L'Ara di Spix è estinta in natura: la specie che ha ispirato il film Rio volerà libera solo nella fantasia

Autore: Silvia Artana ,

Nella realtà, all'Ara di Spix le cose non sono andate bene come nel film Rio. Secondo uno studio pubblicato su ScienceDirect dalla ONG per la protezione e la conservazione degli uccelli BirdLife International, la specie che ha ispirato il lungometraggio d'animazione diretto da Carlos Saldanha è estinta in natura dal 2000. Ovvero, 11 anni prima dell'uscita della pellicola.

In Rio, la sopravvivenza dell'elegante pappagallo dal piumaggio blu è garantita dall'incontro tra gli ultimi due esemplari di maschio e femmina esistenti, Blu e Gioiel, che dopo varie peripezie si innamorano e scelgono di vivere liberi, diventando genitori di 3 pulcini. Una happy ending che - purtroppo - non si è ripetuta nel mondo reale. In base al rapporto di BirdLife International, l'Ara di Spix (Cyanopsitta spixii) è una delle 8 specie la cui estinzione è confermata o ritenuta altamente probabile nel decennio che va dal 2000 al 2010.

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Stando alle informazioni raccolte, 5 estinzioni sono avvenute in Sud America e di queste 4 si sono verificate in Brasile. Un dato che, secondo gli studiosi, è da attribuire agli "effetti devastanti dell'elevato tasso di deforestazione" in atto in questa parte del mondo e al bracconaggio per la vendita al mercato nero.

Stuart Butchart, Chief Scientist di BirdLife International e principale autore dello studio, ha sottolineato il nuovo, preoccupante impatto dell'attività dell'uomo sulla natura e sulla sopravvivenza degli uccelli (e non solo):

Il 90% delle estinzioni avvenute nei secoli recenti ha riguardato specie su isole. Tuttavia, i nostri risultati confermano che c'è un'ondata crescente di estinzioni che si sta estendendo attraverso i continenti, causata principalmente dalla perdita e dal degrado dell'habitat naturale ad opera di un'agricoltura e uno sfruttamento delle foreste non sostenibili.

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Secondo il (triste) report della ONG, risulterebbero estinti anche il Cryptic Treehunter (Cichlocolaptes mazarbarnetti) e il Ticotico di Novaes (Philydor novaesi), due uccelli dell'ordine dei Passeriformi originari del nord-est del Brasile, oltre che il Po'ouli (Melamprosops phaeosoma), di cui non si hanno tracce in natura dal 2004 (anno cui risale la morte dell'ultimo esemplare conosciuto in cattività).

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Invece, sarebbero ad altissimo rischio di estinzione il Lorichetto della Nuova Caledonia (Charmosyna diadema), la Pavoncella Caruncolata di Giava (Vanellus macropterus), il Gufo Pigmeo Pernambuco (Glaucidium mooreorum) e l'Ara Glauca (Anodorhynchus glaucus), un grosso pappagallo originario del Sud America con il piumaggio azzurro-turchese.

Ma in mezzo a tante brutte notizie, ce n'è anche una buona. Stando ai dati raccolti da BirdLife International, esisterebbero ancora dai 60 agli 80 esemplari di Ara di Spix in cattività.

Allora, la speranza è che una o più coppie possano seguire l'esempio di Blu e Gioiel e riscrivere il destino di questo elegante uccello dalla livrea blu.

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