10 Cloverfield Lane, ecco i 5 segreti svelati dall'edizione home video

Autore: Elisa Giudici ,

È stato uno degli esordi alla regia più applauditi e apprezzati del 2015, e ha fatto molto parlare di sé in quanto sequel del celebre monster movie prodotto e lanciato da J.J. Abrams. Dopo il passaggio in sala e il plauso della critica, 10 Cloverfield Lane arriva finalmente in edizione home video italiana

Realizzato da Bad Robot Productions, la casa produttrice fondata da J.J. Abrams e risorsa imprescindibile per successi quali Cloverfield, Super 8, Mission Impossible: Rogue Nation e Star Wars – Il Risveglio della Forza, 10 Clovefield Lane è l'erede spirituale del precedessore Cloverfield, di cui diventa sia prequel che sequel, oltre a rivelarsi un intenso thriller guidato da 3 grandi perfomance attoriali.

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Presentato in alta definizione e con audio DTS Hd Master Audio 5.1, l'edizione blu-ray di 10 Cloverfield Lane contiene inoltre 45 minuti di contenuti speciali, per esplorare assieme al produttore J.J. Abrams e al regista Dan Trachtenberg (che commentano l'intero film in un'esclusiva traccia audio dedicata e sottotitolata in italiano) tutti i segreti del viaggio da incubo della protagonista Michelle (Mary Elizabeth Winstead) dentro e fuori il bunker di Howard (John Goodman), un ex militare che le avrebbe salvato la vita durante un improvviso attacco alla nazione. 

Agli appassionati che vogliono conoscere ogni segreto del film riveliamo 5 fatti poco noti e davvero stuzzicanti riguardanti la realizzazione di 10 Cloverfield Lane, che abbiamo scoperto grazie ai ricchi contenuti speciali dell'edizione home video. SPOILER.

1 - Un pieno da Kelvin

È risaputo che sin dai tempi di Alias, Lost e Fringe: J.J. Abrams ha il vizietto dell'easter egg e adora disseminare di piccoli dettagli e citazioni ogni film o serie televisiva a cui mette mano in qualità di produttore o regista (vi ricordate gli extra di Star Wars: Il Risveglio della Forza?). Nonostante la lavorazione di 10 Cloverfield Lane sia stata caratterizzata da un budget piuttosto spartano, il produttore non ha rinunciato a lasciare qualche traccia di sé e della sua Bad Robot, che ha contribuito in maniera fondamentale alla realizzazione del film. 

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10 Cloverfield Lane, vi svegliano 5 easter egg
La pompa di benzina Kelvin appare anche in Super 8!

Fateci caso: nella scena iniziale Michelle, dopo aver piantato il suo ragazzo Ben ed essere fuggita di corsa dal loro appartamento, si ferma a fare rifornimento a una pompa di benzina che si chiama Kelvin. Il marchio non esiste negli Stati Uniti, bensì è un omaggio alla Kelvin, la divisione di Bad Robot che si occupa di effetti speciali e ha realizzato i mostri di 10 Cloverfield Lane! 

2 - Al telefono con Ben

Non deve essere male avere come produttore J.J. Abrams se, quando hai bisogno di una traccia audio da inserire come telefonata all'interno del tuo film, lui chiama una stella di Hollywood come Bradley Cooper. In pochi minuti, l'impegnatissimo attore invia un file audio con le battute richieste

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I fan di Alias avranno forse riconosciuto la voce di Cooper in quella di Ben, il fidanzato di Michelle che la chiama al telefono, implorandola di ripensarci e tornare indietro. La fatale telefonata distrae Michelle dalla guida proprio poco prima che Howard la butti fuori strada, dando il via all'incubo del bunker.

3 - Macchine volanti

No, non siamo parlando dell’astronave che insegue Michelle dopo una giornataccia davvero memorabile e che la nostra abbatte con una bottiglia di whisky e un accendino, bensì della Volkswagen che la protagonista guida all’inizio del film.

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Ricordate la scena dell’incidente, quando ai titoli di testa erano inframezzati i momenti in cui l’auto si ribaltava e ruotava su se stessa in una sequenza davvero mozzafiato? Ecco, sappiate che gli effetti digitali hanno fatto ben poco in merito, perché Dan Trachtenberg ha preferito un approccio più realistico.

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Michelle in una scena di 10 Cloverfield Lane

Il reparto degli effetti speciali ha segato in due una vera automobile, montandola su alcuni sostegni e collegando un motore idraulico, realizzando così una sorta di giostra amatoriale che permettesse di ruotare l’auto con l’attrice al suo interno e realizzare una sequenza molto più realistica, a cui aggiungere i dettagli necessari sullo sfondo con il più classico dei blue screen. Una tecnica simile è stata utilizzata anche per il camioncino di Howard che viene sollevato dall’alieno a fine film.

4 - Bunker a dondolo

È il protagonista del film assieme al trio di carismatici attori protagonisti: stiamo ovviamente parlando del bunker di Howard, dove si svolge gran parte della vicenda di 10 Clovefield Lane. Ambientare la storia in un bunker con soli 3 attori è un ottimo modo per contenere i costi di produzione, ma questo non significa che Bad Robot abbia lesinato risorse alla realizzazione del rifugio di John Goodman.

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I segreti del bunker di Howard in 10 Cloverfield Lane
La sala da pranzo del bunker

Realizzato in uno studio dedicato nelle sue varie stanze e completo di luci integrate per permettere la massima mobilità agli attori sul set, il bunker è stato oggetto di uno studio minuzioso da parte dello scenografo del film, che ha visionato insieme a Abrams centinaia di foto di rifugi post apocalittici costruiti da maniaci del complotto in mezzo mondo.

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L’idea di renderlo ospitale e in qualche modo casalingo è venuta in particolare da una foto, che ritraeva un anziano che si dondolava soddisfatto sulla sua sedia a dondolo, dentro al suo bunker realizzato da sé.

5- Paperelle all’arrembaggio

Una delle sfide più impegnative per il comparto costumi del film è stata la realizzazione della tuta con cui Michelle emerge dal bunker e affronta l’atmosfera terrestre ritenuta tossica. La protagonista realizza il suo prototipo a partire da una tenda da doccia, e la costumista ha realizzato una prima versione utilizzando lo stesso materiale, salvo poi scoprire che la vestibilità era di molto compromessa e che l’attrice avrebbe sudato tantissimo, chiusa in un pezzo di plastica che rendeva impossibile la traspirazione.

Si è scatenata così la caccia a un tessuto che potesse sembrare di plastica ma che avesse abbastanza texture da consentire una vestibilità confortevole ed esteticamente apprezzabile all’attrice. Il problema principale è poi diventato il motivo con la paperella, che doveva spuntare in molti ritagli della tuta ma che non era presente nel disegno originale del tessuto scovato dopo tanta fatica.

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La paperella sfoggiata da Michelle all'uscita dal bunker

Alla fine la produzione è riuscita a scovare un tessuto adatto all’impresa, ma si è dovuta rivolgere a uno specialista di materie plastiche per assemblare la tutina che Michelle indossa nelle fasi finali del film.

Ne volete sapere di più? Non vi rimane che immergervi nell'edizione home video di 10 Cloverfield Lane

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