Big Little Lies 2: il controverso finale di stagione (e il commento di HBO)

Autore: Alice Grisa ,

Il finale di Big Little Lies, miniserie dramedy al femminile HBO, sembrerebbe definitivo.

Lo aveva annunciato il creatore David E. Kelley che, prima della messa in onda degli episodi della seconda stagione, aveva dichiarato di essere soddisfatto dall’epilogo che avremmo visto.

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L’idea originaria di Big Little Lies non avrebbe dovuto prevedere una seconda stagione, ma l’insistenza delle attrici-produttrici e dei telespettatori ha portato HBO a commissionare un secondo e ultimo capitolo, conclusosi con un finale che per qualcuno può sembrare aperto, ma narrativamente in teoria porrebbe fine alle storie delle cinque di Monterey.

Il bilancio della seconda stagione è ambivalente: da una parte la produzione HBO ha schierato un cast stellare, facendo scontrare, in aula e nelle pieghe domestiche, una Nicole Kidman fredda e stravolta e una Meryl Streep ambigua e subdola, pronta a rivelarsi come l’ancestrale responsabile del carattere violento del figlio. Un uomo diventa violento anche e soprattutto a causa dell’educazione che ha ricevuto.

Decisa a fare luce sulla morte del figlio, Mary Louise, la suocera di Celeste, arriva a trascinare la nuora in tribunale, in un mystery che cambia di segno e diventa court drama, per strappare i due figli alla custodia della madre vedova e tormentata dagli incubi.

Nicole Kidman, Reese Witherspoon, Laura Dern, Shailene Woodley e Zoë Kravitz hanno interpretato le cinque di Monterey, affiancate dalla Streep e da Alexander Skarsgård nel ruolo di Perry, ucciso alla fine della prima stagione ma pronto a tornare in tanti flashback.

HBO - Giphy
Una scena di Big Little Lies
Mary Louise è il personaggio chiave

A questo punto, la domanda è una: il finale di Big Little Lies è piaciuto o no? 

Il finale: le domande senza risposta

La seconda stagione di Big Little Lies, preannunciata come una vera bomba, non ha deluso in quanto a performance titaniche attoriali, ma a qualcuno ha lasciato l’amaro in bocca.

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La giustizia è stata ripristinata – almeno, in senso classico: le colpevoli hanno confessato – ma tanti interrogativi rimangono aperti.

Cosa succederà alle cinque di Monterey?

Celeste ha intrapreso una battaglia durissima contro la suocera, per non perdere la custodia dei figli. Si è difesa da sola, ha vinto, ma poche ore dopo è entrata, insieme alle amiche, nella centrale di polizia. A questo punto, tutta la guerra legale è stata inutile? Celeste, rea confessa, potrebbe perdere comunque la potestà genitoriale sui ragazzi. Questo, nel futuro (che non vedremo) della storia, potrebbe significare un ritorno di Mary Louise alla carica?

Crisi superata?

Ed e Madeline si sono riconciliati con il rinnovo dei voti nuziali: una coroncina di fiori, un vestito bianco, tante appassionate promesse, e tra i due sembrerebbe essere tornato il sereno. Ma è davvero così facile risolvere, spazzare via tutti i problemi? E Nathan, abbandonato da Bonnie in un momento buio nella vita della ragazza, potrebbe tornare alla carica con Madeline?

HBO
Una scena di BLL con Ed e Madeline
È tornato il sereno tra Ed e Madeline?

Amori che nascono, amori che scoppiano

Che succederà a Corey e Jane, dopo la confessione delle cinque di Monterey? I due vivranno una vita serena con Ziggy, cambieranno lavoro? E Renata, che dopo l’ennesima umiliazione ha lasciato suo marito, intraprenderà la vita da single rampante?

La polemica di Andrea Arnold e HBO

La seconda stagione di Big Little Lies si è chiusa tra le polemiche. David E. Kelley aveva rivendicato la scelta di un occhio femminile, quello di Andrea Arnold, per il prosieguo delle vicende delle cinque di Monterey, e anche le attrici avevano lodato la sensibilità della professionista dietro la macchina da presa.

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Eppure la Arnold, come riportato da Indiewire, sarebbe stata “estromessa” dall’emittente dalla cruciale fase di post-produzione e montaggio, a cui avrebbe invece partecipato il regista della prima stagione, Jean-Marc Vallee.

Come riporta Variety, il presidente della programmazione HBO Casey Bloys al Television Critics Association summer press tour ha risposto alle controversie sulla presunta estromissione di Andrea Arnold.

Vorrei chiarire. Non ci sarebbe una seconda stagione senza Andrea. Siamo in debito con lei. Come sa chiunque lavori in televisione, un regista in genere non ha il controllo creativo finale.

Da quanto emergeva da Indiewire, Andrea Arnold avrebbe avuto l’impressione di controllare il prodotto dall’inizio alla fine, cosa che non era stata, in quanto Jean-Marc Vallee avrebbe dato il taglio da lui scelto, modificando e manipolando il girato della collega.

