Esiste una dimensione in cui si vive ancora nel 1984 e dove una strana creatura si nutre dei ricordi e delle emozioni di chi ha vissuto nel pieno degli anni ’80. La dimensione in questione si chiama Stranger Things e sta conquistando moltissimi appassionati di serie tv.
Al di là di una sceneggiatura che riesce a tenere con il fiato sospeso dalla prima all’ultima sequenza, Stranger Things piace perché è un’orgia di citazioni di altri film dell’epoca. Sicuramente per esempio, molto deve a E.T. Riconoscete la scena?
Ma anche a Fenomeni paranormali incontrollabili, Lo Squalo, La Cosa, Nightmare, Poltergeist, Stand by Me, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e l’elenco è solo all’inizio.
I Duffer Brother, ideatori e registi della serie, non si limitano ad evocare questi film: li ripropongono uguali in intere sequenze come spesso accade in alcuni episodi dei #Simpson. Il gioco metacinematografico con lo spettatore è così smaccato che, nelle puntate della serie, i film a cui si fa riferimento sono spesso ben presenti attraverso le loro locandine cinematografiche.
A questo si aggiunge un cast scelto ad arte, per volti e interpretazione: l’effetto nostalgia è fortissimo.
Stranger Things potrebbe stare benissimo all’interno della vostra vecchia collezione di VHS con tanto di gioco realizzato per Commodore 64 e Atari!
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