Arrestata in Canada, su richiesta USA, la figlia del fondatore di Huawei

Autore: Pasquale Oliva ,

Le notizie sulla battaglia commerciale tra Stati Uniti e Cina, in particolare dopo l'elezione di Trump, sono ormai all'ordine del giorno. La storia dello scontro però si arricchisce oggi di un capitolo che sta creando un certo scalpore: l'arresto in Canada di Wanzhou Meng, CFO e figlia del fondatore di Huawei.

La Meng è stata arrestata il 1° dicembre a Vancouver, con gli Stati Uniti che ora chiedono l'estradizione e un'udienza. L'accusa per il colosso tech cinese è di aver violato le sanzioni nei confronti dell'Iran, ma le indagini d'accertamento sarebbero ancora in corso.

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I rapporti tra Stati Uniti e Cina sono già ai minimi termini, e la notizia emersa solo poche ore fa non fa che aumentare le tensioni, con conseguenze anche sul mercato finanziario. La paura è che l'arresto possa mettere a rischio la già traballante tregua commerciale sui dazi raggiunta tra le due parti a Buenos Aires, al termine del G20.

Huawei, parlando di una seria violazione dei diritti umani, ha chiesto l'immediata liberazione di Meng:

Siamo convinti e fiduciosi che le autorità canadesi e statunitensi raggiungeranno senza dubbio una conclusione corretta e imparziale. Huawei rispetta tutte le leggi e le regole dei Paesi in cui opera, incluse quelle in materia di controllo delle esportazioni delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e dell'UE.

L'arresto ha il sapore di un incidente diplomatico, in un periodo storico davvero critico per Huawei. La British Telecom ha infatti bandito l'azienda cinese per rischio spionaggio, e per lo stesso motivo l'utilizzo degli smartphone del marchio è vietato nelle agenzie governative statunitensi.

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