Batman - Il Ritorno compie 25 anni: tutte le rivelazioni del cast

Autore: Redazione NoSpoiler ,

I sequel che sono riusciti a eguagliare o superare i loro predecessori si contano davvero sulle dita di una mano. Batman - Il Ritorno è sicuramente uno di loro. Molto tempo prima che questo genere di produzioni diventasse "di moda", Tim Burton è stato in grado di creare il primo cinecomic moderno.

Dopo lo straordinario successo ottenuto da Batman nel 1989, Warner decise di lasciare carta bianca al filmmaker, che nel 1992 realizzò un secondo capitolo dalle atmosfere ancora più gotiche e dark che frantumò, all'esordio, il record del film precedente.

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In occasione del 25esimo anniversario dell'uscita nelle sale americane di Batman Returns (il titolo originale della pellicola), che si è celebrato il 19 giugno, intervistati da The Hollywood Reporter, il regista e i membri del cast, tra cui spiccano Michael Keaton (Bruce Wayne/Batman), Michelle Pfeiffer (Selina Kyle/Catwoman), Danny DeVito (Oswald Cobblepot/Il Pinguino) e Christopher Walken (Max Shreck), hanno voluto raccontare la loro esperienza sul set.

Michael Keaton: il batcostume e i "ritocchi" allo script di Daniel Waters

Nonostante l'ostracismo iniziale da parte dei fan, che non avevano esultato al casting di Michael Keaton per il ruolo di Batman, l'attore classe '51 riuscì a farsi apprezzare grazie al suo talento istrionico. Ma, come spesso succede, il genio va a braccetto con la sregolatezza e a farne le spese fu il copione scritto dallo sceneggiatore Daniel Waters, che Keaton non si fece problemi a reinterpretare.

Il mio script prevedeva molte più battute sia per Bruce Wayne che per Batman. Ma dopo che Keaton finì di leggerlo venne da me e mi disse che era un'ottima sceneggiatura ma bisognava accorciarla. Voleva che i suoi dialoghi fossero molto brevi, soprattutto quando indossava il costume. Devo dire che quando vidi il prodotto finito, capì che aveva assolutamente ragione.

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Keaton ha voluto soffermarsi sulle potenzialità ma anche sui limiti del Batsuit.

Quando ho capito quante potenzialità avesse il costume in termini di resa sullo schermo, ho semplicemente deciso di usarle. Purtroppo però, non potevo girare la testa perché non lo avevano rifinito bene. Tuttavia mi accorsi che se mi muovevo in un certo modo con dei movimenti più ampi, audaci e forti dal busto in su, la resa era davvero ottima.

E quei suoi movimenti un po' legnosi sarebbero finiti per diventare un marchio di fabbrica del suo Batman.

Batman in una scena del film

Michelle Pfeiffer: una Catwoman senza effetti speciali

Michelle Pfeiffer è stata la prima donna nell'era moderna a indossare l'iconico costume di Catwoman sul grande schermo. E lo ha indossato dannatamente bene. Forse però non tutti sanno che la Pfeiffer non è stata la prima scelta di Tim Burton. Il ruolo era stato inizialmente affidato a un'altra attrice. Ma poi la sorte, come dichiara lei stessa, ha giocato a suo favore.

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Ero letteralmente ossessionata da Catwoman. Quando sono venuta a sapere che Tim l'avrebbe inserita in Batman - Il Ritorno e che il ruolo era già stato affidato ad Annette Bening, ero devastata. Poi lei rimase incinta. Il resto è storia. Mi allenai per mesi a usare la frusta. Ricordo che il primo giorno colpì in piena faccia il mio istruttore, facendolo sanguinare. La cosa mi distrusse completamente.

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In seguito Michelle si dovette rendere conto che usare la frusta sul set era ancora più complicato.

Il primo giorno di riprese ero molto nervosa. Ero diventata abbastanza brava con la frusta ma con tutte quelle luci intorno non era per nulla semplice.

Michelle Pfeiffer è Catwoman in Batman - Il Ritorno

Anche per lei il costume rappresentò una sfida non indifferente, che le impediva di compiere anche le azioni più basilari.

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Era il costume più scomodo che avessi mai indossato. Per infilarmelo, dovevo riempirlo di borotalco. Per dargli il suo classico aspetto brillante, lo dipingevano con uno smalto a base di silicone. Poi portavo sempre quegli artigli che rimanevano impigliati in qualunque cosa. La maschera mi comprimeva la faccia e mi soffocava. Era davvero pieno di difetti. Inizialmente non potevo neanche andare in bagno quando ce l'avevo su!

Tuttavia gli abiti di scena non furono la cosa più bizzarra con cui Michelle Pfeiffer dovette fare i conti durante le riprese. Anni prima dell'avvento della computer grafica, la leggendaria "sequenza del canarino" è stata girata senza usare oggetti di scena. Traduzione: il passerotto che Catwoman tenta di mangiare e che in seguito le svolazza via dalla bocca, era un animale vivo e vegeto.