L’intenzione di HBO sembra quella di voler spegnere le fiamme.

L'intero team di produzione ha chiesto a Jean-Marc di prenderne parte e affinare gli episodi. Sarebbe molto faticoso puntare su qualsiasi serie che mandi in onda il taglio del regista. Jean-Marc è un editor e ha un team di redattori con cui lavora, è molto attento sulle persone con cui lavora e su come lavora con loro. Non ha ricevuto carta bianca [nella stagione 1]. Lui, David E. Kelley e i produttori si sono confrontati e allineati su ciò che volevano fare.

Bloys ha giustificato così la presenza di una decina di editor accreditati per la nuova stagione.

Big Little Lies e Game of Thrones: serie concluse? 

Al momento non si parla d’altro che di una terza stagione (come del finale di Game of Thrones) ma questa ipotesi non sembra così concreta. L’approccio dell’emittente è “mai dire mai”, ma in questo momento non c’è un progetto concreto. 

Al momento non c’è una storia su cui concentrarsi. Ma sarei sicuramente aperto al progetto, amo lavorare con questa squadra.

David E. Kelley lo aveva già annunciato: la storia, per lui, poteva chiudersi così.

HBO
Una scena di game of Thrones 8
L'ottava di GOT non è piaciuta a tutti

Lo stesso vale per Game of Thrones: Bloys ha risposto anche alla petizione dei fan di rigirare l’ottava stagione, che per molti è stata una delusione.

Ci sono vari aspetti negativi nell’avere uno show molto popolare, e uno di questi è che quando provi a realizzarne la fine, tante persone hanno delle grandi opinioni su come dovrebbe finire. La petizione mostra un sacco di entusiasmo e passione nei confronti della serie, ma non è qualcosa che abbiamo mai seriamente considerato.

Chi si lamenta dovrà rassegnarsi: Game of Thrones è finito, e non ci sarà una "nuova ottava stagione".

Big Little Lies: una riflessione sulla stagione finale

Vedendo la seconda stagione di Big Little Lies, sono numerose le domande che si affastellano, ma una in particolare: avevamo bisogno di questo sequel o le ragazze di Monterey potevano concludere le loro vicende alla fine della prima?

Effettivamente, non è così sicuro che questo secondo capitolo sia stato all’altezza del primo, e non tanto per l’eliminazione del coro greco e del bilanciamento tra dramma e commedia, ma perché alcune storyline appaiono stranamente incoerenti.

Il nocciolo centrale della stagione ha un grande senso in riferimento alla prima: se la prima ha mostrato i fatti, la seconda insiste sulle spiegazioni. Gli “uomini che odiano le donne” hanno sempre una backstory e per capire il fatto che il problema della violenza sulle donne sia culturale è stato introdotto il personaggio di Mary Louise, una Meryl Streep straordinariamente calibrata e pronta a scivolare nel court per “rivendicare” – suo malgrado – la responsabilità nell’educazione di Perry, il trauma dell’incidente stradale e della violenza che ha caratterizzato l’infanzia di un uomo poi diventato violento e aggressivo.

Le piccole grandi bugie legano le amiche, come si dicono Celeste e Madeline, ma scombussolano la vita. La seconda stagione sembra voler invitare tutti a spalancare i cassetti, a tirare fuori gli scheletri, a chiarirsi, parlarsi, portare tutto a galla, dalle incomprensioni familiari alle bugie matrimoniali. La verità trionfa, la verità illumina e rende liberi, e forse proprio per questo, per liberarsi di un fardello e puntare alla catarsi, le cinque di Monterey si recano alla centrale.

Eppure… eppure ci sono tanti spunti, argomenti, linee narrative che rimangono sospese tra le scogliere e le grandi ville dei protagonisti. Il rapporto, inquietante e oscuro, di Bonnie con la madre, non riesce a risolversi in modo chiaro. I propositi matricidi della ragazza si concludono con un destino ineluttabile e naturale e la confessione dell’omicidio di Perry suona più come un rinfacciamento che una liberazione.

Ed e Madeline risolvono in modo troppo superficiale la loro crisi, la bugia che ha incrinato il loro rapporto. I personaggi non appaiono multidimensionali e questo guida al finale in modo troppo frettoloso. Lo stesso vale per il complesso rapporto della donna con la figlia Abby.

Jane, al contrario, compie un movimento lentissimo e si incaglia su se stessa, nella conoscenza con Corey. Niente svolte, niente sorprese, solo la trasposizione di un percorso quasi terapeutico.

HBO
Una scena di Big Little Lies
Jane e Corey in Big Little Lies

E Renata? Oppressa, umiliata, reagisce in modo convulso, legandosi indirettamente al finale violento e femminista contro le mancanze di rispetto maschili.

In altre parole, questa seconda stagione è stata più chiaroscurale e didascalica della prima.

L'intento probabilmente era proprio questo: chiudere il cerchio. Tuttavia, un maggior mordente forse avrebbe "spinto" ancora di più questo finale controverso e semi-aperto.

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