Bridget Jones’s Baby: 5 motivi per non perdersi il film

Autore: Sandra Martone ,

Era il 2001 quando il grande pubblico femminile incontrò per la prima volta al cinema Bridget Jones. All’epoca, la maggior parte delle donne avevano come mito assoluto Carrie Bradshaw, la tanto stilosa quanto inarrivabile protagonista di #Sex and The City.

Il grande pregio del personaggio di Bridget, nato nel 1995 dalla sarcastica penna di Helen Fielding, è stato quello di dare voce a tutte coloro che - nonostante gli sforzi - continuavano ad essere donne burrose, imperfette e impacciate.

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Donne dai genitori imbarazzanti, dalla vita fatta - anche - di parecchi fallimenti sentimentali e lavorativi: donne normali.

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Renée Zellweger è Bridget Jones
Renée Zellweger, Che Pasticcio Bridget Jones

La Bridget Jones di Renée Zellweger è diventata in poco tempo una sorta di amica del cuore di molte di noi, delle trentenni e delle ventenni dell’epoca che sognavano New York, il glamour e la vita luccicante di Carrie, ma molto spesso si ritrovavano a casa, bicchiere di vodka o tazza di tè alla mano, a cantare canzoni smielate. Sole.

Dall’ultima volta che abbiamo avuto il piacere di sentirci normali belle “così come siamo” grazie a Che Pasticcio Bridget Jones! sono passati 12 anni, e la nostra vecchia amica è tornata e - ancora una volta - è venuta a ricordarci che ce la possiamo fare a realizzare i nostri sogni.

In Bridget Jones’s Baby l’antieroina romantica per eccellenza del grande schermo ha ormai 43 anni e da tempo non è più sentimentalmente legata a Mark Darcy. Ma il successo nel lavoro e la sua forma fisica smagliante rendono la sua solitudine sopportabile.

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La vita di Bridget prosegue serena: forse non è come l’aveva preventivata, ma è soddisfacente. Tutto cambia nel momento in cui miss Jones si lascia andare prima tra le braccia di Jack (Patrick Dempsey) e poi -  di nuovo! - tra quelle del sempre impeccabile Mark (Colin Firth).

Come conseguenza di questi incontri folli Bridget resta incinta ma un dubbio amletico la affligge: chi dei due uomini è il padre del bambino? Se questo quesito non dovesse bastarvi per correre al cinema a vedere Bridget Jones’s Baby, ecco altri 5 motivi per cui ne vale davvero la pena.

1 - La nuova Bridget

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Riabbracciare metaforicamente Bridget è sicuramente il primo motivo per correre in sala a vedere che fine ha fatto, dopo 12 anni di silenzio, la nostra vecchia amica.

Bridget, come noi, come le donne in generale, in questo decennio è cambiata moltissimo e non solo perché ha perso 30 chili, ma soprattutto perché ha capito che non è necessario avere un uomo al proprio fianco per sentirsi completa. Finalmente ha smesso di scappare da se stessa e ha imparato che forse è meglio essere sola che sentirsi tali pur avendo una persona al proprio fianco.

Neo icona dell’anti Fertility Day, da futura mamma 43enne, Bridget piace ancora più di prima e, grazie a questa pellicola, oltre ad essere un’icona generazionale per le donne di ieri lo sarà anche per quelle di domani.

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Renée Zellweger in Bridget Jones's Baby
Renée Zellweger, Bridget Jones's Baby

2 - La Dott.ssa Emma Thompson

Avere in un film una pietra miliare della settima arte come la straordinaria Emma Thompson fa sì che la sola sua presenza - seppur sporadica - in una pellicola diventi automaticamente motivo per vederla.

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Ironica e perfetta nei panni della ginecologa di una Bridget ancora una volta (e più che mai) divisa tra due uomini, la Thompson dà a Bridget Jones’s Baby quel quid in più.

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Ironizzando sempre sulla paternità del bambino, sull’età “avanzata” della protagonista e dimostrandosi leale nel momento del bisogno, il personaggio interpretato dalla Thompson aggiunge alla saga di Bridget Jones, seppur in maniera sottile, una tematica che fino ad ora era mancata: quella della solidarietà tra donne.

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Emma Thompson in una scena di Bridget Jones's Baby
Emma Thompson, Bridget Jones's Baby

3 - Dott. Stranamore

Se siete fan di #Grey’s Anatomy lo sapete benissimo, se non lo siete potete tranquillamente supporlo: con Bridget Jones’s Baby Patrick Dempsey ha messo alla prova la sua carriera di attore cinematografico.

Come è andata? Egregiamente! L’ex Dott. Stranamore di Grey’s Anatomy non ha fatto per nulla rimpiangere il personaggio di Daniel interpretato da Hugh Grant, soprattutto perché il suo Jack è molto, molto diverso dal ninfomane Cleaver, ma non vi rovineremo la sorpresa dicendo altro.

Dempsey è stato definito erroneamente il sostituto di Daniel Cleaver. Ma tra le braccia di un uomo come quello interpretato dal sexy Hugh Grant non ci si casca dopo una certa età e, soprattutto, non ci si casca tre volte nella stessa vita!

4 - Un sequel perfetto

Questa è l’epoca dei remake, dei reboot, degli spin-off e dei sequel. È l’epoca in cui il cinema ha spesso bisogno di “riesumare” vecchie icone della sua arte per far sì che la gente sia spronata a pagare il biglietto.

Non sempre, però, questa tipologia di film riesce a eguagliare la magia dei precedenti e la notizia che anche Bridget Jones, dopo tanti anni, sarebbe tornata ha fatto storcere il naso a molti.

Eppure Bridget Jones’s Baby è riuscito nell’impresa, ardua, di essere il naturale seguito di una storia iniziata 15 anni fa, forse grazie alla sceneggiatura eccellente dell’unica che poteva regalare un finale all’epopea Jones: Helen Fielding.

5 - Come una principessa del XXI secolo

Show hidden content Se davvero Bridget Jones è colei che ha dato voce a almeno due generazioni di donne “normali” (e lo è!), allora è sempre lei che deve dimostrare a tutte noi che possiamo vivere una favola.Alla fine di Bridget Jones’s Baby la protagonista si sposa in abito bianco, come una principessa. Poco conta che ormai questo desiderio “antico” non è il desiderio primario della donna di oggi, emancipata e lavoratrice.Importa, però, che lei ci abbia insegnato che le fiabe esistono. Anche quando il lieto fine tarda ad arrivare.
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Renée Zellweger e Colin Firth in una scena di Che Pasticcio Bridget Jones!
Renée Zellweger e Colin Firth, Che Pasticcio Bridget Jones!

Bridget Jones’s Baby sarà nelle sale italiane a partire dal prossimo 22 settembre.

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