Antigone di Sophie Deraspe, ispirato a una storia vera: trama e cast del film

Autore: Alessandro Zoppo ,

A settembre 2020, con la riapertura più o meno totale e definitiva di tutti i cinema del circuito nazionale, uscirà nelle sale italiane il film québécois Antigone di Sophie Deraspe, rivisitazione in chiave moderna della tragedia di Sofocle che vanta un cast guidato dall'attrice rivelazione Nahéma Ricci.

Il trailer ufficiale, la selezione in prestigiosi festival internazionali, la scelta per rappresentare il Canada agli Oscar, l'ispirazione basata su una storia vera e le dichiarazioni della regista suggeriscono il taglio originale e suggestivo di questa moderna tragedia, orientata verso la sorellanza e il valore dell'alleanza tra donne.

Antigone: di cosa si tratta

Prodotto da Marc Daigle dell'ACPAV e distribuito in Italia da Parthénos insieme a Lucky Red, Antigone è una riflessione sull'eterno conflitto tra autorità e potere, tra leggi divine e leggi umane, nella società di oggi sempre più incapace di "restare umana".

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Il film è diretto da Sophie Deraspe, regista, sceneggiatrice e direttrice della fotografia al suo quinto lungometraggio. La Deraspe ha diretto Missing Victor Pellerin (2006), Vital Signs (2009), Les Loups (2015, vincitore del premio FIPRESCI a Torino) e il documentario A Gay Girl in Damascus: The Amina Profile (2015), in concorso ufficiale al Sundance.

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La sceneggiatura di Antigone è stata scritta dalla stessa regista, ma è ispirata ad una storia vera: l'affaire Fredy Villanueva, la sparatoria che il 9 agosto 2008 ha sconvolto il Canada. Il caso è avvenuto a Montréal: Villanueva era un immigrato onduregno di appena 18 anni, incensurato e arrivato in Québec nel 1998 con il fratello Dany e le tre sorelle (Patricia, Wendy e Lilian) per ricongiungersi ai genitori.

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Fredy si trovava con Dany e altre tre persone nel parcheggio dell'Henri-Bourassa Arena quando due agenti della polizia, Jean-Loup Lapointe e Stéphanie Pilotte, hanno chiesto loro i documenti: i cinque stavano giocando a dadi sul marciapiede e la legge canadese proibisce il gioco d'azzardo nei luoghi pubblici.

Al rifiuto di fornire le generalità è seguita una colluttazione e una sparatoria: ad avere la peggio è stato Fredy, colpito da due proiettili sparati dai poliziotti e morto in ospedale alle 21.45 di quello stesso giorno.

La trama

Antigone prova a gettare uno sguardo inedito e approfondito su una delle figure più enigmatiche tra quelle raccontate nella mitologia greca. La figlia di Edipo di oggi è dunque una giovane immigrata di 17 anni, che ha trovato rifugio a Montréal in seguito al brutale assassinio dei suoi genitori.

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Brillante e determinata, Antigone vive con i tre fratelli Ismène, Étéocle e Polynice e l'anziana nonna Ménécée in un piccolo appartamento di periferia. L'arrivo nella città canadese le garantisce di coltivare le proprie passioni, l'amore per il dolce Hémon e un futuro promettente: è lei a tenere unita la famiglia.

ACPAV / Parthénos / Lucky Red
Nahéma Ricci e Rachida Oussaada in una scena del film Antigone
Antigone e la nonna Ménécée

Quando il fratello maggiore Étéocle viene ucciso dalla polizia mentre protesta contro l'arresto di Polynice, finito nel giro della gang Habibi, Antigone si mette in gioco in prima persona per salvare quest'ultimo, incarcerato per aver aggredito il poliziotto che ha fatto partire il colpo fatale e a rischio rimpatrio per i suoi precedenti.

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La ragazza, somigliante in tutto e per tutto a Polynice, si sostituisce al fratello durante un colloquio parentale e lo aiuta ad evadere di prigione. "Ho infranto la legge ma lo rifarei, il cuore mi dice di aiutare mio fratello", è il grido che affida al suo Hémon e che invade le strade e i social network diventando una rivolta generazionale.

ACPAV / Parthénos / Lucky Red
Nahéma Ricci in una scena del film Antigone

Il cast

Presentato ai festival di Rotterdam, Toronto, Roma, Busan, Tallinn Black Nights e Palm Springs, Antigone affronta temi importanti come la difesa delle proprie idee, la ricerca della giustizia e la relazione tra singolo e comunità, che innerva in un racconto diviso tra realismo sociale e fantastico, in particolare nella scena in cui la protagonista incontra una psichiatra cieca di nome Teresa, moderna incarnazione dell'indovino Tiresia.

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La regista ha compiuto lunghe ricerche sul campo e il suo cuore pulsante è quindi il naturalismo più diretto e sincero. Un esempio di questo approccio è la presenza di numerosi attori non professionisti e alla loro prima esperienza davanti alla macchina da presa. La produzione ha ricevuto più di 850 candidature per il casting e la regista ha incontrato circa 300 persone, molte delle quali individuate sui social network.

