1917 di Sam Mendes è un film imperdibile: 5 ottimi motivi per andare al cinema a vederlo

Autore: Elisa Giudici ,

La cronologia non è sempre stata favorevole a un film difficile da presentare al pubblico come 1917. Durante la notte dei Golden Globe Awards il nuovo film di Sam Mendes si è ritrovato a vincere numerosi premi - tra cui il globo d'oro per miglior film drammatico - senza che nessuno spettatore del grande pubblico o quasi avesse avuto l'occasione di vedere il lungometraggio. Il motivo? Un'uscita molto ritardata in gennaio sia negli Stati Uniti sia nel resto del mondo. Unitamente al mancato passaggio in festival europei, questa strategia ha portato gli addetti ai lavori a vedere (e premiare) il film di Mendes ben prima che il pubblico potesse farsi un'opinione a riguardo

Forse a posteriori è stata la scelta migliore. Quale miglior traino promozionale poteva avere 1917 della capacità di portarsi a casa un premio così ambito, battendo la concorrenza di titoli ormai ampiamente noti e dibattuti, per attirare l'attenzione del grande pubblico? Ancora nel pieno del suo sfruttamento commerciale, il film ha già incassato 200 milioni di dollari a livello globale, poco più del doppio di quanto costato. Era tutt'altro che una scommessa semplice e un risultato sicuro. Sam Mendes infatti ha scelto un genere non semplice come quello militare, per giunta raccontando una storia slegata dalle grandi battaglie o disfatte della Prima guerra mondiale. Il cast poi è stellare sì, ma vede come protagonisti due attori giovani e poco noti. 

01 Distribution
Schofield e Blake nel territorio di nessuno
Schofield e Blake sono i due soldati comuni che affrontano una missione suicida di 1917

Eppure 1917 è un successo di critica conclamata e, un po' a sorpresa, anche un titolo che gode di un ottimo passaparola tra il pubblico. Qual è la ricetta del suo successo? Soprattutto, vale davvero la pena di andare al cinema per vedere questo racconto drammatico e militare, diretto dal regista di Revoutionary Road e Skyfall? La risposta a entrambe le domande è, a mio parere, assolutamente sì. 1917 è una grande sfida tecnica di cui si è molto parlato, certo, capace d'infiammare il cuore dei cinefili. Tuttavia pur essendo un film autoriale è in grado di parlare al grande pubblico, di risultare coinvolgente, emozionante e ricco di tensione. Il suo segreto? Alla maestria tecnica quasi ineguagliabile del suo regista si affianca una grande umanità e umiltà: tutte caratteristiche messe al servizio di una risoluzione ambiziosa; portare lo spettatore dentro il dramma della Prima guerra mondiale. 

1- Le storie di nonno Alfred

Per anni Sam Mendes ha atteso che il copione giusto arrivasse sulla sua scrivania. Mentre la sua carriera autoriale si consolidava e l'esperimento alla regia di 007 si trasformava in uno straordinario successo, il regista di Skyfall desiderava portare su grande schermo un racconto veritiero della Prima guerra mondiale. La storia giusta però non arrivava mai. Tutti i copioni che gli venivano sottoposti non convincevano fino in fondo Mendes, alla ricerca di un film che raccontasse le specificità di un conflitto cominciato con cavalli e carrozze e finito con i carriarmati. 

Advertisement

Alla fine più persone del suo entourage l'hanno spinto a scrivere da sé la sceneggiatura del film. Inizialmente riluttante, Mendes ha rispolverato i ricordi di bambino, quando il nonno Alfred gli raccontava la sua drammatica esperienza militare con l'esercito regio sul fronte francese. Alfred Hubert Mendes aveva servito come staffetta, portando qua e là dispacci per l'esercito e affrontando situazioni molto pericolose. 1917 rielabora le tanti situazioni drammatiche che l'uomo aveva raccontato a Mendes.

01 Distribution
Sam Mendes sul set di 1917 dirige gli attori
Sam Mendes sul set di 1917

Il film infatti ripercorre la missione fittizia affidata a due soldati comuni, che in sole 8 ore dovranno attraversare la terra di nessuno per portare un importante dispaccio a due battaglioni che si apprestano ad attaccare i tedeschi. Se non riusciranno a portare il messaggio in tempo, 1600 uomini cadranno in una trappola, andando verso morte certa. Tra di loro c'è anche il fratello di uno dei due protagonisti. 

