Il curioso caso di Gerald Cotten al centro di Trust No One: alla ricerca del re delle criptovalute

Autore: Alessandro Zoppo ,

Netflix spinge sulla cronaca nera e continua a riempire il suo catalogo di titoli true crime. Dopo il recente Il truffatore di Tinder, dedicato all'incredibile vicenda del "principe dei diamanti" Simon Leviev, dal 30 marzo la piattaforma lancia in streaming Trust No One: alla ricerca del re delle criptovalute, il documentario del regista britannico Luke Sewell sul curioso caso di Gerald Cotten.

Prodotto dalla Minnow Films, Trust No One fa luce sulla morte misteriosa di Gerald Cotten, il giovane e controverso Ceo dell'exchange QuadrigaCX, una popolare piattaforma di scambio di criptovalute. Sin dai primi giorni successivi alla sua scomparsa, avvenuta nel dicembre del 2018 ufficialmente a causa di complicazioni del morbo di Crohn di cui era affetto, i sospetti hanno cominciato a rincorrersi: Cotten è davvero morto?

Chi è Gerald Cotten?

Classe 1988, Gerald Cotten è un ragazzo di Belleville in Ontario, la "Friendly City" sul lungomare tra Toronto e Montreal. Appassionato di finanza digitale, studia alla Schulich School of Business della York University di Toronto e nel 2013 fonda con Michael Patryn la Quadriga Fintech Solutions. Gerald ha un talento per gli affari e fiuta che il settore crypto sta esplodendo. Lancia QuadrigaCX per comprare e vendere Bitcoin e in poco tempo il portale, certificato dalle autorità antiriciclaggio del FinTRAC per la sua trasparenza, diventa il più grande servizio di scambio di criptovalute del Canada.

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Cotten è salutato come "il nuovo Mark Zuckerberg". Secondo comunicazioni finanziarie ufficiali, nel novembre del 2015 per Quadriga passano tra il 60 e il 90 per cento del volume delle transazioni di scambio di valuta digitale in Canada. Nel 2017, quando il prezzo di un Bitcoin è balzato a quasi 20mila dollari, Quadriga ha elaborato quasi 2 miliardi di dollari di operazioni da 363mila conti individuali. Il successo del pioniere canadese dei Bitcoin si ferma il 9 dicembre 2018. Gerald si trova in India: ha scelto di trasformare la luna di miele in un viaggio di volontariato per i bambini di un orfanotrofio dell'Andhra Pradesh. Arrivato nel lussuoso hotel Oberoi Rajvilas di Jaipur, il giovane mogul all'improvviso accusa un malore, viene portato d'urgenza in ospedale e ricoverato con una diagnosi di gastroenterite acuta, ma muore dopo poche ore. Dall'ospedale il corpo viene riportato in hotel e da qui a un imbalsamatore privato, poi spedito in Canada.

Da quel giorno, le operazioni su QuadrigaCX si fermano. Cotten è l'unica persona ad avere accesso ai 190 milioni di dollari in criptovalute appartenenti agli oltre 100mila utenti di QuadrigaCX e in quel viaggio in India ha portato con sé le password per entrare nella piattaforma. La sicurezza prima di tutto: Trust No One è il principio basilare di Quadriga. I dati sono tutti sul suo laptop personale criptato. Si bruciano così 430.000 Ethereum, 200.000 Litecoin, 26.500 Bitcoin e 35.000 Bitcoin Gold, 11.000 Bitcoin Cash e 11.000 Bitcoin SV. Ma nella scomparsa del giovane Gerald, certificata dalla famiglia e dal governo canadese che ha confermato la morte di un proprio cittadino in quei giorni in India, c'è qualcosa di strano.

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Cotten è sposato con Jennifer Robertson, una donna che, non si sa bene perché, in passato ha cambiato due volte cognome. Jennifer fa passare un mese prima di annunciare sulla pagina Facebook di Quadriga che Gerald è morto. C'è chi sostiene che al funerale del marito, sposato in fretta e furia dopo anni di convivenza, la vedova sia stata vista ballare felice e soddisfatta. D'altronde è lei l'unica erede di un patrimonio da 9 milioni di dollari in proprietà immobiliari, una Lexus, un Cessna e lo yacht Gulliver, ai quali si aggiungono 100mila dollari lasciati per la cura dei loro chihuahua. È curioso che un tipo preciso e pragmatico come Gerry non abbia predisposto alcun tipo di backup per i Bitcoin. Sono in molti su Twitter, Reddit, Pastebin e Telegram (sul gruppo "Quadriga Uncovered") a sospettare che quella di Gerald sia stata una "exit scam": il Ceo di Quadriga ha simulato la sua morte per scappare col malloppo. Cotten si sarebbe sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica per non farsi riconoscere e avrebbe eluso le autorità fuggendo a bordo del suo adorato Gulliver.

