A Very English Scandal, ecco la vera storia di Jeremy Thorpe

Autore: Chiara Poli ,

In arrivo in prima assoluta su FoxCrime dal 23 novembre, #A Very English Scandal racconta sul piccolo schermo la storia di Jeremy Thorpe, il leader del Partito Liberale che negli anni '70 finì al centro di uno scandalo e di un processo per concorso in omicidio. Accusato di omosessualità - all'epoca illegale in Inghilterra - Thorpe venne processato per istigazione all'omicidio e concorso in omicidio per il tentato assassinio di Norman Scott, l'uomo che aveva rivelato al mondo di essere stato il suo amante.

La miniserie di BBC diretta dal grande regista inglese Stephen Friars (Le relazioni pericolose, The Queen) vede Hugh Grant nei panni di Thorpe e Ben Winshaw in quelli di Norman Scott. Tratta dal romanzo omonimo di John Preston, A Very English Scandal si ispira a una storia vera talmente complessa da superare la fantasia.

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John Preston: Uno scandalo molto inglese
Uno scandalo molto inglese, il romanzo di John Preston che ha ispirato la miniserie di BBC

La vera storia di Jeremy Thorpe: la politica

Nato a Londra nel 1929, John Jeremy Thorpe studiò nelle più prestigiose scuole inglesi. Dopo il diploma a Eaton studiò legge all'Università di Oxford, per poi intraprendere una brillante carriera politica. Entrò in Parlamento a 30 anni, nel 1959, come il volto più promettente del nuovo Partito Liberale, di cui fu eletto leader nel 1967.

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Sotto la sua guida, i liberali inglesi ottennero la maggiore popolarità mai conosciuta fino ad allora. Thorpe divenne celebre per le sue battaglie per i diritti umani, in particolare per quella che voleva l'abolizione dell'Apartheid in Sudafrica.

Fu sempre lui a promuovere l'ingresso della Gran Bretagna nel Mercato Comune Europeo.Famoso per il suo stile e per il suo carisma, Thorpe era considerato un dandy per il suo modo di vestire. Tutti lo conoscevano come un uomo di grandi principi, che lottava contro le discriminazioni e credeva nell'unità dell'Europa, nei diritti dei rifugiati e degli immigrati, nell'ONU e in una politica contro il colonialismo.

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Considerato un precursore, era un politico molto ammirato da chi credeva che la società potesse essere radicalmente migliorata da uomini come lui.

The Thorpe Affair: lo scandalo Jeremy Thorpe

All'inizio degli anni '70 Norman Josiffe, classe 1940 - conosciuto dall'opinione pubblica col nome di Norman Scott - divenne celebre per la rivelazione della sua relazione con Jeremy Thorpe. I due si erano conosciuti nel 1961 tramite un amico comune. Prima che si rivedessero, Scott - che soffriva di disturbi mentali - venne ricoverato in un istituto psichiatrico per un certo periodo.

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All'uscita dall'istituto si recò alla Camera dei Comuni per chiedere aiuto a Thorpe: Scott era senza casa, senza lavoro e senza tessera per la previdenza sociale, strumento fondamentale sia per ottenere un lavoro sia per godere dei sussidi statali.

Thorpe promise di aiutarlo. Quasi 10 anni dopo, nel corso di alcune indagini della polizia sui maltrattamenti che Scott denunciò di aver subito da parte di Thorpe, emerse la loro relazione.

Thorpe negò ogni contatto fisico con Scott e prese le distanze da lui e dalla sua storia.

All'epoca l'omosessualità era un reato in Gran Bretagna - venne depenallizzata in gran parte del Regno Unito solo verso la fine degli anni '60 - e Thorpe, con le voci diffuse dai conoscenti a supporto della relazione con Scott, finì nell'occhio del ciclone.

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La sua carriera politica subì una frenata dalla quale non si sarebbe mai più ripresa.

Fu in quel momento che, stando all'accusa, Jeremy Thorpe pianificò - maldestramente, visto l'esito - l'omicidio di Norman Scott: il vero scandalo, quello che l'avrebbe fatto finire sotto processo, stava arrivando...

Il processo per tentato omicidio

Nel 1975 un uomo di nome Andrew Newton venne arrestato dopo aver cercato, presumibilmente, di uccidere Norman Scott, finendo invece per sparare al suo cane, Rinka.

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Thorpe venne processato come mandante del tentato omicidio di Scott. Secondo l'accusa, il politico aveva assoldato Newton per mettere a tacere l'ex amante, evitando così di distruggere del tutto la propria carriera politica. Accusato insieme ad altre tre persone di aver cospirato per far assassinare Norman Scott, nel 1976 Jeremy Thorpe fu costretto a dimettersi.

Il processo si concluse nel 1979 con l'assoluzione di Jeremy Thorpe e degli altri tre imputati. Newton era stato condannato a due anni di carcere, già scontati al momento del processo Thorpe, per l'uccisione di Rinka. Scott testimoniò contro Thorpe al processo, mentre Thorpe scelse di non salire mai sul banco dei testimoni, convincendo l'opinione pubblica di avere qualcosa da nascondere.

Si parlò di corruzione perfino dei funzionari di polizia, ma non furono trovate evidenze della sua colpevolezza sufficienti per una condanna.

Scott si ritirò a vita privata, evitando ogni genere di uscita pubblica, subito dopo la fine del processo.

Nel 1969, al termine della sua lunga relazione con Thorpe, Norman Scott aveva sposato Angela Mary Susan Myers, dalla quale aveva avuto un figlio.

La donna morì nel 1986 e Scott si trasferì in Irlanda.

Nel 2014, quando Thorpe morì, si trovava ancora là. In seguito Scott è tornato nel Regno Unito, dove i giornalisti lo hanno intervistato recentemente chiedendogli un parere sulla miniserie che racconta la sua storia.

A tal riguardo, Scott ha dichiarato che lo show della BBC lo faceva apparire debole, mentre lui non lo era mai stato.

La sconfitta definitiva di Thorpe

Nonostante l'assoluzione, Jeremy Thorpe perse le elezioni del 1979.

La sua carriera politica era finita e lo scandalo che l'aveva travolto - prima con l'accusa di aver avuto una relazione omosessuale per quasi 10 anni e poi con quella di aver cercato di aver fatto uccidere il suo ex amante - metteva la parola fine sulla sua reputazione.

Durante il processo erano infatti emersi molti fatti della vita privata di Thorpe destinati a non passare inosservati.

Nel 1965 Scott scrisse una lettera alla madre di Thorpe, nella quale la informava della sua relazione quinquennale con il figlio.

La donna consegnò a Thorpe la lettera e il politico, furioso con Scott perché si sentiva ricattato, chiese consiglio al collega parlamentare Peter Bessell, in seguito imputato al processo insieme a Thorpe, Newton e David Holmes, l'amico al quale Thorpe - secondo l'accusa - aveva chiesto di eliminare Scott.

Sempre secondo la ricostruzione della pubblica accusa, Holmes ingaggiò a sua volta Newton. Il resto - con l'uccisione di Rinka - è noto.

Nonostante le sue importanti battaglie politiche e la sua enorme popolarità fino ai primi anni '70, lo scandalo costò tutto a Jeremy Thorpe.

L'uomo - che si era sposato due volte - divenne famoso per aver cancellato con le minacce a Norman Scott, con i suoi inganni e con le sue bugie, tutto ciò che di buono aveva fatto per il Paese.

L'elettorato si sentì tradito e Thorpe non ebbe mai modo di riabilitare il proprio nome.

A Very English Scandal con Hugh Grant vi aspetta dal 23 novembre solo su FoxCrime

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