2- L'esperienza immersiva

L'approccio alla Grande guerra e al genere militare però e profondamente rivisto, tanto da rendere 1917 un'esperienza di visione totalmente nuova, difficilmente riassumibile a parole. Mendes sa di raccontare un punto di svolta per la storia mondiale, che però il cinema ha raccontato con meno attenzione e coinvolgimento del secondo conflitto globale. Il suo scopo è quello di far vivere al pubblico la specificità di una guerra combattuta in trincea e che si è trasformata sotto gli occhi del soldati comuni, anno dopo anno, diventando la prima guerra moderna in senso lato. 

Advertisement
Advertisement

La dura vita di trincea, la stasi eterna che si alterna a sanguinosissimi tentativi di attacco, la difficile interpretazione dei piani nemici, la devastazione del territorio naturale ma soprattutto l'insensatezza di un conflitto il cui esito sembra più che mai nelle mani del caso. Per restituire questa complessità in un'esperienza cinematografica immersiva, Mendes decide di girare il suo film come se fosse realizzato in presa diretta, spezzettandolo in appena una decina di lunghe scene, cucite tra loro attraverso sapienti raccordi.

01 Distribution
Schofield e Blake superano il filo spinato
Lo spettatore segue Schofield e Blake fianco a fianco per tutto il film, senza pause e senza respiro

Il risultato è un lunghissimo piano sequenza, che porta lo spettatore a stare al fianco dei due soldati protagonisti per tutto il film, immergendosi personalmente nel drammatico contesto del conflitto. Liberata da una certa spettacolarità, la narrazione spalla a spalla di quanto avviene diventa umanamente e cinematograficamente coinvolgente. Poche volte nella storia del cinema la guerra è sembrata tanto drammatica e concreta, priva di una cornice celebrativa. 

3- Il lungo piano sequenza 

Il piano sequenza, croce e delizia di tutti i grandi cineasti, da Hitchcock a Iñárritu. La capacità e la sfrontatezza di girare una lunga scena stanza stacchi, cesure o interventi di montaggio, pianificando accuratamente i movimenti della cinepresa e quelli degli attori. Sospeso tra bravura e bravata, il piano sequenza è diventato uno dei mezzi preferiti dai registi per sfoggiare la propria bravura tecnica. 

Advertisement

Sin dai tempi di Nodo alla gola di Hitchcock (1948) i cineasti sognano di realizzare un film in un solo take, scontrandosi con difficoltà e limiti tecnici non da poco. Considerando le specificità di 1917, il risultato raggiunto da Mendes - che ha richiesto notevoli innovazioni dal punto di vista tecnologico e una pianificazione cinque volte più lunga e dettagliata del consueto - ha dell'impressionante. 1917 non si volta mai indietro: è un film che si muove sempre verso l'orizzonte, in avanti, con un continuo cambio di panorami e luoghi. Per gran parte è ambientato in esterna, girata nella campagna francese e in rigoroso ordine cronologico. 

01 Distribution
George MacKay sul set
Acqua, fango, fuoco: nessun element viene risparmiato ai protagonisti e al pubblico, in uno spaccato drammatico della realtà della trincea

La pianificazione è stata cruciale: un film del genere non consente tagli o ripensamenti. Ciò che viene girato deve essere perfetto per poter essere cucito insieme creando l'illusione di questo racconto continuo e propulsivo. Sam Mendes e il suo direttore della fotografia Roger Deakins hanno misurato ogni scena con modellini e bozzetti, l'hanno poi provata con ogni camminata e battuta insieme gli attori sul campo, misurando tempi e spazi di ogni singola scena. Solo a quel punto hanno costruito i set immensi in cui è girato il film, che comprende anche più di un chilometro e mezzo di trincea scavata nel terreno fangoso, da cui far uscire ed entrare centinaia e centinaia di comparse. I dietro le quinte del film sono impressionanti. 

