Quel Bravo Ragazzo, la recensione: Herbert Ballerina diventa un boss

Autore: Elisa Giudici ,

La banda dei trailer di Mai Dire Domenica e Mario, composta da Maccio Capatonda, Ivo Avido e soci, torna al cinema con un lungometraggio che vede come assoluto protagonista Herbert Ballerina. Stavolta però ci troviamo di fronte a un progetto più grande e complesso di Italiano Medio, il film che segnò l'ingresso nel mondo del cinema di Marcello Macchia (il vero nome di Maccio), in qualità di regista e sceneggiatore. 

Se la produzione rimane quella di Medusa Film, per mezzi e stile Quel Bravo Ragazzo è più figlio di un fare cinema portando fenomeni del piccolo schermo sul grande che erede di Italiano Medio. Quel lungometraggio sembrava proprio la versione estesa di quei trailer esilaranti e casalinghi che fecero la fortuna di Maccio e soci. Questo film invece, a partire dalla regia sicuramente più ferma ed esperta di Enrico Lando (I Soliti Idioti e I Soliti Idioti 2) sembra quasi vedere i fenomeni del piccolo schermo in vece di ospiti. 

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Medusa Film
La recensione di Quel Bravo Ragazzo
Leone è lo scemo del villaggio che tenta di diventare boss mafioso

D'altronde anche la sceneggiatura (che è sempre stata la forza dei prodotti di Maccio Capatonda, spesso ridimensionati solo da budget irrisori) non è farina del sacco di Marcello Macchia: il soggetto infatti è stato pensato e scritto da un fan e in seguito limato e perfezionato da alcuni sceneggiatori professionisti. 

Il risultato è un film che sembra quasi voler gareggiare con i lungometraggi di Pif a tema mafioso (La Mafia Uccide Solo d'Estate e In Guerra Per Amore), finendo però per essere di poco migliore a tanti tentativi di far cassa al cinema con tormentoni di comici televisivi lanciati da Zelig o Colorado Café. 

Herbert Ballerina interpreta Leone, un 30enne così ingenuo e fesso da sembrare lo scemo del villaggio del piccolo paese montano in cui vive. Quando però il boss mafioso che gli ha dato i natali decide di farlo suo erede, finirà per portare scompiglio nelle tradizioni d'onore e di violenza della Cupola. 

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La recensione di Quel Bravo Ragazzo
La locandina del film

In un film che di fatto ha così poco da spartire con le geniali produzioni di Marcello Macchia (che qui interviene in veste di ospite), non sorprende che convincano di più le performance di attori veri e propri coinvolti nel progetto, come Ninni Bruschetta (Boris) nel ruolo dell'avvocato di famiglia o Enrico Lo Verso e Tony Sperandeo in quello dei 2 guardaspalle. 

Forse l'errore del film è stato anche quello di puntare tutto su Herbert Ballerina, che certo non dimostra la verve comica e recitativa di Maccio Capatonda: il primo risulta spesso poco credibile nei panni del giovanotto divenuto boss per caso, il secondo nel ruolo di un pretino corteggiato dalla mafia dimostra ancora una volta di avere i tempi comici e la credibilità necessaria per essere un vero attore. 

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La recensione di Quel Bravo Ragazzo
Herbert Ballerina e Daniela Virgilio

In definitiva, Quel Bravo Ragazzo è un film che gode di una produzione dignitosa e di un cast di attori di livello che affianca la banda di Maccio Capatonda; rispetto a Italiano Medio però è un film meno divertente, meno sferzante, meno in grado di far ridere davvero e con cattiveria dell'Italia di oggi, concentrato com'è su una visione ormai quasi favolistica della mafia siciliana.

Quel Bravo Ragazzo sarà nelle sale a partire dal 17 novembre 2016.

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