Charles Sobhraj, la storia vera del serial killer cha ha ispirato Netflix

Autore: Simona Vitale ,

Il 2 aprile 2021 arriva su Netflix The Serpent, un'interessante miniserie TV prodotta dal colosso dello streaming in collaborazione con l'emittente britannica BBC One

The Serpent si ispira ai crimini e agli omicidi compiuti dal serial killer francese Charles Sobhraj, noto anche come Bikini Killer per i costumi da bagno molto simili indossati da alcune delle sue vittime. Non solo. Il killer è noto anche come The Serpent (da cui il titolo della serie) per la sua straordinaria capacità di ingannare e raggirare le persone. 

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The Serpent racconterà agli spettatori di come per anni Charles Sobhraj sia riuscito a eludere la legge asiatica mentre drogava, rapinava e uccideva i viaggiatori on the road lungo il cosiddetto "sentiero hippie", ovvero il cammino intrapreso da diversi membri della cultura hippie (i figli dei fiori) dalla metà degli anni '50 alla fine degli anni '70 tra l' Europa e il sud-est asiatico. La miniserie si soffermerà anche sul personaggio dell'ex diplomatico olandese Herman Knippenberg, che per anni ha lavorato fianco a fianco con le autorità per catturare Sobhraj.

Molti dei nomi delle vittime di Sobhraj sono stati cambiati nella miniserie per rispetto alle loro famiglie. Del resto, lo show è stato dedicato proprio "a tutti i giovani intrepidi che sono partiti con grandi sogni, ma non sono mai tornati a casa".

Nel cast dello show, incontriamo Tahar Rahim nei panni di Sobhraj, Jenna Coleman in quelli della sua fidanzata e Billy Howle nei panni del diplomatico Herman Knippenberg.

Ma procediamo con ordine, andando a ripercorrere le tappe fondamentali della vita di Sobhraj, che ancora oggi è uno dei serial killer più famosi della storia.

La vera storia di The Serpent, l'uomo che uccideva i "figli dei fiori"

Nato a Saigon da madre vietnamita e padre indiano nel 1944, Charles Sobhraj visse buona parte dell'adolescenza in Francia. Sua madre, infatti, dopo essersi separata dal marito, sposò un ufficiale dell'esercito francese. Il giovanissimo Sobhraj fu così mandato in un collegio in Francia e trascurato rispetto agli altri figli che ebbe sua madre con l'ufficiale. Dal collegio Charles tentò più volte di fuggire per raggiungere il Vietman.

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Sin da adolescente cominciò la sua escalation criminale, commettendo piccoli reati e subendo la prima condanna al carcere per via di un furto con scasso compiuto nel 1983. Grazie alla sua straordinaria abilità di abbindolare le vittime di turno con truffe e furti, Charles cominciò ad accumulare una certa ricchezza. In questo periodo conobbe Chantal Compagnon, una giovane donna appartenente ad una famiglia conservatrice francese che lo aiutò nella commissione di alcuni crimini e con cui arrivò fino a Mumbai. Qui, la donna partorì una bambina chiamata Usha. In India Sobhraj fu arrestato, ma riuscì a fuggire dal carcere fingendosi malato.

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Proprio insieme a Chantal, Charles Sobhraj (che perse molte delle sue ricchezze accumulate a causa della sua dipendenza dal gioco d'azzardo) cominciò a rapinare i turisti sul sentiero Hippie partendo da Kabul. Fu arrestato anche qui, ma riuscì a cavarsela come aveva fatto in India, mentre sua moglie tornò in Francia, giurando di non volerlo vedere mai più.

Per sfuggire di volta in volta alle autorità, Charles Sobhraj era solito utilizzare decine e decine di passaporti falsi, che gli sono serviti per viaggiare attraverso la Thailandia, l'India e il Nepal, la rotta tanto amata dai viaggiatori on the road del sopracitato sentiero hippie. L'uomo riusciva a stringere facilmente amicizia con i turisti fingendosi uno spacciatore o un venditore di gemme, prima di derubarli.

Proprio in Thailandia, Sobhraj incontrò Marie-Andrée Leclerc, una turista del Quebec desiderosa di vivere grandi avventure. Completamente soggiogata dal fascino di Sobhraj, la donna era solita chiudere un occhio in merito ai crimini commessi da Charles e alle sue scappatelle con altre donne del posto.

Sobhraj è stato accusato dell'omicidio di diversi turisti occidentali, ai quali riusciva a carpire la loro fiducia salvo poi derubarli, anche con l'aiuto della stessa Leclerc. Alcune delle sue vittime finirono con comprendere le tattiche da lui utilizzate e minacciarono di denunciarlo alle autorità locali. Fu così che il criminale cominciò la sua carriera omicida e iniziò ad avvelenare le sue vittime, per poi annegarle, strangolarle o bruciarne i corpi privi di vita. Un vero e proprio serpente che per anni e anni riuscì a eludere la polizia, uccidendo almeno una dozzina di persone.

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La sua prima vittima di omicidio effettivamente riconosciuta come tale fu l'americana Teresa Knowlton, il cui corpo venne rinvenuto in una pozza di marea nel Golfo della Thailandia, il paese dove la sete omicida di Sobhraj esplose in tutta la sua pienezza (almeno sei omicidi furono presumibilmente commessi qui).

L'arresto e il rapporto con i media

Dopo anni di fughe e crimini commessi in giro per il sud-est asiatico, Sobhraj fu infine arrestato e messo in carcere in India nel 1976. Dieci anni dopo, proprio mentre la sua condanna stava per volgere al termine, riuscì ad evadere dal carcere, consapevole che un mandato d'arresto thailandese emesso contro di lui e ancora valido, lo avrebbe di certo condannato a morte. La sua fuga e il suo successivo arresto sempre in India, prolungarono il suo soggiorno in un carcere nel grande paese asiatico, evitandogli l'estradizione in Thailandia.

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Uscito di prigione nel 1997, Charles Sobhraj tornò in Francia, dove cominciò a rilasciare periodicamente delle interviste ai media riguardanti la sua vita e godendo in qualche modo dell'attenzione che lo circondava. Nel 2003, Sobhraj commise l'errore di tornare in Nepal, dove finì con l'essere arrestato dalla polizia per un'inchiesta ancora aperta riguardante un omicidio. In molti ritengono, che l'eccentrico criminale sia sia consapevolmente recato lì per essere catturato nel tentativo di attirare nuovamente l'attenzione del mondo su di sé grazie ai media. Dal 2004 è rinchiuso in una prigione nepalese dove, a 76 anni, gode di buone condizioni di salute.

A differenza della maggior parte dei serial killer più noti della storia, Charles Sobhraj non sembra - almeno in apparenza - aver commesso i suoi omicidi in base a degli impulsi violenti del tutto incontrollabili. Gli omicidi di Sobhraj appaiono piuttosto come un frutto naturale del suo stile di vita, sebbene gli esperti non abbiano escluso che il criminale possa soffrire (o aver sofferto) di una forma di psicopatia. Quel che è certo è che Sobhraj nutriva un profondo odio nei confronti degli hippie, cosa chiaramente riflessa dal tipo di persone scelte come sue vittime.

Di bell'aspetto e dai modi affascinanti, ha di certo tratto vantaggio da queste sue caratteristiche per assicurarsi una lunga "carriera criminale". Del resto il suo narcisismo è ampiamente testimoniato dal fatto di aver utilizzato in qualche modo i media per raccontare i fatti - o meglio la sua versione dei fatti - che lo vedono come protagonista e che lo hanno reso uno dei criminali più celebri di sempre.

FONTI: Sky News - Glamour

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