10 icone horror da celebrare ad Halloween: "maestri" della paura, vittime e carnefici

Autore: Silvia Artana ,

Qual è il vostro peggiore incubo? La paura ha tante facce e vogliamo quindi celebrare Halloween rendendo omaggio a quelle che più di tutte rappresentano l'immaginario del terrore.

Dalle vittime ai carnefici, dagli eroi ai "maestri" dello spavento, ecco 10 icone horror che hanno cambiato per sempre il modo di guardare e vivere la realtà! 

Dylan Dog - L'Indagatore dell'Incubo

Sergio Bonelli Editore
Dylan Dog: cover dell'album Morgana
Dylan Dog e Morgana, una delle donne della sua vita

Con il suo abbigliamento sempre uguale, il bizzarro assistente (e fedele amico) Groucho e le tante donne che ama senza amare mai, Dylan Dog è l'uomo che sussurra agli incubi.

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Il detective nato nel 1986 dalla fantasia di Tiziano Sclavi accetta l'esistenza dell'irrazionale e non teme di oltrepassare il (labile) confine tra realtà e ignoto per guardare in faccia l'orrore. Anche quando lo terrorizza. Non sempre riesce a risolvere i casi per cui viene ingaggiato e, anzi, il più delle volte alla fine di un'indagine porta con sé nuovi interrogativi, ma è proprio questa la sua forza. Vivere la paura, fino a renderla qualcosa di familiare e quotidiano.

Jamie Lee Curtis - La Regina dell'Urlo

Predestinata nella realtà e sullo schermo. Figlia di Tony Curtis e Janet Leigh (l'attrice della celeberrima scena della doccia di Psyco), Jamie Lee Curtis fa il suo esordio al cinema nel 1978 nel ruolo di Laurie Strode, la protagonista del film cult #Halloween - La Notte delle Streghe.

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La sua interpretazione della ragazza della porta accanto riservata e innocente, ma perspicace e determinata, segna la nascita del personaggio della "final girl", ovvero colei che nelle pellicole dell'orrore arriva fino al confronto finale con il mostro di turno, e le vale il soprannome di "regina dell'urlo". Non a caso, oggi Jamie Lee è una delle protagoniste della serie TV Scream Queens.

Dario Argento

A.D.C./Cecchi Gori Group/Tiger Cinematografica/RAI Radiotelevisione Italiana
Una scena di Opera di Dario Argento
Dario Argento e i suoi mostri umani e soprannaturali sono icone indiscusse dell'horror

Paura allo stato puro. Dario Argento è il maestro dell'orrore senza compromessi, colui che spazia dal genere slasher al thriller psicologico per dare forma a storie dove dietro a una realtà banale e quotidiana si nascondono abissi di aberrazione e di terrore. Le sue pellicole non lasciano scampo allo spettatore, che si ritrova immerso fino al collo nelle sabbie mobili dei propri incubi e di altri che non sapeva (ancora) di avere.

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Fino a oggi, il regista ha realizzato 19 film per il grande schermo e 7 per la TV, ha firmato 39 sceneggiature ed ha collezionato alcune esperienze come attore. In particolare, nelle pellicole dove compaiono le mani dell'assassino, è lui a indossare i guanti e a menare i fendenti fatali o a stringere le dita intorno al collo della sfortunata vittima.

Freddy Krueger

Che cosa c'è di più spaventoso di una creatura malvagia che prende vita durante il sonno, un bisogno fisiologico al quale è impossibile sottrarsi? Più del volto deturpato e dei lunghi artigli d'acciaio, a rendere (davvero) terrificante Freddy Kruger è il suo essere signore incontrastato della dimensione onirica. Il mostro di Elm Street tortura psicologicamente le sue vittime, portandole allo sfinimento mentale e fisico, prima di ucciderle in modo sadico e violento. 

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Ma chi o che cosa è, Freddy Krueger? Secondo la leggenda, è il figlio della violenza subita da una suora all'interno del manicomio di Westin Hills. Cresciuto da un padre adottivo brutale, diventa un adolescente disturbato e da adulto si trasforma in un serial killer di bambini, lo Squartatore di Springwood. Freddy viene bruciato vivo dai genitori delle sue vittime, ma grazie a un patto con delle entità maligne ottiene il potere di padroneggiare i sogni e di tornare come spirito vendicativo. La sua storia è alla base della saga di Nightmare, ideata da Wes Craven.

L'Esorcista

19 giugno 1973. L'Esorcista arriva nelle sale e la parola "paura" assume un nuovo significato. Il film di William Friedkin, tratto dall'omonimo romanzo di William Peter Blatty (anche autore della sceneggiatura), tocca un nervo scoperto del pubblico, mostrando una faccia della religione molto lontana da quella ufficiale, consolatoria e rassicurante. La pellicola subisce una pesante censura e solo nel 2000 viene proiettata per intero con una riedizione speciale. Nonostante ciò, ottiene un grande successo e diventa una pietra miliare del cinema moderno, ispirando diversi progetti per il grande e il piccolo schermo.

Come se non fosse già abbastanza terrificante di per sé, L'Esorcista ha anche fama di "film maledetto", a causa di diversi strani incidenti che ne hanno accompagnato la lavorazione e la distribuzione. Durante le riprese, un incendio ha distrutto tutto il set, ad eccezione della camera da letto di Reagan, e 9 persone legate alla produzione sono morte, tra cui il fratello di Max Von Sydow e il figlio appena nato di un tecnico. Non solo. Uno degli interpreti secondari, tal Paul Bateson, anni dopo è diventato un serial killer di omosessuali.

