Nessuno si merita un film come Ava: né Jessica Chastain, né Netflix né i fan dell'action

Autore: Elisa Giudici ,

Ogni volta che vedo un film come Ava (e su Netflix ultimamente capita spesso) mi chiedo se sinceramente qualcuno abbia mai davvero pensato che davvero potesse funzionare. Il copione prometteva molto di più e qualcosa è andato storto sul set? Il girato era tutto sommato passabile ma al montaggio hanno fatto tutte le scelte peggiori? Davvero non c'è modo di prevedere e prevenire film come questo? Un action, un thriller così "aggressivamente generico" (definizione non mia, ma sarebbe impossibile sintetizzare in maniera migliore il film) che dà attivamente la nausea? O forse no, forse erano le riprese oltre il ridicolo delle scene di combattimento corpo a corpo a darmi quel senso di malessere? Sono combattuta in merito. 

Per quanto scrivere recensioni di film così irredimibili diventi con facilità un esercizio di stile e di cattiveria, vedendo Ava mi sono genuinamente chiesta se ai produttori nel film non capiti quello che succede a quasi tutti noi: di trovarci a fare qualcosa (a livello lavorativo, personalmente, persino affettivo) che sapremo sarà disastroso ma per un assegno o un po' di conforto proseguiamo sulla nostra strada, arrivando puntualmente al traguardo imbarazzante che avevamo predetto.

L'incompresa Jessica Chastain

Forse Jessica Chastain un colpo di testa tutto sommato se lo merita anche: bella, talentuosa, con un discreto parterre di film interessanti (commerciali e autoriali) nel proprio curriculum, nota più che altro per confondere quanti la scambiano con Bryce Dallas Howard sin dai tempi di The Help. Non merito un briciolo di apprezzamento e riconoscimento dopo Zero Dark Thirty, Miss Sloane, Interstellar, Molly's Game, La scomparsa di Eleanor Rigby? Ho parlato fluentemente legalese, spiattellato fuori 120 parole al minuto stando dietro a Aaron Sorkin, sono andata svariate volte nello spazio a recuperare maschi bianchi eterosessuali in crisi e dopo tutto questo mi confondete ancora con una collega le cui principali abilità sono piangere a comando e correre sui tacchi per sfuggire ai T-Rex? Bene, ora vi faccio vedere cos'è la monnezza vera.

Advertisement

Netflix
Ava commossa cammina
Perché ci fai questo Jessica? Perché ti costringiamo ad attirare così la nostra attenzione?

O almeno così me la sono immaginata io mentre vedevo il film in cui la povera Jessica fa di tutto per dare spessore al classico personaggio della spietata killer donna con mentore maschio di una certa età che sostituisce una pessima figura paterna, con steoreotipico corredo di traumi affettivi e dipendenza dall'alcol. Ancora? Penserete voi. Sì, ancora. 

Advertisement

A John Malkovich e a Colin Farrell (con il paio di baffoni più improbabili da quelli cancellati digitalmente a Henry Cavill nei panni di Superman) tutto sommato sembra andar bene. Il loro corpo a corpo è una delle scene più pietose che probabilmente vedrò in quest'annata, ma almeno l'assegno c'è e il loro faccione in locandina no. 

Il talento di Tate Taylor

Quello che mi spinge davvero a riconsiderare le mie scelte di vita è che vedere un film diretto da Tate Taylor è abbastanza per un'esistenza intera, mentre io sono già a quota tre: The Help (tutto sommato passabile), il pessimo La ragazza del treno e quest'ultimo Ava. Come un regista che fatica a portare a casa una commediola "statica" come The Help e che riesce attivamente a tediare lo spettatore con un thriller come La ragazza del treno possa pensar di farla franca con un action incentrato su una spietata killer pieno di combattimenti corpo a corpo e sparatorie per è francamente incomprensibile. Specie in un'epoca in cui lo standard per l'action (e relative scene di combattimento) viene dettato da prodotti come John Wick, Atomica Bionda, il dignitoso The Old Guard. 

Spero che prima o poi qualcuno faccia una compilation del meglio e del peggio visti in questo film, tra cui la scena in cui Jessica Chastain balza fuori da una fontana per aggredire un avversario alle spalle. Suona già abbastanza ridicolo così, aspettate di vedere com'è girata. Lasciate che aggiunga il piccolo particolare che la fontana è rialzata da terra di una ventina di centimetri appena, quindi il poderoso balzo al rallenti dell'attrice sembra un passaggio uscito dalle scenette comiche Benny Hill. Per non parlare del fatto che la OST è così attivamente terribile e aggressivamente generica che avrebbe di certo giovato usare la colonna sonora originale di quello show, decisamente più azzeccata per la comicità involontaria e surreale della situazione. 

Advertisement

Netflix
Ava armata nella sua camera d'hotel
Persino le foto di scena hanno un che di finto e innaturale

Il resto è tutto come da copione di un generico action mediocre: fotografia sui toni metallici che suscita sacrileghi paragoni con David Fincher, parrucconi inverosimili, generici scenari (un hotel, una bisca, Boston, una villa per ricconi, svariate località amene) per anonime storie. Al centro del mistero del film c'è una società votata ad uccidere persone su commissione così generica che alla fine non si capisce nemmeno quale fosse il punto: chi tirava le fila della situazione? Perché Ava - nel punto più basso della sua vita, alcolizzata e congedata dall'esercito con (dis)onore - è stata reclutata e addestra da Duke (John Malkovitch)? Perché e per conto di chi lavora Simon (Colin Farrell)? Quale trauma non risolto ha lo sceneggiatore per creare continuamente conflitti nei rapporti tra sorelle, sorelline e sorellastre? Non si poteva sfruttare l'autoironia di Geena Davis in un film peggiore del più blando filler di Alias? 

Tutte domande senza risposta, a cui ne aggiungo un'altra: sentiamo davvero il bisogno di questi film, nella vita e tra le novità settimanali di Netflix? Non sarebbe meglio avere meno titoli in arrivo ma più selezionati, evitando disastri come questo o l'agghiacciante The Last Days of American Crime (a mani basse il peggior film del 2020 e non per mancanza di competizione)? 

Advertisement

La vera (l'unica?) abilità di Tate Taylor è quella di riuscire puntualmente a convincere qualche membro del cast di The Help (Jessica Chastain per Ava, Octavia Spencer per Ma) a tornare nel ruolo di protagonista di qualche progetto con lui alla regia. Speriamo che Emma Stone non risponda alle sue chiamate. 

Ava è disponibile su Netflix dal 15 gennaio 2021

Commento

cpop.it

35

Alle volte le persone mi dicono "vabbè, il film sarà anche brutto, ma ho bisogno di spegnere il cervello". Vi capisco, ma l'unica cosa che dovreste spegnere di fronte a pellicole come Ava è la TV.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...