5 ottime ragioni per andare a vedere Laurence Anyways di Xavier Dolan

Autore: Elisa Giudici ,

Il fine settimana appena trascorso è stato abbastanza ricco di uscite interessanti, nonostante l'influsso della stagione estiva e la concorrenza degli Europei di calcio si facciano sentire. A dominare il box office è stato il film d'animazione Angry Birds (che usciva su più di 500 schermi), incassando quasi un milione e mezzo di euro. Non è stata brillante la performance di Tutti Vogliono Qualcosa, il nuovo film di Richard Linklater che, come vi abbiamo già spiegato nella nostra recensione, è amatissimo dalla critica cinematografica e rischia davvero di diventare uno dei protagonisti della stagione autunnale dei premi. 

Per i cinefili più appassionati però il film da non perdere questa settimana al cinema è datato 2012 e s'intitola Laurence Anyways. Dopo un inspiegabile periodo di silenzio infatti stanno finalmente arrivando anche in Italia i film di Xavier Dolan, il ragazzo terribile del cinema canadese. A soli 27 anni e con appena 6 film all'attivo, non solo è già considerato uno dei più grandi cineasti viventi, ma è tra gli indubbi protagonisti dell'avanguardia di sperimentatori che sta letteralmente cambiando il volto del cinema contemporaneo. 

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Laurence Anyways arriva nelle sale italiane
La locandina inglese di Laurence Anyways

Sembra la premessa per una pellicola autoriale e noiosissima, invece Xavier Dolan è davvero un regista da scoprire per quanti amano il cinema. Vi diamo quindi 5 motivi per andare a recuperare il bellissimo Laurence Anyways in una delle poche sale che lo sta coraggiosamente programmando in questi giorni, in attesa di poter vedere anche il resto della sua produzione.

1 - Xavier Dolan è il pupillo di Cannes

Dopo la vittoria per il secondo anno di seguito del Gran Premio della giuria al Festival di Cannes, è innegabile come sulla Croisette Xavier Dolan sia uno dei cineasti più coccolati e amati. È in ottima compagnia (lo stesso connazionale Denis Villeneuve, che ora sta girando il sequel di Blade Runner, ha avuto un'importante vetrina proprio qui), ma tra il rutilante regista canadese e la Croisette è una questione di cuore. 
Quando ancora giovanissimo si è fatto notare nelle sezioni collaterali il Festival ha puntato su di lui, mossa niente affatto scontata. Laurence Anyways, il suo terzo film da regista, è stato ospitato nella prestigiosa competizione Un Certain Regard, seconda per importanza solo al concorso ufficiale, a cui è approdato con il film successivo. Con questa pellicola ha vinto la Queer Palm e il premio per la miglior perfomance femminile all'intensa performance di Suzanne Clément

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Anche quest'anno Cannes è stata la culla di alcune delle pellicole europee e alternative che ritroveremo protagoniste agli Oscar o in altre competizioni di livello, tra cui il controverso e dibattuto ultimo lavoro di Dolan, Juste la fin du monde. Essere tra i più giovani autori a ottenere l'ospitata fissa nel concorso cinematografico autoriale più prestigioso al mondo è davvero un segnale importante. 

2 - L'irresistibile malinconia degli anni '90

Pur essendo nato nel 1989, Xavier Dolan fa pura archeologia cinematografica, regalando a chi era adolescente o adulto nel 1990 un dramma in cui si respira davvero quell'aria in cui permaneva un rivolo di euforia degli anni '80, annegata però in una malinconia inesprimibilmente pop. Laurence Anyways è infatti ambientato nella Montréal degli anni '90 e per chi ricorda quegli anni la ricostruzione è credibile e nostalgica ben oltre un paio di pezzi musicali davvero struggenti o l'incredibile guardaroba sfoggiato dai due protagonisti Laurence e Fred. 

