Tra Tarantino e Fincher: parla Damon Herriman, il Charles Manson di C'era una volta a... Hollywood e Mindhunter

Autore: Francesco Ursino ,

Damon Herriman si è ritrovato in pochi mesi a recitare la parte di Charles Manson in due produzioni distinte: C’era una volta a… Hollywood, film di Quentin Tarantino, e Mindhunter, serie TV firmata David Fincher. Una situazione che l’attore australiano non fatica a definire “piuttosto bizzarra”, e che però si è rivelata essere una grande opportunità lavorativa:

Non mi lamento perché, ovviamente, lavorare con due dei più grandi registi della loro generazione è stata una grande opportunità. Quindi mi sento più felice che confuso.

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Nella mente di un serial killer

In una lunga intervista rilasciata a Entertainment Weekly, Herriman ha fatto luce sulle differenze tra il lavorare sul set di Mindhunter e C'era una volta a... Hollywood. Differenze che, a ben vedere, sono risultate subito evidenti ancora prima di iniziare le riprese. Si scopre infatti che per entrare a far parte della serie Netflix, giunta alla seconda stagione, Herriman ha dovuto sostenere tre provini. Una prassi non del tutto normale, specialmente per una parte relativa a un singolo episodio. L’attore, a questo proposito, ha spiegato:

Non è del tutto normale, ma d’altra parte neanche le scene in cui ero protagonista lo erano. Capisco perché volessero essere sicuri di trovare la persona giusta per un ruolo del genere, perché si tratta di un personaggio reale che tutti conoscono [si riferisce a Charles Manson, n.d.r.] e la scena è particolarmente importante nell’episodio. Normalmente no, probabilmente avrei sostenuto uno o due provini. Tre provini probabilmente sarebbero stati giusti per un ruolo maggiore in un film o qualcosa del genere, ma capisco perché abbiano voluto agire così.

Herriman confessa che il primo contatto con Mindhunter, con i numerosi provini sostenuti tra ottobre 2017 e gennaio 2018, è avvenuto circa sei mesi prima dell’avvicinamento a C’era una volta a… Hollywood. Le riprese vere e proprie delle due opere, però, sono avvenute a circa due settimane di distanza, dinamica che l’attore non fatica a definire “piuttosto strana”. Anche l’avvicinamento al film di Tarantino, d'altra parte, ha seguito dinamiche non convenzionali:

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Due miei amici stavano già lavorando a C’era una volta a… Hollywood e hanno suggerito il mio nome. La gente pensa che un lavoro tiri l’altro, ma non è assolutamente così. Nicholas Hammond, che interpreta Sam Wanamaker nel film di Tarantino, lo conosco perché adesso vive in Australia, e Timothy Olyphant, con cui ho lavorato in Justified, hanno parlato di me quando è uscito fuori il discorso su chi avrebbe dovuto recitare la parte di Manson. Tim ha parlato con Quentin perché sapeva che Quentin era fan di Justified, in cui ho recitato per molti anni. Perciò, una volta stabilita questa connessione, si è passati all’audizione. A quel punto io stavo già girando Mindhunter. Provavo sensazioni contrastanti perché non puoi dire no a un’audizione per Quentin Tarantino, però sapevo che era altamente probabile che scegliesse lo stesso tizio che stava già recitando Manson in un'altra produzione. Alla fine, però, non è sembrato importargliene più di tanto.

Le differenze tra Tarantino e Fincher

La discussione è velocemente passata ad analizzare le differenze tra il Manson di Mindhunter e quello di C’era una volta a… Hollywood. Nella serie Netflix, per la precisione, viene ritratto il Manson del 1980, mentre nel film di Tarantino appare su schermo il serial killer del 1969:

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Esiste una differenza sostanziale nel modo in cui Manson appariva, si comportava e parlava. Anche da un punto di vista del tono di voce. Per me, la differenza era piuttosto evidente, e la potevi capire dalla sceneggiatura: Mindhunter era un dramma, C’era una volta a… Hollywood aveva il tipico stile di Tarantino. E per il film abbiamo girato qualche scena in più di quelle incluse nella versione finale. Ha tagliato un bel po’ di materiale dalla pellicola [si riferisce all'opera nella sua interezza, non solo a scene relative a Manson, n.d.r.]. Le cose che faccio nel film hanno un tono più scherzoso, mentre in Mindhunter Manson è in prigione ed è arrabbiato col mondo.

L’esperienza maturata da Herriman in Mindhunter si è rivelata particolarmente utile nel momento in cui l’attore ha dovuto approcciare il film di Tarantino:

Quando ho fatto il provino per C’era una volta a… Hollywood, è stato un qualcosa di completamente diverso da qualsiasi altra audizione avessi mai sostenuto, perché avevo già speso cinque mesi a lavorare sul personaggio di Manson, e questa è una cosa che succede raramente.

Alla domanda sulle altre possibili differenze tra il Manson di Mindhunter e C’era una volta a… Hollywood, Herriman ha spiegato:

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Non c’era niente in particolare nel modo in cui volevano recitassi la parte di Manson. Si torna indietro alla questione del tono. In Mindhunter, tutto si concentrava sullo specifico comportamento legato a uno specifico momento. In C’era una volta a… Hollywood, è difficile scendere troppo nel dettaglio senza collegarsi a un’altra scena, di cui probabilmente non dovrei parlare. Non vorrei fare spoiler. Certamente, nel complesso, la direzione presa dal personaggio andava di pari passo con il tono generale, che era più umoristico di qualsiasi cosa abbia mai fatto in Mindhunter. Ovviamente nulla di ciò legato a Manson che si vede nel film ha qualcosa di divertente, e penso che questa sia stata sicuramente una scelta che Quentin ha fatto per mantenere il mistero sulla figura di Manson, in modo che si possa intravvedere il suo carattere, senza comprenderlo del tutto. E c’è qualcosa di questa scelta che funziona in maniera brillante e continua ad aleggiare sul resto del film.

Herriman-Manson, parte tre?

L’intervista a Damon Herriman è terminata con una previsione sui suoi futuri ruoli. E se la sua esperienza sul set si incrociasse ancora una volta con la figura di Charles Manson? L’attore australiano, in questo caso, non ha dubbi:

Un mio amico sceneggiatore sta scrivendo una miniserie e mi ha detto: ‘Ho un ruolo per te.’ E io: ‘È fantastico. Di che si tratta?’ Lui ha risposto: ‘Beh, a un certo punto il protagonista principale – perché è basato su un personaggio realmente esistito – è in prigione e incontra Charles Manson.’ E io allora ho esclamato: ‘Noooo!’ E lui: ‘Perché?! È perfetto, l’hai già fatto due volte’. E allora io: ‘No, è per questo che non lo farò ancora. Sei pazzo? Due volte è più che sufficiente.' Mai dire mai, ma penso sia altamente improbabile e molto stupido da parte mia tirarmi dietro questa palla al piede, dire che questo è il personaggio che io interpreto. ‘Ho una sola freccia al mio arco ed è chiamata Charles Manson.’ Sto scherzando, ma forse l’unico modo per farmi recitare Manson per una terza volta sarebbe una commedia, ma non credo comunque sia una grande idea. Ho avuto la mia parte di Manson.

Netflix
Una scena di Mindhunter

Cosa ne pensate dell’interpretazione di Charles Manson da parte di Damon Herriman? Per vederlo all’opera in C’era una volta a… Hollywood nei cinema italiani bisognerà ancora aspettare il 19 settembre. La seconda stagione di Mindhunter, invece, è disponibile su Netflix.

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