La giovane Antigone è interpretata da Nahéma Ricci, 21enne nata in Canada da genitori immigrati di origine franco-tunisina. Nahéma ha studiato danza alla scuola Danceworks di Berlino e prima di questo film ha avuto soltanto un piccolo ruolo in Ailleurs di Samuel Matteau.

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Hémon, il fidanzato di Antigone e figlio di un ex avvocato, ha il volto di Antoine Desrochers, attore che ha debuttato al cinema a soli 10 anni nell'action Nitro diretto dal padre Alain.

Apparso nella serie televisiva Cerebrum, Antoine è stato scelto da Xavier Dolan nel 2016 per far parte del cast di È solo la fine del mondo.

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La tunisina Nour Belkhiria veste i panni di Ismène, la sorella di Antigone: arrivata in Canada a 18 anni e laureata in giurisprudenza, l'attrice ha mosso i primi passi in teatro e quella di Antigone è la sua prima esperienza cinematografica in assoluto.

Ad interpretare Étéocle è l'attore algerino Hakim Brahimi, arrivato a Montréal all'inizio del 2008, cinque giorni prima del suo decimo compleanno.

Appassionato di arte, musica e danza, Hakim è al suo esordio sullo schermo: ha fatto il provino per il film per puro caso, mentre stava completando i suoi esami al CEGEP del Québec.

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Per il personaggio di Polynice la scelta è ricaduta su Rawad El-Zein, figlio di una coppia libanese in Canada dalla fine degli anni '80.

Rawad, al suo debutto, è diplomato al Collège Pasteur, ha proseguito gli studi al CEGEP e compone canzoni in francese, inglese ed arabo.

La nonna Ménécée è interpretata dall'algerina Rachida Oussaada, un'altra attrice non professionista.

Nata e cresciuta ad Algeri, sposata con tre figli e cinque nipoti, ha insegnato scienze naturali in una scuola superiore per 24 anni prima di trasferirsi a Montréal con la famiglia nel 2006.

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Il cast è completato da attori canadesi che hanno lavorato in teatro, in televisione e per il cinema, recitando in numerosi ruoli in inglese e francese: Paul Doucet (Christian, il papà di Hémon e moderno Creonte), Benoît Gouin (l'ispettore Chassé), Jean-Sébastien Courchesne (l'avvocato O'Neil), Lise Castonguay (la psichiatra "oracolo"), Nathalie Tannous (la giudice) e Catherine Larochelle (l'avvocato Julie Édouin).

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Le parole della regista

Nelle note di regia, disponibili sul sito ufficiale del film, Sophie Deraspe racconta così la genesi di Antigone.

Ho ascoltato un'intervista rilasciata da una delle sorelle di Freddy Villanueva, morto in un parco di Montréal durante un raid della polizia che era andato storto. Ho iniziato a immaginare che questa sorella potesse essere un'Antigone. Da quel momento in poi, la storia si è sviluppata… Volevo dare vita, nel nostro tempo e nel contesto sociale delle nostre città occidentali, all'integrità di Antigone, al suo senso di giustizia e alla sua capacità di amare. Volevo anche che Antigone fosse molto giovane e fisicamente minuta, al fine di mettere in evidenza la forza interiore di questo individuo che contrappone valori più alti alle leggi ufficiali dell'uomo.

Il collegamento con la tragedia di Sofocle è la presenza del coro, che commenta gli eventi vissuti dai personaggi ed esprime le emozioni che suscitano. Una metafora del ruolo svolto oggi dai social media.

Trovo che i social agiscano esattamente allo stesso modo in quel grande teatro che è la società contemporanea. Sono il mormorio della città. Prendono posizione mentre la storia avanza, commentano i fatti, a volte li distorcono o traggono ispirazione da loro.

La scelta delle musiche, curate da Jad Orphée Chami e Jean Massicotte, si è orientata su sonorità di diversi periodi storici – dalla classica all'hip-hop – e differenti provenienze geografiche, dalla Cabilia a nord dell'Algeria al Nord America e l'Europa.

Mi piace particolarmente quando la musica è in contrasto con l'azione o crea un vuoto che conferisce ambiguità. Come in una favola, la sequenza della felicità all'inizio del film, supportata dalla musica magica di Debussy, dà profondità alla storia; il contrasto tra il realismo contemporaneo dell'immagine e il romantico sorgere dei fiati e dell'arpa riflette lo stato d'animo dei personaggi, che in quel momento vivono una specie di fiaba, ovviamente troppo bella per durare.

Maison 4:3 / ACPAV
Il poster originale del film Antigone di Sophie Deraspe
Il bellissimo poster originale del film

Un film di questo tipo porta con sé il rischio di un racconto moralista e ammonitore, invece Sophie Deraspe ha saputo trovare il giusto registro, mai ricattatorio e in risonanza con l'attualità di movimenti come March for Our Lives e Black Lives Matter.

Non a caso il Canada ha selezionato Antigone come suo candidato agli Oscar 2020, ma nell'anno del pigliatutto Parasite il film della regista è rimasto fuori dalla cinquina dei finalisti.

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