Quando ci ripenso mi chiedo a cosa diavolo stessi pensando! Avrei potuto prendermi qualche malattia mettendomi un animale vivo in bocca! A quel tempo non ci trovavo nulla di strano. Il canarino non era drogato. Fortunatamente fu un "buona la prima". A Tim Burton piaceva torturarmi. Era una specie di fratello minore dispettoso.

Catwoman, sdraiata sul letto, pregusta la sua cena

Danny DeVito: il perfetto Pinguino

Terzo protagonista, terza grana con i costumi di scena. L'esperienza sul set non è stata una passeggiata neanche per Danny DeVito. Anche lui, per trasformarsi nel Pinguino ha dovuto essere molto paziente.

All'inizio delle riprese, mi servivano quattro ore e mezza per il trucco e per indossare il costume. Fortunatamente verso la fine ne bastavano tre. Avevo tantissime protesi sul viso e chili di imbottitura corporea. Le mani finte erano difficilissime da usare e ho dovuto indossarle per la metà del tempo sul set.

Uno degli aspetti più memorabili del suo personaggio è di sicuro la sua saliva nera.

La saliva nera è stata una creazione che mi è venuta in mente dopo aver lavorato con i ragazzi del trucco e degli effetti speciali. Si trattava di una specie di mix fatto di collutorio, amido e colorante alimentare. Lo conservavo in una borraccia e prima di ogni scena me lo spruzzavo in bocca. Fortunatamente non aveva un cattivo sapore.

DeVito ha raccontato che i pinguini, suoi alleati nel film, godevano sul set di un ambiente lavorativo migliore degli altri membri del cast.

Di solito mi piace stare sul set ma quello era davvero molto freddo. C'erano dei condizionatori enormi perché i veri pinguini avevano bisogno che l'ambiente e l'acqua fossero gelidi. Mentre gli altri morivano di freddo, io ero l'unico a essere a mio agio visto che il mio costume di scena mi copriva benissimo.

Christopher Walken: l'inquietante Max Shreck

L'eccentrico e perfido miliardario Max Shreck è una creazione originale del film. A interpretarlo con la solita maestria ci ha pensato ci ha pensato Christopher Walken. Il suo ricordo della realizzazione di Batman - Il Ritorno è completamente legato a Tim Burton.

Quando ci incontrammo per la prima volta, Tim mi mostrò una foto di Vincent Price in uno dei suoi ultimi lavori. Era totalmente affascinato dai suoi abiti e dai suoi capelli e voleva che Max Shreck avesse quell'aspetto.

In seguito passa a raccontare quanto Burton sia efficiente sul lavoro.

Un giorno parlando con Tim di una scena che stavo girando con Michael Keaton, dove i nostri due personaggi discutevano della costruzione di una centrale elettrica, gli dissi che secondo me sarebbe stato interessante avere un modellino o dei progetti dello stabilimento. Un'ora dopo c'era una perfetta ricostruzione accanto alla mia scrivania.

Christopher Walken nei panni di Max Shreck in Batman - Il Ritorn

E ora la parola al regista Tim Burton

Tim Burton, l'uomo che ha costretto il suo cast a tutti questi maltrattamenti fisici, ha reso Batman - Il Ritorno un piccolo capolavoro, tracciando la strada per un genere che oggi è giunto alla piena maturità. Probabilmente senza il suo lavoro, le produzioni cinematografiche basate sui personaggi dei fumetti non sarebbero mai diventate i fenomeni multimediali che sono. Le sue parole chiariscono perfettamente il concetto.

Ai tempi del primo Batman, nessuno di noi aveva mai sentito pronunciare la parola "franchise". Quando iniziammo a girare il secondo tutto cambiò. I produttori avevano iniziato a pensare a questi lavori in termini di marketing. Era l'alba di un nuovo ordine mondiale.

Purtroppo il suo modo di girare e l'assoluto rifiuto di ingerenze creative da parte dei produttori, spinsero i piani alti di Warner a cercare un regista diverso per proseguire la saga. Probabilmente, col senno di poi, mai decisione fu meno azzeccata, visto che per rilanciare il personaggio di Batman al cinema è stato necessario ricorrere a un altro filemaker dalle spiccate caratteristiche autoriali come Christopher Nolan.

Quando iniziammo a parlare con Warner Bros. di un terzo film su Batman, capì subito che non volevano che fossi io a dirigerlo. Continuavano a ripetermi che per me sarebbe stato meglio fare qualcosa di più piccolo, di fare un passo indietro e realizzare una pellicola in stile Edward mani di forbice. A quel punto mi resi conto che non mi volevano.

Tim Burton dirige una sequenza di Batman - Il Ritorno

E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto Batman - Il Ritorno? Pensate che sia Invecchiato bene? Chi è il vostro Batman preferito?

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