American Horror Story: 1984, nuovo teaser. Il killer e gli amanti

Autore: Chiara Poli ,

Non poteva certo mancare all’appello: è un grande classico del genere horror e dello slasher movie in particolare.

La coppietta appartata in auto, presa di mira dal killer senza che nessuno possa aiutare i due poveri innamorati.

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Il nuovo teaser di #American Horror Story: 1984 rappresenta un’ulteriore conferma dell’omaggio di Ryan Murphy e Brad Falchuk ai cliché classici del cinema di genere.

Il campo estivo  Redwood, ambientazione principale della stagione in arrivo, non è solo un richiamo diretto al Re dello slasher movie, Venerdì 13 (insieme naturalmente a Halloween), ma è anche un concentrato delle regole di sopravvivenza che Scream, il capolavoro di Wes Craven del 1997, ci aveva riassunto.

Mai fare sesso, mai trasgredire con alcol o droghe, mai darsi alla pazza gioia: la si paga in modo caro.

FX
American Horror Story: 1984
American Horror Story: 1984, il poster

Il killer di questa stagione, Mr. Jingles, è il classico assassino psicopatico evaso da un manicomio, la cui storia potrebbe legarsi ad altre stagioni (molto avvalorata la teoria di un legame con Asylum).

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Come Jason Vorhees e Michael Myers, Mr. Jingles è una metafora della repressione, che cala la propria scure (in certi casi letteralmente…) sui giovani che vogliono solo divertirsi. Metafora che noi italiani avevamo tragicamente visto trasformarsi in realtà con gli omicidi del Mostro di Firenze, rivolti proprio verso le coppiette appartate.

Negli anni ’80 il cinema horror dava chiare indicazioni ai giovani su ciò che era pericoloso fare, attraverso il racconto di come l’accantonamento del senso di responsabilità potesse portare al peggio.

Oggi le cose sono cambiate: l’horror ha ben altri mostri da affrontare. 

Sesso (in particolare quello omosessuale, all’epoca demonizzato prima ancora dell’avvento dell’AIDS), alcol e droga non sono più le bestie nere della società, perché malattie, cyberbullismo e cambiamenti climatici hanno preso il sopravvento.

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Ma qui siamo nel 1984. E possiamo starne certi: Ryan Murphy e Brad Falchuk hanno sicuramente qualcosa da dire sul messaggio repressivo che per anni ha dominato il cinema di genere.

E noi non vediamo l’ora di ascoltare quel messaggio, non è vero?

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