5 serie lgbt su Netflix che non avete ancora guardato

Autore: Simone Rausi ,

Avete già visto Orange is the new black o Pose e credete che non ci sia molto altro, su Netflix, a tema lgbt? Vi sbagliate. Al di là dei titoloni blockbuster, c’è un ricchissimo sottobosco rainbow di serie poco popolari o viste. E non parliamo di show con puntate speciali o un paio di personaggi lgbt (come nel caso delle apprezzate Black Mirror o le Regole del Delitto Perfetto), ma di storie che nascono per raccontare l’amore gay, spesso in modo nuovo o poco convenzionale. Titoli nascosti che, il più delle volte, non hanno conosciuto la gloria della promozione social o dell’evidenza in vetrina. Storie che dovete cercare nella ricchissima categoria Lgbt di Netflix e che, pur essendo di qualità molto diversa tra loro, hanno tutte un motivo per essere viste. Scopriamole…

Special

Sono tanti I motivi per dedicare del tempo alla visione di questo titolo. Il primo è che il formato è quasi del tutto inedito per il tipo di fruizione a cui siamo abituati: tutte le puntate infatti hanno una durata variabile che va dai 12 ai 18 minuti, con il risultato che gli 8 episodi della prima stagione si bevono in circa un paio d’ore. Il secondo è la chiave di lettura, ironica e sorprendente, con cui viene raccontata una storia sulla carta drammatica, quella di un ragazzo gay affetto da una lieve paralisi cerebrale. Ryan, stanco di vivere con la madre, decide di iniziare una nuova vita, in una nuova casa e con un nuovo lavoro. Affronterà le prime grandi esperienze, anche sentimentali e sessuali, con il consiglio di colleghi e amici che rendono alcune scene molto divertenti. E l’attore, Ryan O’Connell, è davvero gay e disabile e alterna alla sua carriera di comico quello di attivista lgbt e difensore delle disabilità. La prima stagione, che trovate su Netflix, risale al 2019 ma – colpo di scena – ne arriverà una seconda e ultima il prossimo 20 maggio.

Special Special Un giovane gay affetto da paralisi cerebrale amplia gli orizzonti della sua esistenza limitata nella speranza di conquistare la vita che davvero desidera. Apri scheda

Feel Good

Non sono tante le storie che raccontano l’omosessualità femminile e, il più delle volte, le serie lgbt dedicano molto tempo a raccontare le dinamiche delle relazioni tra uomini. Feel Good, invece, si concentra su una coppia di due ragazze e, anche in questo caso, lo fa immergendo la storia d’amore in un contesto dramedy piuttosto complesso. Una delle due protagoniste, infatti, cerca di controllare la sua dipendenza dalle droghe, l’altra è alla prima esperienza con una donna. 6 puntate da 25 minuti che indagano, spesso con leggerezza, le misteriose vie che portano all’essere felici, quel sentirsi bene del titolo. E anche in questo caso, come in Special, la protagonista è una comica, Mae Martin, standup comedian canadese. Tra i motivi per guardarlo ci sono le recensioni piuttosto positive, la presenza di una sempre piacevole Lisa Kudrow e la garanzia di Channel 4, canale inglese che di solito sforna buoni prodotti, e che Netflix ha adottato.

Feel Good Feel Good In questo dramedy un po' sarcastico, la comica Mae Martin parla di sobrietà, dipendenze e della nuova relazione con la sua ragazza, prima etero. Apri scheda

Please Like me

La serie racconta la storia di Josh, un ventenne australiano che capisce di essere gay quando, a rivelarglielo, è la sua ragazza prima di mollarlo. Da lì in poi inizia un viaggio alla scoperta del mondo lgbt, con tutti i timori, le paure e i desideri di chi vi si approccia per la prima volta. Partito nel 2013 con la messa in onda sull’australiana ABC2, poi arrivato via cavo negli Usa su Pivot e infine su Netflix che ripropone tutte e 4 le stagioni (6-10 episodi a testa da circa 25 minuti). Please Like me vale una visione per i sorrisi che strappa ad ogni puntata (e in certi casi si ride parecchio) e per il protagonista, tremendamente e involontariamente sopra le righe.

Please Like Me Please Like Me Lasciato dalla ragazza, il ventenne Josh capisce di essere gay, va a letto con una nuova, attraente conoscenza e si trasferisce dalla madre con tendenze suicide. Apri scheda

Eastsider

Qui le cose si fanno un po’ più serie ma, anche stavolta, pur essendo lontano dalla comedy siamo distanti anche dal drama. Eastsider racconta la vita, l’infedeltà e i vizi di una coppia di Los Angeles e di tutte le persone che vi gravitano intorno nel quartiere di Silver Lake. Quattro stagioni che vale la pena di vedere per la natura “indie” del prodotto. Partita su YouTube e approdato in distribuzione su Netflix, Eastsider è rimasta una serie indipendente che ha tirato avanti grazie al sostegno degli spettatori (crowdfunding) e degli sponsor (partnership con i brand).

EastSiders EastSiders La relazione tra due uomini viene scossa dai tradimenti. Per la coppia, che vive nel quartiere di Silver Lake a Los Angeles, è molto dura rimettere insieme i pezzi. Apri scheda

AJ and the Queen

Le promesse per una serie godibile c'erano tutte: una drag queen che attraversa gli States insieme ad una bambina impertinente. Lustrini, paillettes, sarcasmo e il fascino dell’on the road. Peccato che poco o nulla sia stato mantenuto e che la serie non brilli come dovrebbe. Cancellata dopo solo una stagione vale una visione per il volto protagonista, quello di RuPaul, personaggio icona della comunità, nonché creatore del lunghissimo show dei record RuPaul Drag Race, sempre su Netflix. 

AJ and the Queen AJ and the Queen Attraversando il paese su un camper malandato, la drag queen Ruby Red scopre un'improbabile compagna di viaggio clandestina: AJ, una schietta ragazzina di 10 anni. Apri scheda

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