno, anche quanto sia stato importante per Bruce Wayne liberarsi non solo della responsabilità di essere Batman, ma anche e soprattutto del peso di essere Bruce Wayne. Stando a quanto detto dall’attore quindi Lucius Fox avrebbe consigliato a Batman di programmare il suo aereo con il pilota automatico, in modo che l’esplosione finale non portasse con sé alcuna vittima.

Quindi Bale è completamente a favore dell’ipotesi che vede Batman fuggire dalla morte, per poi permettere a Bruce di vivere finalmente felice.

La spiegazione definitiva del finale

Warner Bros. Pictures
Un'immagine tratta dal trailer del film
Il vero significato del finale è nel cuore di ognuno di noi

In quella che potrebbe essere facilmente definita come una sintesi fra il pensiero di Nolan/Gordon-Levitt e Bale, la trilogia del Cavaliere Oscuro si conclude con la rinuncia di Bruce Wayne sia all’identità di miliardario che di vigilante, ma soprattutto vi è la consacrazione di Batman a simbolo immortale di speranza e giustizia per l’umanità. Robin prende il posto di Bruce come nuovo giustiziere di Gotham City e il lieto fine a Firenze è reale.

Dunque il sogno di Alfred, che ha sempre voluto per Bruce un futuro privo del peso delle sue responsabilità, coincide alla fine con la realtà.

Non dimentichiamo però ciò che è stato detto dagli addetti ai lavori del film: la verità sul finale è nel cuore di ognuno degli spettatori.

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E voi che ne pensate? Qual è il vero finale della trilogia di Batman diretta da Nolan?

Via - Collider / EW / Collider 2

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