Citation, tutto sul film Netflix e la storia vera a cui è ispirato

Autore: Alessandro Zoppo ,

Nei giorni in cui la Nigeria scende in piazza per chiedere un vero cambiamento e protestare contro le brutalità della polizia e della Sars, la Squadra speciale anti-rapina (sui social network sono diventati virali gli hashtag #EndPoliceBrutality e #EndSarsNow), arriva su Netflix la ricostruzione di una storia vera che ha sconvolto il Paese africano.

Il film si chiama Citation, lo ha diretto lo specialista Kunle Afolayan (già regista di successi di Nollywood come Mokalik (Mechanic) e Phone Swap) e lo ha interpretato la modella e fashion blogger Temi Otedola, figlia dell'imprenditore Femi al suo debutto al cinema.

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La trama

#Citation racconta la vicenda umana e giudiziaria di Moremi Oluwa (Otedola), giovane e brillante studentessa nigeriana della Obafemi Awolowo University che segue con passione ed entusiasmo le lezioni dell'illustre professore Lucien N'Dyare (Jimmy Jean-Louis), un passato all'Université Cheikh Anta Diop di Dakar e persino alle Nazioni Unite.

Il legame tra la ragazza e il suo mentore si fa sempre più stretto. Quando N'Dyare, però, molesta Moremi, lei rompe il silenzio: affronta a viso aperto l'istituzione accademica denunciando l'affermato insegnante che ha tentato di violentarla.

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La sua è l'unica denuncia, anche se altre ragazze confermano simili episodi, però hanno paura di uscire allo scoperto. Moremi decide di non stare zitta. Ma le cose cominciano subito a mettersi male.

Il docente inizia a incolpare la giovane e smentisce qualsiasi ipotesi di abuso o violenza. È stata lei a provocarlo, sostiene: è la parola di una studentessa qualunque contro quella di uno stimato docente.

Il caso diventa mediatico: quello che accade in tribunale scuote profondamente la Nigeria e accende i riflettori su un tema sottovalutato, la vulnerabilità delle donne vittime di abusi.

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La protagonista

Temi Otedola guida il cast del film, completato da Jimmy Jean-Louis, Joke Silva, Gabriel Afolayan (il fratello del regista Kunle), Ini Edo, Adjetey Anang, Ibukun Awosika e un altro prestigioso esordiente: Seun Kuti, il figlio del leggendario Fela, il papà dell'afrobeat.

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Otedola ha spiegato al sito The Guardian che la storia di Moremi "è davvero importante per ciò che sta accadendo oggi, non solo in Nigeria, ma in tutto il mondo".

È una storia che mi sta particolarmente a cuore. Sentivo che avrei potuto davvero dare vita a questo personaggio.

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Fondatrice del marchio JTO Fashion, Temi usa il suo blog come piattaforma per condividere le sue avventure nel mondo della moda, dell'arte e della fotografia.

Anche se viva a Londra da anni, è orgogliosamente nigeriana e ha contribuito come influencer a far conoscere nel mondo grandi nomi della moda nigeriana come Lanre da Silva, Tiffany Amber e Maki Oh.

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Otedola si è unita al movimento di protesta popolare che sta infiammando il suo Paese. Sui social critica apertamente il presidente Muhammadu Buhari e il governatore di Lagos, Babajide Sanwo-Olu.

Nei suoi post, la fashion blogger si fa portavoce di una legge che chiede maggiore tutela dei cittadini nigeriani dalle violenze delle forze di sicurezza e dei jihadisti di Boko Haram e di una maggiore rappresentanza dei giovani sulla scena politica.

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La storia vera

In Nigeria, i numeri della violenza sulle donne sono agghiaccianti. Nonostante nel Paese africano sia stato istituito il primo registro che scheda i responsabili di aggressioni e molestie, negli ultimi mesi ben 36 governatori locali hanno dovuto dichiarare lo stato di emergenza per proteggere le donne da un'ondata di abusi sessuali in concomitanza con la quarantena per il coronavirus.

