BAFTA 2020: il discorso di accettazione di Joaquin Phoenix contro il razzismo

Autore: Alessandro Zoppo ,

Se la cerimonia di premiazione dei BAFTA 2020, i British Academy of Film and Television Arts Awards, non ha fornito sorprese – i riconoscimenti più importanti sono andati quasi tutti a film, attori e attrici già insigniti di Golden Globe e SAG e quindi prossimi all'Oscar come 1917 – ad essere ricordato sarà soprattutto il discorso di ringraziamento di Joaquin Phoenix.

L'attore si è portato a casa il BAFTA per la miglior interpretazione maschile grazie al suo Arthur Fleck di #Joker e ha battuto l'agguerrita concorrenza degli altri candidati: Leonardo DiCaprio, Adam Driver, Taron Egerton e Jonathan Pryce.

Advertisement

Tutte e cinque le star in nomination sono bianche, così come tutte le colleghe nella medesima categoria e tutti i registi candidati: proprio questo "sistema di oppressione" di Hollywood è stato al centro dell'intervento di Phoenix.

Dopo essersi detto "onorato e privilegiato" per la statuetta ricevuta, Phoenix si è scagliato contro il razzismo e la mancanza di diversità del cinema statunitense. Un sentimento condiviso dal Principe William, che ha partecipato alla cerimonia con la moglie Kate Middleton.

Mi sento in conflitto perché molti dei miei colleghi attori che meritavano un riconoscimento non hanno il mio stesso privilegio. Penso che stiamo lanciando un messaggio molto chiaro alle persone di colore dicendo loro che non sono le benvenute qui. Credo che questo sia il messaggio che stiamo inviando alle persone che hanno contribuito così tanto al mondo del cinema e al nostro settore, e in modi che ci consentono di trarne vantaggio.

Dinanzi ai volti colpiti e commossi di Taron Egerton, Sam Mendes e Bradley Cooper, Phoenix ha fatto autocritica e ha chiamato i suoi colleghi all'azione.

Advertisement

Non credo che nessuno voglia un trattamento preferenziale. Penso che le persone vogliano essere apprezzate e rispettate per il loro lavoro. Questa non è una auto-assoluzione perché mi vergogno a dire che io stesso sono parte del problema. Non ho fatto tutto ciò che era in mio potere per cambiare le cose: non tutti i set su cui ho lavorato si sono dimostrati inclusivi, ma penso che bisogna fare qualcosa in più che avere semplicemente dei set multiculturali.

La conclusione è stata un invito a lottare perché il problema non deve più essere ignorato.

Dobbiamo lavorare duramente per comprendere il razzismo sistemico. Credo che sia dovere delle persone che hanno creato, perpetrato e beneficiato di un sistema di oppressione, essere i primi a distruggerlo. Sta a noi.

No X.com parameter url defined

Advertisement

Nel corso della serata anche Micheal Ward (l'attore britannico di Blue Story, premiato come miglior emergente con il EE Rising Star Award), Bong Joon-Ho e Rebel Wilson hanno parlato di mancanza di diversità.

Il regista sudcoreano di Parasite, riporta Variety, ha dichiarato nel backstage che "arriveremo naturalmente ad un giorno in cui avremo piena diversità in questo settore, per genere, sesso o colore".

Per Hollywood, insomma, il nemico da combattere ha un nome ben preciso: diseguaglianza.

Advertisement
Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...