Città Invisibile: i mostri del folklore brasiliano spiegati

Autore: Simone Alvaro Segatori ,

Il folklore è qualcosa di davvero magico capace di trascendere il tempo e lo spazio che, non solo lega popoli e culture, ma riesce ad appassionare anche chi è estraneo a quel tipo di leggende. Sono molti i prodotti che si sono basati su creature mistiche e personaggi nati da credenze popolari, Supernatural, Gravity Falls o la stessa Trilogia del Baztán di Netflix tanto per citarne alcuni. Il 5 febbraio però è arrivata sulla piattaforma della grande N rossa la serie TV brasiliana Città Invisibile che non trae solo linfa dal folklore per creare un prodotto affascinante, ma immagina e ridisegna le leggende popolari del brasile trasformandole in veri e propri protagonisti.

Se siete interessati a scoprire i retroscena e la storia vera dietro le creature che appaiono su Città invisibile ecco un excursus completo tra le leggende popolari del Brasile.

Cuco: la strega coccodrillo mangia bambini

Netflix
La strega ruba bambini in Città Invisibile

Una delle leggende brasiliane più famose è quella della Cuca/Cuco, un'orribile vecchia dalla pelle squamosa come quella di un coccodrillo che rapisce i bambini disobbedienti. Una sorta di "Uomo nero" o "Baubau" che dorme solo una volta ogni sette anni. I genitori la usano appunto come spauracchio per i bambini che non vogliono andare a dormire, minacciandoli con l'arrivo della Cuca.

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La Cuca deriva dal mito galiziano della Coca o del Cucuy, un essere di sesso maschile mostruoso che fu importato in Brasile dove adottò una versione femminile assomigliando ad una vera e propria strega. Cucuy significa "la corona della testa" o "il luogo più alto", nella cultura indigena brasiliana Tupi però, Cuca vuol dire "ingoiare qualcosa con un solo boccone". Il quarto episodio della serie TV è dedicato alla Cuca e la filastrocca che accompagna il mostro non è per niente rassicurante.

Dormi bel bambino, dormi ora... Altrimenti Cuca viene e ti mangerà.

Saci: il folletto fortunato da una gamba sola

Il Saci è descritto nel folclore brasiliano come un uomo mulatto con una gamba sola che fuma la pipa. Porta un lungo berretto rosso e offre fortuna a chiunque sia in grado di afferrarlo. Il Saci è però diffuso in varie parti del mondo e a seconda della zona cambia la sua natura da gentile a malevola passando per quella giocosa.

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Nella serie TV, la creatura mistica può scomparire e riapparire a piacimento e si diverte a causare guai semplicemente per divertimento. Il Saci nasce infatti per dare una spiegazione a tutti quei piccoli incidenti domestici (e non) che avvengono ogni giorno, spesso attribuiti alla sfortuna: un pasto che finisce per bruciarsi, il latte che si inacidisce, i giocattoli che spariscono, il mais che non scoppia e persino un uovo che non si schiude può essere opera di una maledizione del Saci.

Iara: la sirena canterina

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La sirena canterina in Città invisibile

L'equivalente brasiliano di una sirena. Il suo nome significa mãe das águas ovvero madre delle acque. Sempre nella cultura Tupi è descritta come una ninfa o una sirena che però non vive in mare ma nei fiumi del bacino amazzonico. Iara è dotata di grande bellezza e di pelle color rame, come una sirena classica è capace di cantare una dolce melodia per attirare gli uomini.

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Le origini del folklore brasiliano, raccontano che si trattava di una donna giovane e bella, l'orgoglio della sua tribù indigena, che ha finito per suscitare l'invidia dei suoi fratelli. Quando questi decisero di ucciderla per eliminare il problema, lei li eliminò per legittima difesa incorrendo però nelle ire del padre che la fece affogare nel fiume.

Tapire-iauara: il tapiro giaguaro

Il Tapire-iauara è uno spirito originario delle foreste tropicali dell'America centrale e del sud-est asiatico. È una ninfa animalesca, nota per essere mansueta e gentile. Pur condividendo il suo aspetto con quello della leggenda, il Tapire-iaguara di Città Invisibile risulta però essere molto pericoloso.

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La creatura infatti sembra l'incrocio di un tapiro, un cinghiale e un giaguaro. Ha le dimensioni di una mucca e le macchie del giaguaro e si muove lentamente nell'acqua e nelle paludi del Brasile o del Venezuela per cacciare la sua preda. Trangugia di tutto, da piccoli roditori a grossi caimani e naturalmente non fa eccezione per l'uomo. Il suo fetore è così opprimente che può causare uno svenimento o uccidere direttamente forzando l'anima a lasciare il corpo della vittima.

Se siete appassionati di folklore, questo animale ricorda il grosso spirito cinghiale presente nella Principessa Mononoke di Hayao Miyazaki.

Curupira: l'uomo con la testa in fiamme

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Il mostro con la testa in fiamme di Città Invisibile

Una delle creature più misteriose e interessanti di Città invisibile. Nel folklore brasiliano è solitamente rappresentato come un ragazzo basso, dai capelli rossi e con i piedi ruotati all'indietro che servono per lasciare impronte che confondono i suoi inseguitori. Si ispira alle fate ma ha un aspetto molto più demoniaco, infatti il suo nome in lingua Tupi "kuru'pir" significa "coperto di vesciche". Secondo un fondamento zoologico della leggenda, la sua immagine sarebbe ispirata alle scimmie ragno.

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Nella serie TV è un demone guardiano della foresta con la testa in fiamme, che confonde cacciatori e bracconieri e usa un fischio per farli perdere nella foresta, creare illusioni e portare le sue vittime alla follia.

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