La storia vera dietro Bad Vegan: fama, frode e fuggitivi, la serie true-crime di Netflix

Autore: Alessandro Zoppo ,

Nel febbraio del 2022 a New York è esploso il "Fishgate". Il sindaco Eric Adams, democratico e vegano convinto, è stato beccato dai paparazzi a mangiare pesce all'Osteria La Baia di Midtown West. Soltanto poche ore prima della diffusione degli scatti che l'immortalano addentare un boccone di salmone, l'ex poliziotto diventato il primo cittadino dei "Vegan Fridays" nelle mense delle scuole sosteneva che "il formaggio è come l'eroina".

Inganno, ipocrisia e manipolazione della realtà non sono una novità nel mondo di chi parla con amore di insalate e lattughe, verdure e legumi. Lo dimostra il caso clamoroso della star vegana Sarma Melngailis, al centro della docu-serie true-crime Bad Vegan: fama, frode e fuggitivi, disponibile su Netflix dal 16 marzo. Chris Smith, il regista di Fyre - La più grande festa mai avvenuta e produttore esecutivo di Tiger King, cerca di fare luce su uno dei più bizzarri scandali successi a New York negli ultimi anni: la fuga e l'arresto di una maestra assoluta dell'imprenditoria vegan.

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Chi era davvero la fondatrice, chef e patron del ristorante "raw vegan" Pure Food and Wine (nell'esclusivo quartiere di Gramercy Park a Manhattan) e dell'e-store di snack vegani One Lucky Duck?

Bad Vegan: la storia vera su Netflix

Classe 1972, nata e cresciuta in Massachusetts, Sarma Melngailis è figlia di una cuoca e di un fisico del MIT. Si laurea in Economia alla University of Pennsylvania e comincia a lavorare per banche, fondi d'investimento e private equity prestigiosi come Bear Stearns, Bain Capital e CIBC. Convinta attivista per una svolta "plant-based", è una vegana devota e lascia il mondo della finanza per iscriversi al French Culinary Institute: la sua missione è promuovere il veganismo e la cucina salutare.

A New York si fidanza con lo chef Matthew Kenney e con lui apre il Commissary, prima di chiuderlo (su consiglio del potente ristoratore Jeffrey Chodorow) per lanciare Pure Food and Wine. Sarma ha tutto per avere successo: è brava ai fornelli, è particolarmente coinvolta nell'ambito dei diritti degli animali, ha un'etica green che va tanto di moda ed è bellissima. In poco tempo Pure diventa un punto di riferimento per chi pratica e promuove uno stile di vita vegetale. È un ristorante all'avanguardia nel crudismo, amatissimo da politici in vista e celebrità di Hollywood. Tra i suoi più assidui clienti figurano Bill, Hillary e Chelsea Clinton, Alec Baldwin e la moglie Hilaria Thomas, Anne Hathaway, Woody Harrelson, Owen Wilson, Rooney Mara e Tom Brady.

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Anche i dipendenti la adorano: Melngailis mette tutta se stessa in quel locale e con lo staff è sempre generosa e disponibile. Pure diventa un fenomeno: è costantemente nella classifica dei migliori 100 ristoranti stilata dal New York Magazine e per cinque anni consecutivi nella "All Star New York Eateries" di Forbes. Gli affari vanno a gonfie vele: Pure serve spesso più di 200 coperti a serata e, con le attività correlate, produce entrate pari a circa 7 milioni di dollari e profitti da 500mila dollari all'anno.

Netflix
Il poster della docuserie Bad Vegan: fama, frode e fuggitivi
Bad Vegan: fama, frode e fuggitivi, la storia di Sarma Melngailis

Sarma Melngailis e Anthony Strangis, alias "Mr. Fox"

Le cose cominciano a mettersi male nel 2011, quando Sarma conosce (prima su Twitter e poi dal vivo) Anthony Strangis, sui social "Mr. Fox". Anthony è un giocatore d'azzardo ludopatico e all'epoca è già pregiudicato con un oscuro passato criminale. Quando lui e Melngailis si mettono insieme, lei lo inserisce nello staff del Pure come manager, presentandolo al resto della "famiglia" come Shane Fox. Passa poco e appaiono le prime crepe, a partire dal conto del ristorante che inizia a svuotarsi.