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Laurence Anyways, la nostra recensione
Fred e Laurence


Da sempre i film del ragazzo terribile del cinema francese sono vividi e appassionati. Laurence Anyways in particolare sa cogliere con grande maestria non solo gli alti e bassi di una coppia sposata che si trova a fronteggiare un enorme cambiamento personale senza sapere se arriverà alla fine di questo percorso ancora unita, ma anche una società sul punto di una svolta epocale dal punto di vista dell'accettazione del diverso. Laurence è in bilico tra due epoche, quella dell'accettazione e del sostegno e quella spesso violenza della paura del diverso. 

3 - Quel tocco almodovariano...

Non si fa giustizia né a Pedro Almodovar (altra presenza fissa a Cannes) né a Xavier Dolan facendo questo paragone, ma a chi abbia poca familiarità con il cinema del regista canadese si può ben dire che Laurence Anyways è il più almodovariano dei suoi film

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Lo è soprattutto per la storia raccontata che, a differenza dei suoi film precedenti, si distacca nettamente dalla componente autobiografica che li aveva contraddistinti. Il protagonista della storia è un uomo di trent'anni di nome Laurence (Melvil Poupaud), uno scrittore pluripremiato ed insegnante di letteratura che al compimento dei 30 anni decide di rivelare alla famiglia il suo desiderio: vuole vivere nei panni e nel corpo della donna che sente di essere. Se la madre rimane fortemente critica rispetto alla decisione del figlio, la compagna Fred, dopo lo shock iniziale, decide di rimanere al suo fianco. Non sarà però un percorso facile e anzi, segnerà in maniera indelebilmente la loro storia d'amore. 

Insomma, quel tocco queer e quella sensualità ora sfuggente e ora dirompente che aveva contraddistinto i primi lavori di Almodovar la troverete, seppur filtrata attraverso uno sguardo molto differente, anche in Laurence Anyways. 

4 - Il ragazzo che amava le donne

Un altro dei nomi che viene più spesso scomodato quando si parla del cinema di Dolan è quello di François Truffaut, che il regista ha più e più volte citato espressamente come una delle influenze maggiori sui suoi film. Oltre a un certo erotismo francofono, non si può non ricordare alcune celebri figure femminili del grandissimo regista francese di fronte alle madri e alle amanti che costellano la cinematografia di Xavier Dolan. 

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Le sue donne sono contraddittorie e controverse, dal carattere forte e schietto seppur intaccato da numerose fragilità. Un esempio splendido è proprio Fred, trasfigurata da Dolan in un personaggio di cui arrivano allo spettatore, ad ondate, il dolore e la passione. La bellissima e palpitante Suzanne Clément regala forse la performance della vita, rubando persino la scena al vero protagonista della pellicola. 

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Laurence Anyways, ecco perché è un film imperdibile
Suzanne Clément in Laurence Anyways

Come Truffaut, Dolan è un regista che ama le donne e il suo sguardo su di loro, attraverso la cinepresa, è ora una carezza, ora un abbraccio, ora un bacio appassionato. 

5 - Come The Danish Girl, ma meglio

Data la tematica trattata e la centralità della figura della moglie nel processo di cambiamento fisico e psicologico del protagonista, è difficile non accostare Laurence Anyways al film di Tom Hopper The Danish Girl, valso all'emergente Alicia Vikander un premio Oscar.

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Seppur il contesto storico e culturale delle due pellicole è completamente diverso, cinematograficamente parlando la prova di Dolan, anteriore di 3 anni a quella di Hopper e realizzata con un budget del tutto irrisorio, riesce a mettere in ombra la versione hollywoodiana sotto tutti i punti di vista. Tanto The Danish Girl è patinato e insistente nel ricercare la lacrima dello spettatore quanto Laurence Anyways è tutto quello che il film di Hopper non riesce ad essere: vivido, intenso, una ferita aperta in cui lo spettatore immerge il dito e una pellicola che stringe il cuore e colpisce allo stomaco

Laurence Anyways è in programmazione nelle sale italiane dal 16 giugno 2016.

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