4- Il cinema si fonde con il teatro 

Il risultato di un così potente sforzo produttivo è 1917, un film sospeso tra cinema, teatro e coreografia. I protagonisti del film  Dean-Charles Chapman e George MacKay (due facce poco note al grande pubblico, affiancate da fugaci apparizioni di grandi star come Colin Firth, Benedict Cumberbatch, Andrew Scott e Mark Strong) hanno più volte rivelato quanto l'esperienza sul set sia stata immersiva e totalizzante. Una volta partito il ciak, la scena doveva continuare, secondo i tempi e i modi previsti, a qualunque costo. Hanno corso, sparato, sono caduti e si sono rialzati senza mai fermare la scena, anche quando incontravano difficoltà non previste dal copione. Così quando una comparsa ha urtato George MacKay durante un'imponente scena di corsa fuori dalla trincea durante un attacco, l'attore si è subito rimesso in piedi continuando a correre senza fiato. L'errore si è trasformato in un ulteriore dettaglio realistico. 

01 Distribution
Lo spaccato del set
1917 è girato con grande realismo, sostituendo gli effetti speciali digitali con l'artigianalità del cinema e la presenza di centinaia di comparse

Circondati da un set pullulante di comparse in costume in trincee realizzate con enorme precisione, i due attori si sono ritrovati a fronteggiare lunghe sequenze immersi nel fango, circondati da cadaveri dall'aspetto realistico, spari ed esplosioni. Questa esperienza totalizzante viene condivisa dal pubblico in sala, che quasi partecipa alla performance, grazie alla telecamera che segue spalla a spalla Schofield e Blake, senza uno stacco o un attimo di pausa. L'esperienza ricorda ora il teatro, ora i videogiochi sparatutto in terza persona.

Advertisement

Spogliato da ogni retorica, realizzato con un grandeur produttivo messo a servizio di una ricostruzione puntuale del Grande conflitto, 1917 è un film che come forse mai prima d'ora ha consentito al pubblico di toccare con mano la vita di trincea e l'insensatezza del primo grande conflitto: un'estenuante partita di nervi col nemico, un tempo di stasi infinito punteggiato da massacri annunciati come l'attacco che vediamo svolgersi nel film. 

5- Il messaggio di Mendes

Concentrandosi solo sull'aspetto tecnico si rischia di descrivere 1917 come un gelido resoconto fittizio della 1917, non facendogli giustizia. Il film è innanzitutto e soprattutto un'accorata denuncia dell'insensatezza della guerra, lontanissima da tanta retorica patriottica del recente passato. Non a caso il racconto segue due soldati comuni, incastrati dal comando generale in una missione praticamente suicida, uniti da una solidarietà umana che sembra l'unica speranza rimasta in un territorio e in un manipolo di uomini devastati dal conflitto. 

I soldati di Mendes non sono eroi. Sono mariti, fratelli, figli e padri affamati e dai vestiti sporchi, che si battono con un nemico quasi sempre invisibile e senza volto, meglio equipaggiato e nutrito, incastrato come loro nella contesa e difesa di un territorio che nessuna delle due parti - inglese e tedesca - può chiamare casa. Gli ordini dei superiori piovono su uomini costretti ad eseguirli, in un continuum insensato di attacchi suicidi a catastrofiche ritirate, in una guerra che non sembra avere via d'uscita diversa dal reciproco annientamento. 

01 Distribution
Sam Mendes sul set spiega una scena
Sam Mendes prova ancora una volta di poter fare cinema autoriale che dialoghi col grande pubblico

Eppure la vita e la speranza si annidato tra le rovine di una città distrutta, nella foto delle persone amate che ti aspettano a casa, in un albero di ciliegio che fiorisce nonostante la devastazione che lo circonda. 1917 è un film che si libera dai facili luoghi comuni sulla Grande guerra, consegnando al pubblico con grande modestia un racconto umano e quotidiano dell'orrore del conflitto. Non c'è nemmeno bisogno di condannarlo: vista così da vicino, la guerra appare più insensata che mai, senza bisogno di grandi proclami a riguardo. Silenzioso, mesto e puntuale, Sam Mendes dimostra ancora una volta di essere un grande cineasta dalla tecnica insuperabile, capace però di non perdere il contatto con il pubblico.

1917 è uno dei migliori film dell'annata, da vedere assolutamente su grande schermo. È in corso di programmazione nelle sale italiane dal 23 gennaio 2020

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...