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Non solo: tra i due si instaura un rapporto malato. Anthony manipola Sarma facendole credere di tutto, di farle guadagnare così tanti soldi da diventare indipendente da investitori "invadenti" e addirittura di poter far diventare immortale il suo cane se si lascerà andare alle "forze cosmiche" che è in grado di gestire. Strangis avrebbe messo in atto tecniche di plagio da culto settario per controllarla, come la privazione del sonno e l'umiliazione sessuale. Lei avrebbe invece adocchiato il suo (presunto) patrimonio per "fregarlo" e guadagnarsi finalmente la piena proprietà delle sue attività.

Nell'aprile del 2012, i soldi promessi non arrivano, anzi. Nel dicembre dello stesso anno la coppia si sposa in gran segreto, ma Sarma dà segni di cedimento: ha un aborto, è bulimica e finisce sotto antidepressivi. Ha trasferito 1,6 milioni di dollari dal conto del ristorante a quello personale, al quale Strangis ha libero accesso. È il preludio al "piano" che li porterà dritti in prigione.

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Sarma e Anthony finiscono per rubare quasi due milioni di dollari dal Pure non per qualche operazione rischiosa o per diversificare la strategia aziendale: Strangis gioca (e perde) 1,2 milioni in un casinò del Connecticut. Presto si presenta il conto: i due non hanno pagato un milione di dollari a dipendenti e investitori tra stipendi, contributi e dividendi e hanno evaso 400mila dollari di tasse.

Quando la notizia comincia a circolare e i lavoratori denunciano la situazione, Melngailis spiega in un'intervista a Well+Good che questa spiacevole situazione è dovuta ai bassi margini di profitto causati dai debiti per l'acquisto di ingredienti costosi, mentre con lo staff dà la colpa ad un cambio di banca. In un'inchiesta condotta da Dana Schuster e Georgett Roberts per il New York Post, l'avvocato Benjamin Dictor, il legale di un gruppo di ex dipendenti di Pure, definisce Sarma "la Bernie Madoff dei vegani", o in alternativa "la Vegan Vixen".

Persino l'amico Alec Baldwin diventa sospettoso quando Melngailis gli manda un messaggio per chiedergli se può raccomandarle un broker a East Hampton. Uno degli investitori di Pure, ormai frustrato, fa scattare la denuncia. Strangis e Melngailis vengono arrestati in Tennessee il 12 maggio 2016. Fatale è la fame: i due, rinchiusi da 40 giorni in un motel, il Fairfield Inn & Suites Pigeon Forge di Sevierville, per sfuggire alla giustizia, ordinano una pizza da Domino's e si ritrovano la polizia alla porta. Anthony Strangis ha avuto la brillante idea di usare il suo vero nome. Ma oltre al danno, c'è la beffa: Strangis chiede insieme alla pizza (al formaggio) un secchiello di ali di pollo.

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Che fine ha fatto Sarma e cosa fa oggi?

Sarma finisce nel carcere di Rikers con 24 capi di imputazione, tra cui furto aggravato, violazione delle leggi sul lavoro ed evasione fiscale. Le compagne di cella la chiamano "Sweet Pussy". Al processo i pm le offrono un patteggiamento: uno sconto sulla pena da uno a tre anni di carcere. I suoi legali, Sheila Tendy e César de Castro, rifiutano: la difesa della loro assistita insiste sul "controllo coercitivo" esercitato da Strangis.

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La sentenza arriva nel maggio del 2017: Melngailis è colpevole di furto, frode ed evasione fiscale ed è condannata a quattro mesi. Un anno dopo divorzia da Strangis. Oggi ha 49 anni, sta cercando di riaprire un'attività nel mondo vegan e nel frattempo si dedica alla sua seconda grande passione: i cani. Vive con il pit bull Leon e sostiene il Sean Casey Animal Rescue di Brooklyn. Ma questa storia resta una macchia enorme per una donna diventata un simbolo dei vegani ossessionati dall'etica. Come ha detto uno degli investitori di Pure al reporter Allen Salkin di Vanity Fair, Sarma non è tanto colpevole dei reati per i quali è stata condannata, quanto per una "condotta disdicevole" per un vegano.

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