Dopo trent'anni di carriera a Hollywood, Brad Pitt non è ancora abituato a essere definito un sex symbol.
Durante la premiere del film Ad Astra, l'attore, intervistato da Entertainment Tonight, ha detto di non sapere come reagire ad alcune delle attenzioni che i fan gli rivolgono. Un esempio? I commento al nuovo photoshoot di Pitt per GQ Magazine.
L'attore ha letto alcuni tweet che gli sono stati mostrati e si è sentito lusingato, ma anche un po' confuso dallo slang usato sui social network.
In uno dei tweet leggiamo:
Buon lunedì a Brad Pitt e al fotografo di GQ. 55 anni e non sentirli. Lordt.
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Pitt ha chiesto:
Cosa vuol dire Lordt? Non sono informato sul linguaggio di Internet. Ma è fantastico, davvero, è molto divertente!
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Non sono mai stato attratto da nessuno come lo sono da Brad Pitt nel photoshoot di GQ.
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Nel numero del magazine, Brad Pitt ha parlato della sua presenza in due film quest'anno: Ad Astra e C'era una volta... a Hollywood. Per il ritorno di Pitt sul grande schermo dobbiamo ringraziare altri attori che gli sono stati d'ispirazione.
Guardare Tom Hardy o Christian Bale è servito da input a Brad, che da tempo desiderava mettersi alla prova con ruoli di un certo spessore. Della sua carriera, infatti, nonostante la fama mondiale, non è stato sempre soddisfatto.
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L'aver ottenuto la parte di Cliff Booth in C'era una volta... a Hollywood e di Roy McBride in Ad Astra sembra essere ciò che cercava. In particolare, riguardo al calarsi nei panni di Cliff Booth ha detto:
Dovevo portare le mie esperienze personali sullo schermo, i miei sentimenti, il dolore, i momenti imbarazzanti. Guardo Christian Bale o Tom Hardy e so di non essere capace di fare ciò che fanno loro.
Il periodo più difficile risale alla fine degli anni '90, quando non sapeva che approccio utilizzare coi suoi personaggi.
Tra il finire degli anni '90 e l'inizio del 2000 mi sono reso conto che cercavo ruoli interessanti, ma non vivevo una vita altrettanto interessante.
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Proprio per questa ragione, si è spesso dedicato a lavorare dietro la camera da presa. "Cercavo a tutti i costi un ruolo che fosse stimolante", ha detto, ma poi si è reso conto di voler fare esperienze importanti in prima persona, e non attraverso i personaggi che interpretava.
Per Pitt, "è questo a fare davvero la differenza" e a permettere a un artista di essere più sicuro di sé e convincente sulla scena.
Ad Astra, già nei cinema statunitensi, arriverà in Italia il 26 settembre.
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