Bud Spencer, le scene più divertenti in coppia con Terence Hill

Autore: Emanuele Zambon ,

"Dio perdona...lui non l'ha mai fatto": bestione, bisonte affamato, agnellone, Piedone, Bomber oppure Bulldozer. Bud Spencer ci ha fatto sorridere anche per gli aggettivi che gli sono stati via via affibbiati nella fortunata serie di film in coppia con l'amico Terence Hill. Un Gulliver del cinema capace di far sembrare gli altri lillipuziani, a causa della propria stazza e del proprio aspetto minaccioso.

È scomparso all'età di 86 anni, lasciando un vuoto incolmabile. Al secolo Carlo Pedersoli, formidabile nuotatore olimpionico, l'attore napoletano è stato protagonista di un cinema modellato su risate e scazzottate, ricolmo di onomatopeici "SDENG" e "SBAM", in cui i buoni hanno sempre vinto contro cattivi mai veramente tali. 

Gli occhi a fessura, la mole imponente e una folta barba lo hanno reso Bambino, la mano sinistra del diavolo nello spaghetti-western Lo chiamavano Trinità. Prima ancora, sempre assieme a Mario Girotti alias Terence Hill, è stato protagonista della trilogia western di Giuseppe Colizzi (Dio perdona...io no!, I 4 dell'Ave Maria, La collina degli Stivali). Il film di E.B. Clucher, però, gli ha spalancato le porte del successo, grazie allo stravolgimento dei canovacci del genere: non più sangue e violenza, ma scalcinate e surreali risse, accompagnate da fragorose risate (quelle del pubblico in sala).

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Glauco Onorato, che lo ha doppiato in molti dei suoi titoli di successo, ha puntellato con sbuffi e un tono di voce da perenne stizza le sfumature di un personaggio unico, quasi cartoonesco: un gigante poco socievole, cinico e attaccato al denaro, abituato a risolvere i problemi della vita (solo) con una sberla. Certe immagini restano vive nella memora, come quella di Bambino che si sbarazza come King Kong degli avversari che l'hanno sepolto. E che dire di Bud che, a fine rissa, conversa con Terence Hill mentre uno dei cattivi tenta ancora di colpirlo? Proprio come i supereroi di oggi, l'ex nuotatore è sempre stato invincibile e immune ai colpi dei nemici.

Spesso lo hanno fatto arrabbiare (rubandogli ad esempio la Dune Buggy rossa con cappottina gialla); si è arruolato - suo malgrado - nella polizia (I due superpiedi quasi piatti); è stato scambiato per un agente segreto (Nati con la camicia); ha combattuto i bracconieri (Io sto con gli ippopotami); è andato a caccia di tesori, rifiutandosi categoricamente di mangiare la marmellata Puffin (Chi trova un amico trova un tesoro); ha sconfitto il gioco d'azzardo, rompendo pure il naso a Parakulis il greco (Pari e Dispari). In poche parole, Bud Spencer si è sempre schierato dalla parte dei più deboli, combattendo (quasi) pacificamente soprusi e ingiustizie.

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lo abbiamo amato proprio per questo, per il suo essere allo stesso tempo scontroso ma nobile d'animo. È stato lo "zio" corpulento e irascibile di almeno 3 generazioni. Impossibile non volergli bene ed essergli affezionati, legati come siamo a pellicole "leggere" e bonarie come Bomber e Lo chiamavano Bulldozer. Vi sarà pure un motivo se, ancora oggi, il suo nome viene tirato in ballo quando si parla del duo Russell Crowe e Ryan Gosling in The Nice Guys. Vi sarà pur sempre un motivo se un giovane e talentuoso regista come Gabriele Mainetti decide di omaggiare uno dei titoli più celebri di Spencer, intitolando Lo chiamavano Jeeg Robot uno dei film più validi degli ultimi anni. Ci mancherà tantissimo, quell'omone con la passione per hamburger e fagioli.

Bud Spencer è Wilbur Walsh in I due superpiedi quasi piatti
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