Moon Knight: 2 grossi buchi di trama su Jake Lockley

Autore: Giuseppe Benincasa ,

La presenza di Jake Lockley nella serie televisiva di Moon Knight era attesa fin dall'inizio dai fan dei fumetti, che ben sanno che Moon Knight ha tre identità diverse. Ma non essendo la trasposizione su schermo uguale ai fumetti Marvel, tutto è rimasto un po' in sospeso fino a quando non si è arrivati alla vista del terzo sarcofago ovvero alla prova inconfutabile che una terza identità, oltre a Steven Grant, faceva parte fin dall'inizio della vita di Marc Spector.

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La presenza di Lockley però porta nella trama di Moon Knight almeno due grossi buchi: il primo riguarda la "bilancia" dei due cuori di Marc, che si vede nel penultimo episodio e il secondo buco riguarda proprio la scena dei titoli di coda dove appare Jake Lockley.

La bilancia di Osiride

Come suggerito dal produttore esecutivo di Moon Knight, Grant Curtis, in una intervista, Jake Lockley è presente come terza identità sin dal primo episodio di Moon Knight. È anche per questo che, all'interno del museo di Londra dove lavora Steven, il villain Arthur Harrow dice al personaggio principale interpretato da Oscar Isaac che in lui regna il caos e che quindi la bilancia di Ammit non è in grado di leggere la sua anima.

Il pubblico è a conoscenza che Marc e Steven sono due personalità dello stesso corpo e che alla fine dovranno imparare a convivere per sconfiggere Ammit e vivere serenamente insieme. Infatti, questo argomento si presenta quando Marc e Steven incontrano la divinità egizia Tauret, che li deve scortare nel mare delle sabbie del deserto fino alle porte del paradiso. L'anima di Marc potrà restare in paradiso solo se però la sua anima sarà bilanciata. Ma ciò non accade immediatamente: Marc e Steven sono "sconnessi" e non in armonia e quindi i loro cuori, posti sulla bilancia del giudizio, non si equilibrano. Ma alla fine, grazie al sacrificio di uno per l'altro (di Steven per Marc) la bilancia dà un risultato positivo e Marc viene accettato per vivere la pace eterna.

La domanda che nasce spontanea è: perché la terza personalità non è stata considerata come peso della bilancia? In una situazione di morte come quella e quindi di assoluta sincerità Tauret avrebbe dovuto capire che mancava un fattore nell'equazione. Ebbene, a questa domanda a voluto rispondere lo sceneggiatore Jeremy Slater in una intervista di The Direct:

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Non erano consapevoli della presenza di Jake, quindi non avevano nulla da bilanciare in termini di equilibrio perché erano ancora inconsapevoli. Era molto più incentrato sul loro viaggio interiore nel corso dell'episodio.

Nel corso dell'intervista lo sceneggiatore conferma che è stato il sacrificio di Steven a equilibrare la bilancia perché Steven Grant si rende conto di essere una specie di protezione per Marc e sacrificandosi compie il suo ultimo compito.

La morte di Harrow

Il secondo buco di trama riguarda la scena dei titoli di coda nella quale appare Jake Lockley. Marc/Steven e Layla hanno sconfitto Harrow e hanno deciso di non ucciderlo ma di metterlo all'interno di una struttura medica. In questo modo Harrow resterà sedato per sempre grazie ai farmaci ed essendo in questo stato non potrà mai più liberare Ammit, che è imprigionata nel suo corpo.

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Nella scena dei titoli di coda appare Lockley che, in combutta con Khonshu, rapisce Arthur Harrow per ucciderlo a sangue freddo con due colpi di pistola. Ebbene, ritengo che questo sia un grosso errore da parte di Khonshu e di Lockley poiché una volta morto il corpo umano che la trattiene, la divinità che vi era intrappolata si libera. Per intrappolare definitivamente una divinità bisogna intrappolarla in una delle statuette viste nel tempio egizio dove, appunto, è stato intrappolato Khonshu.

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