Ed Gein

New York Daily News
Il serial killer Ed Gein
Il serial killer Ed Gein ha ispirato diversi celebri mostri cinematografici

Forse il nome dice poco, ma Ed Gein è la macabra fonte di ispirazione di alcuni dei più iconici e spaventosi mostri del cinema horror. Leatherface (ovvero il protagonista del film cult #Non Aprite Quella Porta), Hannibal Lecter de Il Silenzio degli Innocenti e il dottor Oliver Thredson, alias Bloody Face, della seconda stagione di American Horror Story sono tutti "figli" delle terrificanti gesta dell'uomo, passato alla storia come "il Macellaio di Plainfield" per l'abitudine di fare a pezzi le proprie vittime e di utilizzare parti dei loro corpi per realizzare degli agghiaccianti souvenir.

Quando è stato arrestato, nella sua casa la polizia ha trovato 10 teste di donna e un paio di labbra usate come decorazione, diversi manufatti in pelle umana (9 maschere, lampade, sedie, vestiti e un tamburo), 2 femori utilizzati come gambe di un tavolo, una colonna vertebrale adibita a piantana, ossa, teschi, calotte craniche e un cuore. Gran parte dei raccapriccianti cimeli provenivano dai delitti compiuti dall'uomo e altri dalla profanazione delle tombe del cimitero locale.

Il Conte Dracula

Zoetrope
Il Conte Dracula interpretato da Gary Oldman
Il Conte Dracula di Francis Ford Coppola interpretato da Gary Oldman

Il personaggio del Conte Dracula è una delle pietre miliari della tradizione horror e nasce nel 1879 dalla fantasia dello scrittore irlandese Bram Stoker. Nel suo romanzo, intitolato semplicemente Dracula, l'autore riprende la figura del mostro che si nutre di sangue umano e la trasforma in una creatura leggendaria, utilizzando un collegamento fittizio con il condottiero romeno realmente esistito Vlad Țepeș Hagyak. Dal cortocircuito tra realtà e finzione nasce il mito del vampiro immortale, che nel corso dei secoli diventa oggetto di diverse interpretazioni e riletture.

Tra le più celebri si annoverano il film #Nosferatu il Vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau (costata al regista un'accusa di plagio) e la pellicola Bram Stoker's Dracula di Francis Ford Coppola, che per quanto si dichiari direttamente ispirata al libro, in realtà devia completamente dalla trama originale nella sua componente più caratteristica, ovvero la storia d'amore tra il Conte e Mina Murray, fidanzata e promessa sposa del giovane avvocato Jonathan Harker.

The Rocky Horror Picture Show

Horror o non horror? Per quanto fin dal titolo #The Rocky Horror Picture Show dichiari l'appartenenza al genere spaventoso, in realtà il film realizzato nel 1975 da Jim Sharman, sulla base del (quasi) omonimo spettacolo teatrale creato nel 1973 da Richard O'Brien, di paura in senso canonico ne fa poca. Piuttosto, a terrorizzare il pubblico benpensante - dell'epoca come di oggi - è la spregiudicata sessualità del suo protagonista, il Dr. Frank-N-Furter, interpretato nella versione originale da un eccezionale Tim Curry.

E in tal senso, è proprio il rifiuto della terrificante prospettiva di una vita falsa e ipocrita la chiave di lettura dello spettacolo, che con leggerezza disinibita, tanta ironia e un pizzico di cinismo invita a "non sognare, ma essere" quello che si desidera, andando oltre il timore (quando non il terrore) del giudizio della società. 

Victor Frankenstein e la sua creatura

Studi Universal
Boris Karloff è la creatura del dottor Victor Frankenstein
La creatura del dottor Victor Frankenstein nell'interpretazione di Boris Karloff

Victor Frankenstein e la sua creatura fanno la loro comparsa nel 1818, nel libro Frankenstein or the Modern Prometheus, grazie alla fervida immaginazione della 19enne Mary Shelley. La storia dello scienziato che voleva sostituirsi a Dio diventa rapidamente un best seller e nel volgere di poco tempo si trasforma in un mito del genere horror, approdando al cinema nel 1931, nella celebre versione realizzata dagli Studi Universal con Boris Karloff nei panni del mostro.

Il personaggio dell'autrice britannica è considerato il più grande mito gotico dell'età moderna ed è suscettibile di un'interpretazione a più livelli, rappresentando sia la paura del diverso e di ciò che è sconosciuto che quella - molto diffusa all'epoca della pubblicazione del romanzo - per lo sviluppo tecnologico. Non solo. Nel corso dei secoli, la creatura di Victor Frankenstein è stata utilizzata come simbolo del proletariato industriale (in quanto priva di individualità) e della deriva atea della società (poiché senza un'anima).

Jason Voorhees

Basta una maschera da portiere di hockey a evocare uno dei serial killer più efferati e longevi della storia dell'horror. Jason Voorhees è l'assoluto protagonista di 10 dei 12 film del franchise di #Venerdì 13, tuttavia nella pellicola che dà il via alla saga non solo non compare (se non in maniera confusa in una serie di flasback e in un sogno), ma è una vittima. Un ribaltamento di ruoli e un colpo di scena che sono funzionali a creare il mito della creatura immortale e inarrestabile, che non ha più nulla da perdere e uccide spinta da un'insaziabile fame di vendetta. 

Il mostro nato dagli incubi di Sean Sexton Cunningham è implacabile ed elimina tutti coloro che ritiene in qualche modo responsabili della sua condizione con un sadismo e una brutalità da "automa" che ne fanno una figura terrificante, perché apparentemente senza punti deboli: né fisici, né mentali, né psicologici.

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