Crypto Capital, un provider di pagamenti con sede a Panama, potrebbe aver avuto accesso a gran parte di quel soldi. Quando la notizia della scomparsa di Gerald è ufficializzata a metà gennaio 2019, il monitor indipendente Ernst & Young comincia a vendere i beni patrimoniali del fondatore. La battaglia legale tra la borsa di monete virtuali e gli utenti arriva a una svolta alla fine del 2020, quando il fiduciario di QuadrigaCX rivela che l'azienda possiede soltanto 29,8 milioni di dollari, insufficienti per pagare i 171 milioni in risarcimenti chiesti dai 17.053 clienti dell'exchange.

La "criptomorte" di Cotten e l'indagine dei clienti

Chi è davvero Cotten, un secchione sempre sorridente e amichevole finito in qualcosa più grande di lui o un cinico e astuto genio del crimine capace di architettare una truffa milionaria? E Quadriga è stata concepita sin dall'inizio come una gigantesca frode? Qualunque sia la risposta, i clienti di QuadrigaCX ingaggiano lo studio legale Miller Thomson per chiedere di esumare il cadavere di Cotten ed effettuare un'autopsia del corpo. L'RCMP (la polizia canadese) riceve la richiesta, ma l'esumazione non avviene: "Solo se un'indagine si conclude con la formulazione di specifiche accuse, comunicheremo la natura delle accuse formulate e procederemo con l'identificazione", fa sapere il capitano Louise Savard. Il momento decisivo per scoprire la verità avviene nel marzo 2019: finalmente esce fuori la password per sbloccare QuadrigaCX. È in una cassaforte tra le travi della soffitta dell'appartamento dei Cotten ad Halifax. Dentro, però, non c'è nulla. A quanto pare la cassetta è stata svuotata il giorno in cui Gerald ha redatto il suo testamento. Ovvero quattro giorni prima di partire per l'India.

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Sembra la trama di un techno-thriller degna di un romanzo di Michael Crichton. L'ennesimo colpo di scena si consuma quando si scopre che Michael Patryn, il co-fondatore di Quadriga Fintech Solutions che nel 2016 ha lasciato la società in disaccordo con i processi di quotazione voluti da Cotten, non è una semplice autorità nel mondo dei Bitcoin con la passione per il jujitsu e le auto di lusso. In realtà si chiama Omar Dhanani. È un "cyber-criminale" che ha cambiato nome diverse volte, è già stato accusato e condannato per varie truffe con carte di credito e frodi bancarie e informatiche e ha finito persino per reinventarsi "treasury manager" del protocollo DeFi Wonderland (una reserve currency basata su Avalanche) con lo pseudonimo di "0xSifu".

A rivedere oggi i video che "Gerryrulz" pubblicava su YouTube vengono i brividi. Il tycoon si divertiva a incenerire banconote da 20 dollari nel forno a microonde o a far cadere un orsacchiotto gigante su una torre di Jenga. Prima di diventare un documentario per Netflix, la storia di Cotten e QuadrigaCX ha attirato lo scrittore e saggista Nathaniel Rich. L'autore di Perdere la Terra ha ricostruito lo schema Ponzi di "Gerry the Mastermind" in un dettagliato e appassionante articolo per Vanity Fair con le illustrazioni di Bianca Bagnarelli. Se Cotten non è davvero morto, immagina Rich, "potrebbe vivere su un'isola privata, o a Hong Kong, in Thailandia o a Monaco, viaggiando con yacht, elicotteri e jet privati. Potrebbe anche mangiare cheeseburger e bere birra. Gerry the Mastermind potrebbe pensare di farla franca. E lo farà, finché tutti gli altri crederanno che non l'abbia fatto".

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