Stando ad un sondaggio pubblicato da NOIPollsa, una ragazza nigeriana su tre ha sperimentato una qualche forma di violenza sessuale prima dei 25 anni. Una ricerca condotta dal Amnesty International, inoltre, ha accertato casi di abusi da parte di agenti di sicurezza e altri detenuti nelle prigioni del Borno.

L'effetto Weinstein e il movimento #MeToo (diventato #ArewaMeToo) sono arrivati in Nigeria quando molte donne hanno iniziato a denunciare le molestie che hanno coinvolto soprattutto uomini di potere e influenti uomini di chiesa. Il primo caso eclatante è stato quello di Busola Dakolo, una fotografa 34enne che ha reso pubblici gli abusi subiti dal pastore Biodun Fatoyinbo.

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Citation si basa invece sulle storie vere scoperte da Sex for Grades, un documentario BBC della serie Africa Eye che ha scoperchiato per la prima volta gli stupri, i ricatti, le vendette che si sono consumati nelle università di Lagos e del Ghana.

Le accuse fatte emergere dalla reporter Kiki Mordi (lei stessa vittima di violenza) includono una vasta gamma di abusi, dai ricatti delle studentesse per sesso in cambio di ammissione e voti alti agli esami a dei veri e propri adescamenti perpetrati per decenni da docenti e assistenti.

Boniface Igbeneghu è uno dei professori incriminati e anche un pastore evangelico. Nel documentario BBC, Igbeneghu è ripreso quando convoca nel suo ufficio una studentessa (la giornalista sotto copertura), spegne le luci e chiede favori sessuali in cambio dell'ammissione all'università.

Un caso simile è quello di Paul Kwame Butakor, un vero e proprio molestatore seriale. Docente all'università del Ghana, Butakor viene filmato mentre promette un lavoro alla finta studentessa, a patto che lei vada a letto con lui.

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Il reportage ha suscitato enorme indignazione nei due Paesi africani. Entrambe le università hanno sospeso i due docenti (insieme ad altri due apparsi nel documentario) e la chiesa di Igbeneghu gli ha chiesto di dimettersi.

Il filmato ha rafforzato il movimento delle donne nigeriane, tanto che il senato ha reintrodotto la legislazione che punisce duramente le molestie degli insegnanti nei confronti delle studentesse e impone la reclusione obbligatoria per chi è ritenuto colpevoli di abusi.

Numerose attiviste hanno chiesto l'allargamento dell'inchiesta ad altre università. Kiki Mordi ha spiegato che quella denuncia le è costata parecchio perché ha potuto vedere gli abusi "con gli occhi delle vittime".

L'organizzazione no-profit Stand to End Rape Initiative ha visto aumentare il numero di denunce. Mordi ha raccontato a NPR che "qui in Nigeria, stiamo cercando di colmare il divario educativo tra maschi e femmine. Non possiamo farlo finché le donne vengono molestate".

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Quello delle molestie è uno dei tanti temi caldi del momento in Nigeria, nascosto per troppo tempo sotto il tappeto.

Citation, in streaming su Netflix a partire da venerdì 6 novembre 2020, punta l'attenzione sulle dinamiche subdole e vigliacche che nutrono la sopraffazione delle donne.

Citation Citation Una brillante studentessa in Nigeria affronta l'establishment accademico quando denuncia un famoso professore che ha cercato di violentarla. Basato su eventi reali. Apri scheda

La vicenda di Moremi vuole sottolineare soprattutto l'ostilità che avvolge le vittime di abusi, l'insinuazione che "se la sia cercata", lo stigma che ricade sulle donne stesse o sulle loro famiglie.

Il film racconta i piccoli e grandi ingranaggi sociali che facilitano le molestie e si pone dalla parte di tutte quelle donne coraggiose che hanno sfidato minacce e intimidazioni.

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